Architettura


Nuova stazione AV di Firenze
Nota sul progetto vincitore del concorso di progettazione

E’ il gruppo composto, per l’architettura, da Norman Foster & Partners e, per l’ingegneria, da Ove Arup, il vincitore del concorso internazionale bandito dalla TAV per la progettazione della nuova stazione Alta Velocità di Firenze, conclusosi a Roma lo scorso 4 ottobre.


Dopo un’approfondita analisi e un’appassionata discussione, la giuria composta da Gae Aulenti, Pio Baldi, Gianni Colantoni, Francesco Dal Co, Carlo De Vito, Josef Paul Kleihues, Stefano Reggio, Jan Søndergaard, Marco Tamino, lo ha scelto tra i 10 progetti presentati, tutti di eccellente qualità.

Secondo e terzo classificati sono risultati, rispettivamente, l’architetto giapponese Arata Isozaki e l’architetto spagnolo Santiago Calatrava.

La città di Firenze potrà quindi contare per la sua nuova stazione su alcuni dei più importanti e qualificati progettisti del mondo.


L'architetto inglese Norman Foster, alla prima grande opera in Italia, ha infatti realizzato memorabili capolavori di architettura quali la galleria costruita nel centro storico di Nîmes, il grattacielo della Hong Kong & Shangai Bank, l'aeroporto di Stanstead a Londra, la metropolitana di Bilbao, il nuovo Reichstag di Berlino ed è impegnato da oltre trent'anni nella realizzazione di grandi progetti e infrastrutture pubbliche tecnologicamente innovativi e attenti agli aspetti sociali ed ecologici.

Ove Arup è invece una società di livello mondiale specializzata nei problemi dell'ingegneria. E' presente in 32 paesi e, con i suoi oltre 6.000 dipendenti, ha contribuito in maniera determinante alla realizzazione di alcuni dei più importanti edifici realizzati negli ultimi 50 anni. Tra gli altri, l'auditorium di Sydney, il Centre Pompidou di Parigi, i Lloyd's di Londra e il Terminal aeroportuale di Renzo Piano a Osaka.

La stazione dell'Alta Velocità sarà la prima grande opera di architettura realizzata a Firenze dopo molti anni e segnerà l'ingresso nel capoluogo toscano della più importante infrastruttura pubblica oggi in costruzione in Italia, le linee Alta Velocità appunto.

La stazione costerà circa 240 milioni di Euro, si svilupperà su una superficie di oltre 45.000 mq ed è destinata a diventare il principale nodo di interscambio cittadino; mediante una nuova linea tramviaria e i treni metropolitani di superficie, sarà connessa all'attuale stazione di Santa Maria Novella e al centro storico.


L'architetto Foster ha risposto alle impegnative domande poste dal luogo e dal programma del concorso con una stazione funzionalmente perfetta; sintetizzandone l'immagine in una grande copertura vetrata sorretta da un'esile struttura in acciaio che riporta alla memoria la tradizione delle imponenti gallerie dei treni, sicuramente tra i più begli esempi di architettura ereditati dall'Ottocento.

Ma la copertura di Foster ha contenuti nuovi, attraverso lo studio di un sistema multilayer dove ciascuna componente assolve a funzioni diverse, la copertura è articolata in diaframmi, la cui struttura variabile garantisce il controllo ambientale e acustico, l’illuminazione naturale, il ricambio dell’aria e l’evacuazione dei fumi. Qui come nei suoi più recenti edifici, Foster ha adottato soluzioni tecnologiche che fanno ricorso a risorse rinnovabili, riducono il fabbisogno di energia e l'emissione di sostanze inquinanti.

Quella di Firenze è una tipologia di stazione completamente nuova per l'Italia. Si tratta infatti di una stazione a distribuzione verticale, più simile a una grande fermata della metropolitana che a una stazione ferroviaria. Il progetto affronta il tema della nuova tipologia aprendo lo spazio interno della stazione a tutta altezza, rendendo così visibili i treni e le banchine fin dalla superficie, facilitando l'orientamento e con esso il migliore utilizzo delle diverse funzioni ospitate nella stazione.

Dai treni, mediante scale mobili e tapis-roulants inclinati, attraverso percorsi segnati da diverse gradazioni di luce naturale e artificiale, i viaggiatori potranno passare nel massimo comfort dal piano delle banchine, ubicato a quasi 25 metri sotto il livello della città, al piano terra, dove sono concentrati tutti i servizi di stazione - biglietterie, negozi, ristoranti, agenzie di viaggio - e le uscite verso il terminal degli autobus, la fermata del tram, i taxi, i parcheggi e la fermata dei treni regionali.

Il progetto consegna a Firenze una grande opera architettonica funzionale e moderna, a servizio non solo dell’utenza ferroviaria ma della città, per la quale fornisce anche importanti indicazioni progettuali per la riqualificazione dell'intera area degli ex Macelli, da viale Belfiore a via Circondaria.


I dieci progetti del concorso saranno presto resi pubblici con una grande mostra che si aprirà a Firenze nel prossimo mese di dicembre, dove il grande pubblico potrà vedere e giudicare gli esiti di una competizione che è stata anche un importante confronto sullo stato della cultura progettuale contemporanea.