Zaha Hadid

Sin dall'inizio ho pensato all'architettura in una forma differente. Sapevo quello che volevo fare e quello che dovevo disegnare, ma non potevo farlo nel modo convenzionale

Zaha Hadid © Jeff J Mitchell/Getty Images

Zaha Hadid © Jeff J Mitchell/Getty Images

Zaha Hadid è stato un architetto molto controverso che per anni non ha costruito quasi nulla, nonostante i consensi di critica ed i premi ottenuti.
Tuttavia, nel corso dei suoi ultimi anni di vita è riuscita a concretizzare le sue ardite visioni, dando vita a un nuovo linguaggio architettonico in città e strutture come il Rosenthal Center for Contemporary Art a Cincinnati, il Glasgow Riverside Museum ed il Broad Art Museum in Michigan.
Al momento della sua morte, nel 2016, Hadid era stabilmente entrata a far parte dell'élite dell'architettura mondiale ed era alle prese con progetti in Cina, in Medio Oriente, negli Stati Uniti ed in Russia.
Dalle linee decise ed angolose dei suoi primi edifici alla più fluida architettura successiva, in cui pavimenti, soffitti, pareti e mobili si integrano in un design unitario, questa essenziale introduzione presenta esempi chiave dell'opera pionieristica di Hadid.
Tanto artista quanto architetto, si è battuta per infrangere le vecchie regole e ha creato il proprio universo del XXI secolo.
[Philip Jodidio]

Ha tenuto conferenze in tutto il mondo e nel 1994 ha insegnato alla Graduate School of Design dell'Università di Harvard, occupando la cattedra che fu di Kenzo Tange.
Nel 1980 fonda il suo studio, con sede a Londra. Dagli anni ottanta insegna alla Architectural Association.
È stata visiting Professor presso la Facoltà di Architettura all'University of Illinois di Chicago, dove ha insegnato il presidente Sullivan, presso la Hochschule fur bildende Kunste Hamburg di Amburgo, presso la Scuola di Architettura Knowlton all'Università statale dell'Ohio, presso la Masters Studio alla Columbia University, presso la Scuola Eero Saarinen di Progettazione Architettonica presso la Yale School of Architecture e presso l'Università di Arti Applicate di Vienna, nel Zaha Hadid Master Class Vertical-Studio.
Ha ricevuto il Premio Pritzker nel 2004, prima donna a ottenerlo, e il Premio Stirling nel 2010 per il MAXXI, il nuovo centro per le arti contemporanee, a Roma e nel 2011 per la Evelyn Grace Academy, una scuola con forme a Z a Brixton, Londra.
Nel 2010 il TIME la include nell'elenco delle 100 personalità più influenti al mondo.
Nel 2013, lo studio Zaha Hadid Architects con 246 architetti dipendenti, si colloca al 45o posto nell'elenco dei più importanti studi di architettura del mondo secondo BD Insurance Bureau.
È stata nominata membro onorario dell'American Academy of Arts and Letters e dell'American Institute of Architects. è anche stata nel Consiglio di fondazione di The Architecture Foundation.

Dame Zaha Hadid (Baghdad, 31 ottobre 1950 - Miami, 31 marzo 2016) architetto e designer iracheno naturalizzato britannica.
È fra gli interpreti più significativi del decostruttivismo in architettura. Nata a Baghdad, in Iraq, da una famiglia benestante, il padre era un ricco industriale e un importante politico, è cresciuta in uno dei primi edifici bauhaus di ispirazione a Baghdad durante un'epoca in cui "modernismo" significava glamour e pensiero progressista" in Medio Oriente.
Ha conseguito una laurea in matematica alla American University di Beirut prima di trasferirsi a Londra, nel 1972, per studiare alla Architectural Association, dove ha incontrato Rem Koolhaas, Elia Zenghelis e Bernard Tschumi.

