Il Whitney Museum a Gansevoort in New York di Renzo Piano RPBW

L'architettura, formata da grandi volumi accostati, tagliati a spigoli vivi con una massa più importante verso il fiume e frastagliata e digradante verso la città, interpreta il carattere imperfetto e screziato del Meatpacking District in cui è ancora viva l'atmosfera portuale e industriale della vecchia New York.

Il Whitney Museum a Gansevoort in New York di Renzo Piano RPBW © Ph. Nic Lehoux

Il Whitney Museum a Gansevoort in New York di Renzo Piano RPBW © Ph. Nic Lehoux

Nel 1914 la scultrice Gertrude Vanderbilt Whitney apre nel Greenwich Village il Whitney Studio: uno spazio dove gli artisti americani potessero incontrarsi ed esporre le loro opere. Quando il Metropolitan Museum rifiuta la donazione delle 500 opere della sua collezione, Gertrude decide di creare nel 1931 un proprio museo. Nel 1954 la sede viene trasferita sulla 54a Strada, e, dodici anni dopo, su Madison Avenue, nel celebre edificio progettato da Marcel Breuer che, tuttavia, si è rivelato nel tempo troppo piccolo per una collezione cresciuta a dismisura, e con gallerie troppo anguste per le grandi sculture monumentali. Alla mancanza di spazi, il museo ha reagito dislocando negli anni varie funzioni in altri edifici limitrofi.

Il Whitney Museum a Gansevoort in New York di Renzo Piano RPBW © Ph. Nic Lehoux

Il Whitney Museum a Gansevoort in New York di Renzo Piano RPBW © Ph. Nic Lehoux

La nuova sede del Whitney Museum progettata dal Renzo Piano Building Workshop riunisce tutti gli spazi del museo all'interno del nuovo edificio, provvisto di numerose e flessibili gallerie che consentono di esporre per la prima volta molti pezzi della collezione sinora nei magazzini.
L'incarico ricevuto nel 2003 prevedeva di ampliare il museo di Breuer. Tuttavia problemi dimensionali e vincoli urbanistici impongono nel 2006 la scelta radicale di costruire un nuovo edificio. Si sceglie un'area nel Meatpacking District, una zona che conserva ancora un carattere industriale, non lontana dal Greenwich Village e dall'High Line.

Il Whitney Museum a Gansevoort in New York di Renzo Piano RPBW © Ph. Nic Lehoux

Il Whitney Museum a Gansevoort in New York di Renzo Piano RPBW © Ph. Nic Lehoux

Un ritorno a casa per il Whitney, non lontano da dove il museo fu fondato.
Il sito è stretto a ovest dal fiume Hudson e a est dall'inizio della High Line. Al piano terra la massa dell'edificio si solleva e arretra rispetto alla strada. Alte vetrate schermano una 'piazza' pubblica: il cuore urbano del progetto. Essa è completamente aperta al pubblico e alla brulicante vita del quartiere, animata dagli spazi di accoglienza del museo, da una galleria aperta e da un ristorante.

Il Whitney Museum a Gansevoort in New York di Renzo Piano RPBW © Ph. Nic Lehoux

Il Whitney Museum a Gansevoort in New York di Renzo Piano RPBW © Ph. Nic Lehoux

Al di sopra, su otto livelli, si dispongono i 19.500 mq del museo. L'edificio, in pianta, è articolato in due parti, distribuite ai lati della spina centrale che ospita le scale, gli ascensori e gli impianti. La porzione a nord è dedicata agli spazi per la preparazione delle mostre e ai laboratori, quella a sud agli spazi espositivi.
Al secondo e terzo piano, con una scenografica vetrata sul fiume, si situa il teatro multifunzionale da 170 posti: uno spazio che il Whitney non aveva mai avuto a disposizione nelle precedenti sedi. Grazie alle poltrone completamente retraibili, il teatro può convertirsi anche in cinema, spazio espositivo, spazio per la danza e performance artistiche.

Il Whitney Museum a Gansevoort in New York di Renzo Piano RPBW © Ph. Nic Lehoux

Il Whitney Museum a Gansevoort in New York di Renzo Piano RPBW © Ph. Nic Lehoux

Dal quinto all'ottavo livello si aprono le grandi gallerie, caratterizzate dal doppio affaccio sulla città e sul fiume. La più grande, al quinto piano, è una sala rettangolare di 1.675 mq senza alcun pilastro: lunga 81 m e larga 22,5. Verso est ogni galleria si apre su una terrazza, che funge anche da spazio espositivo all'aperto.

Il Whitney Museum a Gansevoort in New York di Renzo Piano RPBW © Ph. Nic Lehoux

Il Whitney Museum a Gansevoort in New York di Renzo Piano RPBW © Ph. Nic Lehoux

La galleria all'ultimo piano, l'ottavo, è illuminata naturalmente da una copertura a shed che cattura la luce da nord: la migliore per le opere d'arte. Le scale esterne che rilegano le terrazze e le torri di raffreddamento che svettano in copertura sono riletture delle scale antincendio e delle cisterne caratteristiche degli edifici di New York. Esse contribuiscono a disarticolare ulteriormente la massa del museo, a integrarla nella grana del quartiere e a mediare il passaggio tra l'edificio e il cielo.
Su un basamento in calcestruzzo armato s'innalza la struttura in acciaio dell'edificio, tamponata, nella spina centrale, con pannelli prefabbricati in calcestruzzo provenienti dal Canada, e nelle restanti superfici con lastre d'acciaio che integrano le funzioni strutturali e d'isolamento. Splendenti pannelli spessi 8 mm in acciaio grigio-azzurro - alternati con vetrate longitudinali a nord e regolari aperture verso sud e ovest - fasciano l'edificio come dei nastri, reagendo alle diverse condizioni climatiche e riflettendo l'acqua dell'Hudson e la luce di New York.

