Vittorio Gregotti

«Se ne va, in queste ore cupe, un Maestro dell'architettura internazionale; un saggista, critico, docente, editorialista, polemista, uomo delle istituzioni, ...

Vittorio Gregotti

Vittorio Gregotti

«Se ne va, in queste ore cupe, un Maestro dell'architettura internazionale; un saggista, critico, docente, editorialista, polemista, uomo delle istituzioni, che - restando sempre e prima di tutto un architetto - ha fatto la storia della nostra cultura. Concependo l'architettura come una prospettiva: sull'intero mondo e sull'intera vita. Che grande tristezza»
[Stefano Boeri].

Pujiang New Town Shanghai, Cina, 2011

Pujiang New Town Shanghai, Cina, 2011

Nato a Novara nel 1927, si è laureato in architettura nel 1952 al Politecnico di Milano ed entra nello studio BBPR con quello che considererà per sempre il suo maestro ,Ernesto Nathan Rogers e con lui, nel 1951, firma la prima sala alla Triennale di Milano per poi sbarcare al CIAM di Londra.
Dal 1953 al 1968 ha svolto la sua attività in collaborazione con Ludovico Meneghetti e Giotto Stoppino.
Oltre a studiare viaggia molto e conosce così i maestri del razionalismo moderno, come Gropius, Van de Velde, Le Corbusier, Mies Van der Rohe.

Pujiang New Town Shanghai, Cina, 2011

Pujiang New Town Shanghai, Cina, 2011

Nel 1974 fonda la Gregotti Associati che chiuderà nel 2017, quando aveva 90 anni, non per ragioni di età, ma perché, come lui stesso disse "L'architettura non interessa più ... Ma cosa sta succedendo nel nostro mondo? Una società immobiliare decide se, con i soldi dell'Arabia Saudita, investire a Berlino, a Shanghai o a Milano, a seconda delle convenienze. Stabilisce il costo economico, compie un'analisi di mercato, fissa le destinazioni. E alla fine arriva l'architetto, a volte à la mode, al quale si chiede di confezionare l'immagine"

Pujiang New Town Shanghai, Cina, 2011

Pujiang New Town Shanghai, Cina, 2011

È stato professore ordinario di Composizione architettonica presso l'Istituto Universitario di Architettura di Venezia, ha insegnato presso le Facoltà di Architettura di Milano e Palermo, ed è stato visiting professor presso le Università di Tokyo, Buenos Aires, San Paolo, Losanna, Harvard, Filadelfia, Princeton, Cambridge (U.K.) e all'M.I.T. di Cambridge (Mass.).

Pujiang New Town Shanghai, Cina, 2011

Pujiang New Town Shanghai, Cina, 2011

Ha partecipato a numerose esposizioni internazionali ed è stato responsabile della sezione introduttiva della XIII Triennale (Milano 1964), per la quale ha vinto il Gran premio internazionale. Dal 1974 al 1976 è stato direttore del settore arti visive ed architettura della Biennale di Venezia. È Accademico di San Luca dal 1976 e di Brera dal 1995. Gli è stata conferita la laurea honoris causa dal Politecnico di Praga nel 1996 e dalla Facoltà di Architettura del Politecnico di Bucarest nel 1999. Dal 1997 è membro della BDA (Bund der deutschen Architekten) e dal 1999 è membro onorario dell'American Institute of Architects.

Pujiang New Town Shanghai, Cina, 2011

Pujiang New Town Shanghai, Cina, 2011

Dal 1953 al 1955 è stato redattore di Casabella; dal 1955 al 1963 caporedattore di Casabella-Continuità; dal 1963 al 1965 direttore di Edilizia Moderna e responsabile del settore architettura della rivista Il Verri; dal 1979 al 1998 è stato direttore di Rassegna e dal 1982 al 1996 direttore di Casabella. Dal 1984 al 1992 ha curato la rubrica di architettura di Panorama, dal 1992 al 1997 ha collaborato con il Corriere della Sera e dal 1997 collabora con la Repubblica