«L'esperienza del trasferimento fu molto liberatoria. Londra negli anni Settanta era molto più aperta di oggi. Adesso, so che gli Inglesi in realtà sono sciovinisti e misogini, ma allora coglievo soprattutto il loro amore per tutto ciò che è eccentrico, che mi ha permesso di fare ciò che desideravo ... Certo, se fossi stata un uomo avrei avuto vita più facile». [Zaha Hadid]

Dopo aver conseguito il titolo ha lavorato con i suoi ex professori, Koolhaas e Zenghelis, presso l'Office for Metropolitan Architecture (OMA), a Rotterdam, nei Paesi Bassi, diventando socia nel 1977.
Attraverso la sua associazione con Koolhaas, ha incontrato Peter Rice, l'ingegnere che le ha dato sostegno e l'ha incoraggiata nella fase iniziale, in un momento in cui il suo lavoro sembrava difficile.

«Sin dall'inizio ho pensato all'architettura in una forma differente.
Sapevo quello che volevo fare e quello che dovevo disegnare, ma non potevo farlo nel modo convenzionale, perché con i metodi tradizionali non riuscivo a rappresentarlo. Gli strumenti tradizionali della rappresentazione non mi erano d'aiuto.
Così ho cominciato a ricercare un nuovo modo di progettare, per provare a vedere le cose da un diverso punto di vista. Poi, con il tempo, quei disegni, quelle prospettive e quelle pitture si sono trasformati nei miei veri strumenti di rappresentazione, qualcosa di più della semplice elaborazione di schizzi ... Penso che il massimo impegno per un architetto debba essere l'organizzazione della pianta, saperci entrare dentro, gestirla e muoversi in essa. La fluidità della pianta, la sua frammentazione, l'azzardo perfettamente calcolato, sono idee desunte da Malevich e dai suprematisti, che conducono a nuove forme di utilizzazione e creazione dello spazio. Ci sono molte altre indicazioni desunte dagli insegnamenti dei suprematisti, come l'idea di leggerezza, la tensione a staccarsi dal suolo che ha prodotto lo sviluppo dell'ingegneria e ha reso possibile le cortine di cristallo di Mies van der Rohe a Chicago e New York ... L'architettura deve infondere piacere, il piacere che si prova quando si sta in un luogo bello o in una abitazione gradevole, indipendentemente dalle dimensioni. Ciò che di solito la gente non capisce del concetto di lusso, è che esso non ha nulla a che vedere con il prezzo. La spiaggia di Copacabana, per esempio, ha una sabbia bellissima e per andarci non bisogna pagare niente! Questo dovrebbe fare l'architettura: offrire l'idea del lusso a grande scala».
[Zaha Hadid]


Vincitrice di molti Concorsi Internazionali di Architettura, molti suoi progetti non furono mai costruiti, come ad esempio il Peak Club in Hong Kong (1983) e il Cardiff Bay Opera House in Galles (1994).
Anche se irrealizzati, i progetti, corredati da schizzi e pitture, mostrano una creatività non comune, unita a una profonda ricerca e al desiderio di misurare e oltrepassare i limiti spaziali, allontanandosi dagli schemi classici.
Nel 1999 è la progettista per il palcoscenico e la scenografia del Nightlife Tour dei Pet Shop Boys, evento di forte impatto visivo, e nel 2001 Hadid vince la competizione internazionale per disegnare il masterplan del One North di Singapore [In costruzione 2001 - 2021].