Il Whitney Museum a Gansevoort in New York di Renzo Piano RPBW © Ph. Nic Lehoux

Il Whitney Museum a Gansevoort in New York di Renzo Piano RPBW © Ph. Nic Lehoux

The Whitney Museum at Gansevoort

New York, U.S.A
The Whitney Museum is building itself a new home in downtown Manhattan's Meatpacking District. Opened on May 1st, 2015, the project substantially enlarges the Whitney's exhibition and programming space, enabling the first comprehensive view of the Museum's growing collection, which today comprises more than 19,000 works of modern and contemporary American art.

Il Whitney Museum a Gansevoort in New York di Renzo Piano RPBW © Ph. Nic Lehoux

Il Whitney Museum a Gansevoort in New York di Renzo Piano RPBW © Ph. Nic Lehoux

Founded in 1930, the Whitney moved to its current Madison Avenue home, designed by Marcel Breuer, in 1966. At the time, its collection numbered some 2,000 pieces of 20th-century American art, so its nearly 100-fold expansion needs space to flourish. The new museum is to be situated in New York's vibrant Meatpacking District. Fronting onto Gansevoort Street, the site lies between the Hudson and the High Line, Manhattan's recently completed elevated urban park, built on a disused elevated spur of the 1930s New York Central Railroad.

Il Whitney Museum a Gansevoort in New York di Renzo Piano RPBW © Ph. Nic Lehoux

Il Whitney Museum a Gansevoort in New York di Renzo Piano RPBW © Ph. Nic Lehoux

Clad in pale blue-grey enamel steel panels, the new, eight-storey building is powerfully asymmetrical, with the bulk of the full-height museum to the west, Hudson-side, with tiers of lighter terraces and glazed walkways stepping down to the High Line, embracing it into the project.

The Museum is entered via a dramatically cantilevered plaza, or 'largo', a public space that serves as a kind of decompression chamber between street and museum, a shared space, with views to the Hudson and the High Line entrance just a few steps away. Accessed from the 'largo', the main entrance lobby also serves as a public gallery - nearly a thousand square feet (100 sq. m) of free-entry exhibition space.

Il Whitney Museum a Gansevoort in New York di Renzo Piano RPBW © Ph. Nic Lehoux

Il Whitney Museum a Gansevoort in New York di Renzo Piano RPBW © Ph. Nic Lehoux

Level three houses a 170-retractible seat theatre with double-height views over the Hudson River, along with technical spaces and offices.

Some 50,000 sq. ft (4 650 sq. m) of gallery space is distributed over levels five, six, seven and eight, the fifth level boasting a 18,000 sq ft (1670 sq. m), column-free gallery - making it the largest open-plan museum gallery in New York City. This gallery is reserved for temporary exhibitions and its expansive volume will enable the display of really large works of contemporary art. The permanent collection is exhibited on two floors, level six and seven. These two floors also step back towards the west to create 13,000 sq ft (1 200 sq. m) of outdoor sculpture terraces.

Museum offices, education centre, conservation laboratories and library reading room are situated north of the building's core on levels three to seven, including a multi-use theatre for film, video and performance on level five.

Finally, on the top floor is the 'studio' gallery and a café, naturally lit by a skylight system in saw-tooth configuration.

The new Whitney opened on May 1st, 2015.

Client: Whitney Museum of American Art

Design: Renzo Piano Building Workshop

Architects: Cooper Robertson, architects (New York)

Design team: M.Carroll and E.Trezzani (partners in charge) with K.Schorn, T.Stewart, S.Ishida (partner), A.Garritano, F.Giacobello, I.Guzman, G.Melinotov, L. Priano, L.Stuart and C. Chabaud, J.Jones, G.Fanara, M.Fleming, D.Piano, J.Pejkovic; M.Ottonello (CAD operator); F.Cappellini, F.Terranova, I.Corsaro (models)

Consultants: Robert Silman Associates (structure); Jaros, Baum & Bolles (MEP, fire prevention); Arup (lighting); Heintges & Associates (facade engineering); Phillip Habib & Associates (civil engineering); Theatre Projects (theatre equipment); Cerami & Associates (audiovisual equipment, acoustics); Piet Oudolf with Mathews Nielson (landscaping); Viridian Energy Environmental (LEED consultant)

Construction manager: Turner Construction

Typology: Museum
Address: 99 Gansevoort St. New York City, USA
Program: 50,000 square feet of indoor galleries and 13,000 square feet of outdoor exhibition space and terraces
Site area: 42.248,9 sq ft
Built Area: 220.000 sq ft
Height: 84 mt

© archimagazine
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Transportation Design
Le spider anni '50 e anni '60 di Umberto Panarella

Le spider anni '50 e anni '60

L'automobile fu la naturale evoluzione della carrozza. Le prime automobili erano delle semplici carrozze alle quali furono eliminate le parti che servivano per attaccare i cavalli e aggiunto un piccolo motore a scoppio.Le prime auto erano completamente aperte o al massimo prevedevano, come sulle carrozze, una copertura a mantice. Agli albori, quindi, erano tutte scoperte, anche perché i motori erano poco potenti e perciò nessun costruttore era intenzionato ad appesantirle con una carrozzeria chiusa.

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