Pujiang New Town Shanghai, Cina, 2011

Pujiang New Town Shanghai, Cina, 2011

Tra i suoi numerosi interventi si contano, per esempio la risistemazione di Potsdamer Platz a Berlino, i progetti del Teatro degli Arcimboldi a Milano, del Gran Teatro Nazionale di Pechino e della Chiesa di san Massimiliano Kolbe, a Bergamo, del quartiere Bicocca, a Milano, e di una città da centomila abitanti a Pujiang, a Shangai, ha fatto il piano regolatore di Torino e il Centro culturale Belem a Lisbona. È ideatore del controverso progetto del quartiere Zen di Palermo, di cui anni dopo Massimiliano Fuksas proporrà la demolizione. Gregotti ha sempre dato la responsabilità del fallimento del progetto dello Zen al fatto che non sia mai stato ultimato in quanto sarebbe avrebbe dovuto essere diverso da quel che è stato, una parte di città e non una periferia. ''Il progetto dello Zen è fallito perché era destinato ad un solo strato sociale. A Milano, invece, la Bicocca è un esempio riuscitissimo grazie all'università. Allo Zen avevo previsto teatri, luoghi di lavoro, ma nulla di tutto questo venne costruito. Le periferie devono essere polifunzionali, avere un servizio unico per le città, mescolare i ceti e non confinare ceti .... Palermo ha il centro storico, le espansioni otto-novecentesche e poi doveva esserci lo Zen, con residenza, zone commerciali, teatri, impianti sportivi. Doveva possedere un'autonomia di vita che non si è realizzata''

Pujiang New Town Shanghai, Cina, 2011

Pujiang New Town Shanghai, Cina, 2011

Usando le parole dello stesso Gregotti, ‘'compito dell'architettura è di produrre un'ipotesi di ordine, non di ritrarre il caos che ci circonda. Il progetto è sostanzialmente strategia della resistenza, opera criticamente e richiede rigore e regole severe. Nei materiali vanno identificate delle tracce, piccoli segni, per governare la ''generazione'' del progetto. Il progetto deve avere un modo di ''procedere lento e intenso, fatto di tracce discrete se non proprio segrete di segni generatori''.

Pujiang New Town Shanghai, Cina, 2011

Pujiang New Town Shanghai, Cina, 2011

Il ''far consistere'' del progetto richiede regole severe in un atteggiamento capace di rifuggire sia dall'ottimismo che dal pessimismo. Bisogna calmare l'ansia. Le virtù del progetto sono: semplicità, ordine, organicità, precisione. Dal punto di vista etico l'atteggiamento è chiaro e per molti versi condivisibile. Il progettista deve innanzi tutto accogliere. Nessuna volontà di potere lo deve caratterizzare; nessuna presuntuosa enfasi della propria personalità, espressività o visione del mondo. Molta cura nell'accogliere e nel disporre i materiali, quindi capacità di oggettivare, distanza analitica, sguardo disponibile e a tutto campo, capacità di porsi in relazione conoscendo di volta in volta situazioni e condizioni. [...] Da tutto ciò alcuni caratteri della sua architettura. Il suo essere fortemente unitaria ed esito di evidente processo di ''distillazione''.

Riqualificazione del quartiere Bicocca a Milano,  dal 1985 al 2005. Università e quartieri residenziali

Riqualificazione del quartiere Bicocca a Milano, dal 1985 al 2005. Università e quartieri residenziali

Il suo tendere alla adeguatezza non mimetica che diventa feconda inquietudine, come annotava Manfredo Tafuri nella sua Storia dell'architettura italiana, in quanto la semplificazione tende a rappresentare una molteplicità di materiali eterogenei sino a scontrarsi con essi. [...]

