Sangue di drago squame di serpente. Animali fantastici al Castello del Buonconsiglio
Trento - Castello del Buonconsiglio
Dal 10 agosto 2013 al 6 gennaio 2014
Sarà un enorme drago realizzato dallo scenografo-scultore Gigi Giovanazzi a
dare il benvenuto al visitatore nella prima sala della spettacolare mostra
estiva “Sangue di drago, Squame di serpente”, ospitata dal 10 agosto 2013 al
Castello del Buonconsiglio di Trento.
La rassegna, organizzata in collaborazione con il Museo Nazionale Svizzero,
permetterà a coloro che attraverseranno le magnifiche sale del Castello del
Buonconsiglio di scoprire e conoscere attraverso affreschi, dipinti, sculture,
arazzi e preziosi oggetti d'arte un mondo fatto di unicorni, draghi, centauri,
grifoni, basilischi, sfingi, serpenti e animali fantastici e inconsueti che
ricorrono costantemente nella mitologia e anche nella iconografia castellana.
Colpiscono infatti i numerosi animali raffigurati negli affreschi che decorano
il castello del Buonconsiglio eseguiti da Dosso Dossi nella Stua della Famea
con le favole di Fedro, o la dama con unicorno, la scimmia, il serpente che
morde l'Invidia dipinte da Girolamo Romanino o ancora il bestiario realizzato
dal maestro Venceslao nel celebre ciclo dei Mesi in Torre Aquila o il prezioso
erbario medievale conservato in castello.
Scultura, pittura, architettura e disegno, raccontano il mondo animale, frutto
delle fantasie e delle paure dell'uomo.
Si potranno ammirare dipinti, con capolavori di Tiziano e Tintoretto, sculture
rinascimentali, magnifici arazzi con scene marine provenienti dagli Uffizi e da
Palazzo Pitti, preziosi monili d' oro, oggetti archeologici, oltre a filmati e
scenografie emozionanti, grazie anche all'innovativo ausilio della realtà
aumentata, che stupiranno e conquisteranno il più vasto pubblico.
In una sala il visitatore sarà immerso in un atmosfera fantastica dove draghi
tridimensionali gli si materializzeranno davanti provocando forti emozioni.
La mostra sarà l'occasione per ammirare anche sfingi e centauri dipinti sia sui
vasi a figure rosse e nere greci, sia nelle tele dei maestri bolognesi del
Seicento, il gatto mummificato egiziano, la fontanella rinascimentale in bronzo
con il mito di Atteone, il Laooconte proveniente dal Museo del Bargello di
Firenze, un prezioso falco in bronzo, una rarissima casula (veste del prete)
decorata, sculture di San Giorgio e il drago.
Dagli animali sacri della tradizione cristiana alla mitologia con Diana
cacciatrice a quelle care agli dei: il cigno, il toro e l'aquila per Giove, il
leone per Sansone ed Ercole.
E ancora i veri mostri delle leggende: draghi, chimere, unicorni, sfingi, mostri
marini, centauri e sirene.
La rassegna ospiterà anche alcune opere vitree (in prestito da Vetroricerca
Glas&Modern - centro sperimentale di lavorazione del vetro di Bolzano)
realizzate da famosi artisti contemporanei: tra queste le incredibili sculture
in vetro di Silvia Levenson, artista argentina famosa in tutto il mondo per le
sue opere eleganti ma provocatorie raffiguranti bambine con la testa di cervo e
pecora e il Giardino Fantastico composto dagli animali in vetro di Alberto
Gambale dove zebre, tori, cammelli, tartarughe, api e camaleonti stupiranno per
originalità e fantasia.
Nemico, preda, cibo, forza lavoro e mezzo di trasporto, l'animale è anche interprete
della forza della natura primigenia e dell'immaginario nella sfera
magico-religiosa ed eroica.
Le eterne questioni della ferinità presente nell'uomo e dell'antropomorfismo
ravvisato nel mondo animale, emergono attraverso le opere in mostra.
Il percorso è dedicato sia ad alcuni animali reali che nel tempo hanno assunto,
spesso anche in termini transculturali, complessi significati simbolici, sia ad
animali fantastici interpreti di miti, leggende e credenze condivisi o
peculiari di diversi popoli e civiltà.
Aquila, leone, serpente, cervo, cavallo e pesci sono alcuni degli animali reali
che danno origine ad esseri che, in più forme di ibridazione, variabili a
seconda di tempi e luoghi, sono interpreti delle riflessioni, paure, speranze e
immaginazione dell'uomo.
Si potranno ammirare le tele del ciclo di Ercole con il drago a più teste,
dipinto magistralmente da Paolo de Matteis, il famoso drago con due ali
serpentine attaccate allo stesso tronco.
Questi draghi nacquero dall'unione tra il multiteste Tifone e la donna-serpente
Echidna. I figli dei due furono Chimera, dalla testa di leone e dal corpo di
serpente-capra, Cerbero il cane a tre teste e l'Idra di Lerna, rettile con
molte teste che verrà poi ucciso da Ercole, il quale sconfisse anche Ladone
dalle cento teste e Scilla, dai tentacoli di piovra. Magnifico il dipinto
conservato a Castel Thun eseguito a fine Seicento dal pittore tedesco
Dietterlin che raffigura le Tentazioni di S. Antonio Abate dove draghi lanciano
fuoco, un mostro alato regge uno spiedo con un pollo e serpenti infilzati e
serpi fuoriescono dai capelli di una dama ignuda.
La mostra avrà una sezione a Riva del dal titolo «Mostri smisurati» e creature
fantastiche tra i flutti, che intende esporre un ristretto ma importante nucleo
di opere prevalentemente cinquecentesche aventi per tema creature fantastiche e
animali mitici che, nell'immaginario antico, abitavano le acque dei laghi e dei
mari.
Il precipuo taglio dato all'esposizione rivana, rispetto a quella ospitata
nelle sale del Castello di Trento, deriva non solo dalla peculiarità della sede
espositiva - la Rocca - circondata dalle acque del Garda, ma anche dalla
presenza nelle prime sale della Pinacoteca, che ospiteranno la mostra, di un
affresco che risale agli anni trenta del Cinquecento raffigurante Ercole,
intento ad uccidere l'Idra, un mostruoso essere che viveva nel lago di Lerna nella regione greca dell'Argolide.