Tra le sue opere ricordiamo:
Folly (1990), Osaka, Giappone
Padiglione Music Video Gronigen (1990), Paesi Bassi
Stazione dei pompieri al Vitra (1990-1993), Weil am Rhein, Germania
Progetto residenziale IBA-Block 2 (1993), Berlino, Germania
Padiglione per BluePrint Magazine (1995), Birmingham, Regno Unito
LFONE/Landesgartenshau (1999), Weil am Rhein, Germania
Mind Zone, Millennium Dome (1999), Londra, Regno Unito
Padiglione estivo per Serpentine Gallery (2000), Londra, Regno Unito
Padiglione per R. Lopez de Heredia Vina Tondona, (2001), Barcellona, Spagna
Terminal intermodale Hoenheim-Nord (2001), Strasburgo, Francia
Trampolino di Bergisel (2002), Innsbruck, Austria
Rosenthal Center for Contemporary Art (2003), Cincinnati, Ohio, Stati Uniti
Snow and Ice Installation, Snow Show (2004), Lapponia
BMW Central Building (2005), Lipsia, Germania
Hotel Puerta America (2005), Madrid, Spagna
Ampliamento dell'Ordrupgaard Museum (2005), Copenaghen, Danimarca
Museo della Scienza Phaeno (2005), Wolfsburg, Germania
Complesso residenziale del viadotto di Spittelau (1994 - 2005), Vienna, Austria
Showroom BMW (2006), Lipsia, Germania
Maggie's Centres (2006), Scozia, Regno Unito
R. Lopez de Heredia Winery (2006), Haro, Spagna
Funicolare Hungerburgbahn (2007), Innsbruck, Austria
Chanel Mobile Art Pavilion (2006 - 2008) (in tutto il mondo) Tokyo, Hong Kong, New York, Londra, Parigi, Mosca
Ponte-Padiglione dell'Expo 2008 (2008), Saragozza, Spagna
Burnham Pavillon (2009), Chicago, Stati Uniti
Museo nazionale delle arti del XXI secolo (MAXXI) (1998 - 2009), Roma, Italia
Evelyn Grace Academy (2006 - 2010) Brixton, Londra, Regno Unito. Vincitore Premio Stirling 2011.
Riverside Museum (2007 - 2010), Glasgow, Scozia
Guangzhou Opera House (2010), Canton, Cina
Torre CMA CGM (2004 - 2011), Marsiglia, Francia
Roca London Gallery (2009 - 2011) nel porto di Chealsea]], Londra, Regno Unito
Pierres Vives - Archivi, biblioteca, uffici (2002 - 2012), Montpellier, Francia
London Aquatics Centre (2007 - 2012), Londra, Regno Unito
Centro culturale Heydar Aliyev (2007 - 2012) Baku, Azerbaigian.
Eli and Edythe Broad Art Museum (2010 - 2012), East Lansing, Michigan, USA
Dongdaemun Design Plaza and Park (2009 - 2014), Seul, Corea del Sud
Ponte dello sceicco Zayed (2007 - 2010), Abu Dhabi, Emirati Arabi Uniti
Messner Mountain Museum (2014), Plan de Corones, Italia
Stazione marittima di Salerno (2005 - 2017), Salerno, Italia
Stazione di Napoli Afragola (2003 - 2017), Afragola, Napoli, Italia
Residenze e Grattacielo CityLife Fiera di Milano (2004 - 2017), Milano, Italia
One North Masterplan (2001 - 2021), Singapore


Ha anche lavorato nel design e negli interni, tra cui la la Mind Zone (la Zona del pensiero) all'interno del New Millenium Experience della Millennium Dome di Greenwich, a Londra, così come le installazioni di mobili fluidi nel club privato Home House a Marylebone, e la macchina a idrogeno Z.CAR, un'automobile a tre ruote. Nel 2007 Hadid ha progettato il divano Moon System per B&B Italia e, nel 2008, disegnato una collezione di scarpe per Lacoste. Nello stesso anno, ha anche collaborato con la rubinetteria Triflow realizzando concept su stile architettonico.
Nel 2010 su commissione dell'amico Karl Lagerfeld progetta il Mobile Art Pavilion per Chanel.

È scomparsa nel 2016 all'età di 65 anni, a seguito di un attacco cardiaco mentre era in ospedale a Miami, dove era stata ricoverata per una bronchite.

«La questione è di evitare gli angoli di 90 gradi. Al principio di tutto c'è la diagonale, che ha generato il concetto di esplosione che ridà forma allo spazio, una scoperta importante».[Zaha Hadid]

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Le spider anni '50 e anni '60 di Umberto Panarella

Le spider anni '50 e anni '60

L'automobile fu la naturale evoluzione della carrozza. Le prime automobili erano delle semplici carrozze alle quali furono eliminate le parti che servivano per attaccare i cavalli e aggiunto un piccolo motore a scoppio.Le prime auto erano completamente aperte o al massimo prevedevano, come sulle carrozze, una copertura a mantice. Agli albori, quindi, erano tutte scoperte, anche perché i motori erano poco potenti e perciò nessun costruttore era intenzionato ad appesantirle con una carrozzeria chiusa.

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