Riqualificazione del quartiere Bicocca a Milano,  dal 1985 al 2005. Università e quartieri residenziali

Riqualificazione del quartiere Bicocca a Milano, dal 1985 al 2005. Università e quartieri residenziali

Gregotti Associati International
Gregotti Associati International è stata fondata nel 1974 da Vittorio Gregotti. Ne sono attualmente partner lo stesso Vittorio Gregotti, Augusto Cagnardi e Michele Reginaldi, ai quali si affiancano 13 Associati, un folto gruppo di giovani architetti e una efficiente struttura organizzativa.
Gregotti Associati International è uno studio di progettazione architettonica che collabora stabilmente con numerose società di engineering per lo sviluppo dei progetti e che si avvale del contributo di esperti e studiosi per formare gruppi di analisi su temi di particolare impegno. Dagli anni Settanta a oggi vi è stata un continua crescita delle attività, che spaziano dalle diverse tipologie architettoniche alla pianificazione territoriale e al progetto urbano, ma con importanti realizzazioni anche nel campo del disegno industriale. Nel corso di questi anni sono stati elaborati centinaia di progetti, distribuiti in oltre 20 paesi in Europa, America, Africa, Medio Oriente.

Riqualificazione del quartiere Bicocca a Milano,  dal 1985 al 2005. Università e quartieri residenziali

Riqualificazione del quartiere Bicocca a Milano, dal 1985 al 2005. Università e quartieri residenziali

Gregotti Associati International ha le proprie sedi a Milano e Venezia, ma per la dimensione internazionale dei suoi incarichi, vengono spesso aperte sedi temporanee nelle località in cui la società opera con progetti di lunga durata. Una caratteristica che distingue Gregotti Associati International è la modalità dell'elaborazione progettuale architettonica. Vi si privilegia infatti il lavoro di gruppo, con il quale la tecnologia elettronica e le specifiche competenze vengono integrate nello spirito professionale collettivo che rappresenta una specificità della storia dello studio.

Un'altra caratteristica è la spiccata vocazione intellettuale dei loro partner, che hanno sempre abbinato all'esercizio progettuale l'attività culturale, con la pubblicazione di libri, dirigendo riviste e ricoprendo ruoli di insegnamento e di opinionisti.

Riqualificazione del quartiere Bicocca a Milano,  dal 1985 al 2005. Università e quartieri residenziali

Riqualificazione del quartiere Bicocca a Milano, dal 1985 al 2005. Università e quartieri residenziali

Profilo storico
La società di progettazione Gregotti Associati cominciò a lavorare nei primi anni Settanta radunando le diverse competenze di alcuni architetti di talento della nuova generazione. Insieme a Vittorio Gregotti, figura che si era precocemente imposta sin dagli anni Cinquanta nel panorama architettonico e nella cultura progettuale, nel nuovo studio di Milano entrarono in qualità di soci i più giovani architetti Pierluigi Cerri, Pierluigi Nicolin, il giapponese Hiromichi Matsui e l'argentino Bruno Viganò.
La fondazione nel 1974 della società di progettazione non ambiva però solo a realizzare un salto di scala professionale, ma aspirava anche ad applicare una nuova visione progettuale capace di integrare le molteplici competenze dei cinque soci. La scommessa era insomma di promuovere uno studio di progettazione in grado di affrontare con unitarietà metodologica e professionale i diversi campi disciplinari: dalle varie tipologie architettoniche al progetto urbano e al piano territoriale, dalle architetture degli interni agli allestimenti, dalla grafica al disegno industriale. E tale scommessa avrebbe presto dimostrato la sua validità proprio in ragione di una visione metodologica del progetto che - come vari studiosi hanno a più riprese sottolineato - colloca Gregotti Associati nell'autorevole tradizione dell'architettura moderna novecentesca che risale a Rogers e BBPR sino a Walter Gropius, Peter Behrens, Auguste Perret, Otto Wagner.

