Maserati Quattroporte
La Pininfarina è presente al 60° Salone Internazionale dell'Automobile di Francoforte con vetture le cui carrozzerie sono frutto della collaborazione tra Pininfarina (in qualità di Società di Servizi - stile, engineering, produzione - a ciclo parziale e completo) e le Case Costruttrici: Ferrari "Enzo", 360 Spider, 575M Maranello; Maserati Quattroporte; nuove Alfa Romeo Spider e GTV; Daewoo Nubira e Tacuma; Ford Streetka; Hyundai Matrix; Mitsubishi Pajero Pinin 5 porte; Peugeot 406 Coupé, 406 Berlina e Station Wagon.
Maserati presenta una vettura di grande prestigio destinata a riportare una marca italiana nell'esclusivo universo delle berline di lusso e a riprendere la tradizione di un nome glorioso: Quattroporte.
Il nome stesso ha un fascino e un contenuto particolare. Maserati, infatti, ha sempre costruito raffinate e veloci vetture sportive a due porte, e lo stesso spirito, la stessa impostazione, lo stesso piacere di guida li trasferisce in una vettura più grande e formale, a quattro porte appunto. Così già nel nome si trova dichiarata la filosofia del modello: tutti i contenuti prestazionali e di guida garantiti dal marchio Maserati insieme a quelli di abitabilità e confort insiti in una berlina a quattro porte.
Il disegno della vettura è stato sviluppato da Pininfarina sia per l'esterno che per l'interno, e anche questo è un ritorno. Pochi forse ricordano che le prime Maserati destinate a un impiego non competitivo furono disegnate e prodotte da Pininfarina alla fine degli anni '40: il coupè A6 1500 prodotto tra il 1947 e il 1957 in poco più di 60 esemplari, un disegno sobrio ed armonioso, di grandissima eleganza, la cui impostazione formale è in perfetta sintonia con la famosa Cisitalia 202.
Nel 1954 venne presentata la berlinetta A6 GCS, costruita in poche unità per uso agonistico, che per la nitidezza del disegno e la bellezza delle proporzioni viene ricordata come uno dei progetti di Pininfarina più riusciti di quel periodo.
L'accordo fra Ferrari e Pininfarina rese la collaborazione fra le due case sempre più stretta, fino a una vera e propria esclusività, e di conseguenza allontanò i percorsi di Maserati e Pininfarina.
Con la Quattroporte questi due marchi sono di nuovo insieme su un'automobile dopo 50 anni, con lo scopo comune di restituire alla casa del Tridente il posto che occupava fra i costruttori di maggior prestigio ed esclusività del mondo.
Nel disegnare la Quattroporte, Pininfarina si è proposta, in sintonia con le richieste di Maserati, di valorizzare le diverse anime della vettura dando a ciascuna una visibile presenza realizzandone una sintesi armonica.
Il progetto formale della Quattroporte nasce da un'architettura molto interessante, unica nel mondo delle berline: passo lungo, motore all'interno del passo, abitacolo arretrato, cambio in blocco col differenziale, sbalzi ridottissimi.
Questo consente da un lato una distribuzione dei pesi (47% all'avantreno, 53% al retrotreno) tipica di una vettura sportiva, e dall'altro dei rapporti di volumi (cofano-tetto-baule) assolutamente caratteristici e altrettanto sportivi.
La promessa di prestazione, il senso di potenza trattenuta ma pronta a scattare sono suggeriti dal trattamento muscolare e sensuale delle superfici: i parafanghi anteriori sono rilevati rispetto al cofano, e allo stesso modo i parafanghi posteriori si sollevano dalla linea di cintura. La presa aria anteriore è in rilievo rispetto al frontale e conclude un cofano insolitamente lungo. Il volume del posteriore, corto e alto, si chiude con una classica coda tronca.
La Quattroporte è una vettura imponente, poco oltre i 5 metri di lunghezza, ma trattata in modo da non sembrare né ingombrante o voluminosa né statica.
Il disegno è moderno ma incorpora con naturalezza riferimenti e citazioni appartenenti all'iconografia storica del Tridente: la forma della presa aria in rilievo e col Tridente al centro, le tre uscite aria sul parafango anteriore, a sottolinearne le proporzioni importanti, il montante posteriore del padiglione triangolare e la forma della vetratura laterale sono alcuni dei richiami più caratterizzanti.
L'interno è dimensionato sulle misure di una berlina di prestigio, ed è stato disegnato con un doppio intento: un forte orientamento al piacere della guida, con un posto guida che, per la completezza delle informazioni, l'ergonomia dei comandi e alcune specificità come il cambio elettroattuato, si avvicina a quello di un coupè, ma anche la stessa attenzione a tutti gli occupanti in termini di confort e servizi di bordo. Una vettura quindi per pilotare, ma anche per essere trasportati.
Il design ha puntato alla valorizzazione delle capacità di alto artigianato riconosciute all'Italia da tutto il mondo. Su forme essenziali e nitide si appoggiano grandi superfici in legno eseguite con la raffinatezza degli ebanisti che hanno creato mobili, strumenti musicali, motoscafi di leggendaria bellezza. E' un modo di impiegare il legno che dice una parola nuova nel disegno degli interni delle auto di alta gamma.
I sedili, le porte, la plancia sono rivestiti con le migliori pelli e confezionati dai migliori sellai del mondo.
Questa impostazione consente di declinare gli allestimenti in forma estremamente personalizzata, realmente "sartoriale".
I passeggeri posteriori possono disporre di sedili regolabili con riscaldamento, ventilazione e massaggio, comando indipendente del climatizzatore, sistema di entertainment con schermo LCD, lettore DVD e TV tuner, tavolini estraibili in legno.
Il progetto della Quattroporte è stato un grande impegno per curare in profondità anche quegli elementi di dettaglio che contribuiscono a creare una sensazione di bellezza e qualità con il loro contributo di insieme.
Oggi, al momento della presentazione della vettura e a qualche anno dall'inizio del progetto, Pininfarina è sempre più convinta di essere riuscita a sintetizzare nella vettura le linee guida che le erano state indicate da Maserati: una vettura al tempo stesso sportiva, elegante e chiaramente italiana ma soprattutto immediatamente riconoscibile come una Maserati.