Il Teatro degli Arcimboldi; Bicocca a Milano 1997 - 2002

Il Teatro degli Arcimboldi; Bicocca a Milano 1997 - 2002

Agli esordi degli anni Settanta, già alcuni progetti di grande dimensione e di scala territoriale contraddistinguono il lavoro di Gregotti Associati. Si possono ricordare, tra i vari, il quartiere ZEN di Palermo, i nuovi Dipartimenti di Scienze dell'Università di Palermo (in collaborazione con Gino Pollini), il Piano integrato per lo sviluppo dell'Adda e la sede dell'Università della Calabria a Cosenza (lavori, questi ultimi, dove compaiono le prime collaborazioni con la società di pianificazione territoriale Laris, il cui membro Augusto Cagnardi diventerà dopo poco socio dello studio di progettazione milanese).
Questi primi grandi lavori chiariscono una delle caratteristiche di fondo di Gregotti Associati, ossia l'elaborazione di progetti che spaziano dalla scala territoriale alle singole architetture di diversa tipologia, sempre nell'ottica che l'estensione ambientale e l'integrazione nella città esistente non siano ostacoli al progetto ma principi contestuali per il nuovo insediamento architettonico. Questi progetti evidenziano bene quella che lo storico dell'architettura americano Kenneth Frampton - in un saggio dedicato a Gregotti Associati - ha chiamato ''La ricerca della regola'': una regola da intendere infatti come metodo progettuale che cerca il confronto e il dialogo con l'identità del sito, che rielabora le specifiche tradizioni edificative e insediative come problema della contestualizzazione, e che mira a una qualità progettuale che prende le distanze sia dal piatto ''mestiere'' sia dalle bizzarrie estetizzanti di molta architettura contemporanea.

Il Teatro degli Arcimboldi; Bicocca a Milano. Sezione longitudinale. 1997 - 2002

Il Teatro degli Arcimboldi; Bicocca a Milano. Sezione longitudinale. 1997 - 2002

Sin dai primi anni dell'attività dello studio, la scelta metodologica per l'elaborazione di una ''architettura come modificazione'' - secondo le parole usate dallo stesso Gregotti sulle colonne della rivista ''Casabella'' di cui è stato per molti anni direttore - ha consentito così alla società di vincere concorsi internazionali e di aggiudicarsi lavori per interventi in luoghi di alto valore non solo paesaggistico, ma anche urbano e storico. Negli anni Ottanta ne sono per esempio testimonianza, nella sola città di Venezia (dove dal 1980 la società ha aperto una propria sede), il quartiere per abitazioni di Cannaregio, il piano particolareggiato dell'Isola del Tronchetto e la proposta di riorganizzazione dell'area portuale del centro storico, progetti cui più recentemente si sono aggiunti l'incarico per il nuovo Museo di Arte Contemporanea Gugghenheim alla Punta della Dogana e il progetto per la nuova Biblioteca dell'Università di Ca' Foscari. Oltre a molti altri lavori italiani di forte valenza urbana, negli anni Ottanta e lungo tutti gli anni Novanta si sono moltiplicati anche i progetti esteri, come quelli di Istanbul, Nîmes e Aix-en-Provence, di Place de l'Etoile a Strasburgo e del Goerdelerring a Lipsia, esempi che confermano quanto sia progressivamente cresciuto l'apprezzamento di Gregotti Associati oltre i confini nazionali.
Nel frattempo sono stati elaborati naturalmente anche molti progetti di architetture per l'industria, per il terziario, per il commercio e la residenza, che se dal punto di vista della dimensione possono talora apparire ''minori'', rispondono però anch'essi a quella continuità metodologica che si è dimostrata punto di forza dello studio di progettazione.

Il Teatro degli Arcimboldi; Bicocca a Milano. 1997 - 2002

Il Teatro degli Arcimboldi; Bicocca a Milano. 1997 - 2002

Sin dalla sua fondazione, tale capacità di sintetizzare metodologicamente le discipline del progetto si è inoltre riversata sul fronte dei progetti di interni, nei molti lavori di grafica e immagine, negli allestimenti di mostre e nel disegno industriale, settori il cui principale interprete è stato (sino al 1998, quando ha lasciato lo studio) Pierluigi Cerri. In questi ambiti professionali, nel corso di circa venticinque anni si sono susseguite innumerevoli realizzazioni, che dimostrano quanto la società sia stata riconosciuta come una protagonista di quello che i critici di architettura chiamano il ''progetto integrale''. Gregotti Associati ha curato la grafica di molte case editrici (Electa, Einaudi, Archinto, Skira ...), ha allestito numerosi stand espositivi per industrie (Unifor, B&B Italia, IBM, Ferrari ...) e grandi mostre d'arte (a Venezia, Firenze, Milano, Parigi, Madrid, Tokyo, New York ...). Ma sono stati progettati anche molti negozi, boutique e showroom in Italia e all'estero (Missoni, Trussardi, Prada, Bardelli, Fina ...) e lo studio ha operato nel campo del disegno industriale, sino al disegno delle navi da crociera per le linee Costa (Costa Classica, Costa Romantica, Costa Victoria). Per questo vari autori hanno affermato che Gregotti Associati ha saputo realizzare il famoso principio progettuale ''Dal cucchiaio alla città'' formulato da Hermann Muthesius e ripreso e ripreso da Ernesto N. Rogers.

Il Teatro degli Arcimboldi; Bicocca a Milano. 1997 - 2002

Il Teatro degli Arcimboldi; Bicocca a Milano. 1997 - 2002

Gregotti Associati non nasconde di ispirarsi a questa difficile e ambiziosa ''sfera del progetto totale'', come d'altronde dimostrano molte opere degli ultimi anni, dove è particolarmente evidente l'integrazione di piano territoriale, progetto urbano ed elaborazione architettonica. Scorrendo la lista antologica dei lavori scelti tra le centinaia di progetti elaborati dalla società in quasi un trentennio, emerge che l'interesse per il contesto ambientale già si manifestava con i progetti gregottiani degli anni Settanta. Ma è soprattutto con l'ingresso nel 1981 del nuovo partner Augusto Cagnardi - uno dei più noti urbanisti italiani e pioniere dell'architettura di paesaggio - che lo studio ha sviluppato ed esteso la propria attenzione alla scala contestuale urbana e paesaggistica; e tale propensione alle tematiche paesaggistiche si è ulteriormente rafforzata con l'ingresso più recente del terzo socio: Michele Reginaldi.
Tra i molti esempi che attestano questa metodologia del ''progetto integrale'' che dalle singole architetture sa ampliarsi sino ai contesti storico-urbani e territoriali, andranno ricordati almeno i piani regolatori e i progetti urbani per Arezzo, Scandicci (alle porte di Firenze), Asiago, Darfo - Boario Terme, Sesto San Giovani, Torino, Livorno e Pavia, il piano per una nuova città di fondazione in Ucraina, quelli per i parchi del Pollino, del Gargano, del Monte di Portofino e del Land Brandenburg, ma anche i progetti per il recupero delle aree industriali di Cesena, Lecco, Milano Rogoredo e soprattutto di Milano Bicocca, il cui cantiere è uno dei più grandi a livello europeo degli ultimi anni.

Il Teatro degli Arcimboldi; Bicocca a Milano. 1997 - 2002

Il Teatro degli Arcimboldi; Bicocca a Milano. 1997 - 2002

''La ricerca della regola'' che lo studio applica alle diverse scale progettuali, trova inoltre ampi riscontri nell'importanza e nella complessità di talune tipologie architettoniche che arricchiscono il curriculum professionale di Gregotti Associati. Basterà qui ricordare le architetture per lo sport quali lo Stadio Olimpico di Barcellona, il complesso sportivo di Nîmes, lo stadio Luigi Ferraris di Genova e i due prossimi stadi ad Agadir e Marrakech; vi sono poi i molti centri per l'insegnamento, la ricerca, la cultura e l'arte, che oltre alle università già ricordate, comprendono tra i vari progetti il Centro tecnologico Ibm di Santa Palomba presso Roma, il Centro ricerche Enea alla Casaccia sempre a Roma, il nuovo Centro studi Pirelli Pneumatici e i palazzi dell'Università dello Stato nell'area di Milano Bicocca (dove sta sorgendo anche il Teatro degli Arcimboldi), il Centro culturale di Belém a Lisbona e il nascente Parco tecnologico e scientifico di Pula in Sardegna, mentre nel settore museale troviamo gli interventi di sistemazione di varie stanze della Pinacoteca di Brera a Milano, il vasto intervento sull'Accademia Carrara a Bergamo e il già segnalato Museo Guggenheim a Venezia di prossima realizzazione.

Ma a questi progetti vanno aggiunte anche le architetture istituzionali (come la sede della Regione Marche ad Ancona o il Palazzo Comunale ad Arezzo), le architetture per la produzione e il lavoro (come l'industria tessile Bossi o l'attuale ristrutturazione della sede del ''Corriere della sera'') e le numerose architetture residenziali (a Milano, Venezia, Berlino ...).

Teatro Fonderia Leopolda di Follonica

Teatro Fonderia Leopolda di Follonica

Queste pur brevi segnalazioni attestano il successo di una visione progettuale integrale che - come hanno affermato autorevoli storici dell'architettura quali Manfredo Tafuri, Joseph Rykwert e Werner Oechslin - fanno di Gregotti Associati uno degli studi di progettazione contemporanei più significativi a livello internazionale. Con giudizi tra loro simili, gli studiosi hanno sottolineato che la visione progettuale dello studio e la qualità delle sue opere lo iscrivono nella migliore tradizione dell'architettura moderna europea.
In molte delle pubblicazioni dedicate a Gregotti Associati si mette inoltre in risalto l'originalità del suo modello di organizzazione del lavoro. Nello studio di progettazione, infatti, la visione metodologica dell'esercizio progettuale si traduce in un processo lavorativo che privilegia il teamwork: lo ''Scope of Total Architecture'' caro ai maestri del Movimento Moderno si cala così in un lavoro di gruppo in cui è proprio la minore specializzazione a permettere maggiore competenza e controllo della qualità. Tale lavoro di gruppo in cui si inseriscono anche molti giovani architetti che vi compiono le prime esperienze professionali, è tutt'altro che un modello lavorativo anacronistico. Anzi, il successo professionale di Gregotti Associati va attribuito anche a questo spirito progettuale collettivo, conservato negli anni nonostante la grande crescita degli incarichi, l'ampliamento della struttura aziendale, le possenti innovazioni intervenute nelle tecniche di progettazione e la collaborazione con società di engineering e altri specialisti necessari per elaborare progetti complessi.
Alcuni studiosi hanno persino rimarcato che in Gregotti Associati si respira un clima lavorativo da ''bottega d'arte rinascimentale''. Ma quello di Gregotti Associati non è uno studio di progettazione che ama accodarsi alle facili celebrazioni ''artistiche'' con le quali vari architetti odierni cercano di enfatizzare la propria immagine professionale. Certo, l'architettura è una pratica artistica, ma nello studio milanese si lavora secondo una filosofia della professione che preferisce affidare il riconoscimento ''artistico'' alla qualità progettuale dell'opera architettonica in sé, non alle bizzarrie formalistiche del progettista. E questa concezione razionale è d'altronde la stessa che ritroviamo nei libri e nell'intensa attività intellettuale con cui i partner e gli associati dello studio cercano di mantenere vivo il rapporto tra teoria e prassi, indispensabile sia all'avanzamento della cultura progettuale sia alla qualità dell'architettura

Profilo Societario
Gregotti Associati srl è stata fondata nel 1974 da Vittorio Gregotti insieme a Pierluigi Cerri, Pierluigi Nicolin, Hiromichi Matsui e Bruno Viganò, con sede a Milano in via Bandello 20.
Nel corso degli anni il gruppo iniziale si è modificato. Hanno lasciato il gruppo Nicolin (nel 1978), Viganò (1981), Matsui (1982), Cerri (1998), mentre nel frattempo sono entrati a farne parte Augusto Cagnardi (1981) e Michele Reginaldi (1998).
Nel 1980 è stata aperta una seconda sede, a Venezia (Cannaregio 2179), e con l'occasione è diventato socio Carlo Magnani (dal 1984 al 1988). Nel 1984 è stata aperta una sede operativa a Lisbona con la società Risco. Nel 1988 la società originaria si è trasformata in Gregotti Associati International srl, con i soci Augusto Cagnardi, Pierluigi Cerri e Vittorio Gregotti, cui dal 1990 sono stati associati 13 giovani architetti.
Nel 1999 Gregotti Associati International ha partecipato alla fondazione della società GPD (Global Project Development) per la progettazione di interventi complessi nelle aree in via di sviluppo e nei settori del turismo e della tutela storica e ambientale.
Nel suo complesso, oggi la società si avvale della prestazione professionale di circa 60 persone tra cui, oltre ai 3 partner e ai 13 associati, vanno annoverati i numerosi giovani architetti e lo staff amministrativo, di segreteria e archivio.

Augusto Cagnardi
Augusto Cagnardi, nato a Milano nel 1937, si è laureato nel 1962 al Politecnico di Milano. Dal 1962 al 1967 è stato ricercatore presso l'Istituto di Urbanistica dello stesso Politecnico. Quindi, dal 1967 al 1973, ha svolto attività di ricercatore presso il Piano Intercomunale Milanese partecipando alla redazione del piano generale dell'area, nonché dei progetti speciali come il sistema dei parchi e la nuova organizzazione dei trasporti dell'area. Dal 1974 al 1981, con la fondazione della società Laris, ha operato nel settore dei trasporti, della progettazione ambientale e dei progetti urbani, e come componente di gruppi interdisciplinari ha vinto i concorsi per l'attraversamento ferroviario di Bergamo, per il centro direzionale di Firenze e per il parco regionale del Pollino. Nel 1981 è entrato nella Gregotti Associati come socio e amministratore delegato apportando le proprie specifiche competenze urbanistiche e di pianificazione. è stato presidente della sezione Lombardia dell'INU (Istituto Nazionale di Urbanistica) dal 1979 al 1985, presidente dell'AIAP (Associazione Italiana degli Architetti del Paesaggio) dal 1985 al 1988 e presidente del Comitato Nazionale per le Scienze Ambientali e Territoriali dal 1985 al 1988. Dal 1987 al 1991 ha diretto la rivista Terra, periodico di scienze ambientali e territoriali. Ha tenuto lezioni e seminari nelle principali università italiane e continua a svolgere una intensa attività pubblicistica e di collaborazione a riviste di settore.

Michele Reginaldi
Michele Reginaldi è nato a Teramo nel 1958. Si è laureato in architettura nel 1982 presso l'Istituto Universitario di Architettura di Venezia e da allora svolge la propria attività a Milano, dove ha fondato la Quattroassociati dedicandosi in particolare alla progettazione territoriale con proposte e realizzazioni sia per il recupero ambientale e paesaggistico di aree e impianti industriali dismessi, sia per l'inserimento nel territorio di nuove infrastrutture per il trasporto e la produzione. Collabora dal 1982 con la Gregotti Associati International, di cui è diventato associato nel 1990 e socio nel 1998.

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Le spider anni '50 e anni '60 di Umberto Panarella

Le spider anni '50 e anni '60

L'automobile fu la naturale evoluzione della carrozza. Le prime automobili erano delle semplici carrozze alle quali furono eliminate le parti che servivano per attaccare i cavalli e aggiunto un piccolo motore a scoppio.Le prime auto erano completamente aperte o al massimo prevedevano, come sulle carrozze, una copertura a mantice. Agli albori, quindi, erano tutte scoperte, anche perché i motori erano poco potenti e perciò nessun costruttore era intenzionato ad appesantirle con una carrozzeria chiusa.

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