Giorgio Morandi
Lugano - Museo d'Arte
Dal 10 marzo all'1 luglio 2012
Si preannuncia come uno degli appuntamenti imperdibili nel panorama dell'arte del 2012 la mostra che la città di Lugano dedica a uno degli indiscussi protagonisti del XX secolo: Giorgio Morandi. Si tratta di un'importante antologica curata da Maria Cristina Bandera, Direttrice della Fondazione di Studi di Storia dell'Arte Roberto Longhi di Firenze, e da Marco Franciolli, Direttore del Museo Cantonale d'Arte e Museo d'Arte della Città di Lugano, in collaborazione con Maria Pasini, Collaboratrice scientifica del Museo d'Arte di Lugano e Simona Tosini Pizzetti.
La mostra ripercorre l'intera carriera artistica di
Morandi, dalle prime prove sino agli ultimi lavori, documentando tutti i temi e
le tecniche con i quali il grande maestro si è cimentato nel corso del suo
percorso creativo. Saranno presenti le nature morte, genere al quale è spesso
associato il suo nome, i fiori, i paesaggi e il suo più importante
autoritratto, realizzato nel 1924. Ai dipinti ad olio saranno affiancati
disegni, acquerelli e incisioni che permetteranno di apprezzare la straordinaria
capacità dell'artista di rendere i volumi, la luce e l'atmosfera fino
all'ottenimento di un'arte pura che trascende la realtà rappresentata.
Le circa cento opere provengono da collezioni pubbliche e private, alcune delle
quali di grande rilevanza storica, essendo appartenute ad amici, collezionisti
e critici che furono vicini a Morandi, quali Francesco Arcangeli, Augusto
Giovanardi, Roberto Longhi, Luigi Magnani, Carlo Ludovico Ragghianti, Giovanni
Spadolini, Lamberto Vitali, ai quali l'artista destinò, in molti casi, le sue
creazioni.
Sarà inoltre possibile vedere affiancate, dopo molti decenni e in alcuni casi
per la prima volta, collezioni svizzere e italiane, e ciò avverrà proprio a
Lugano, meta di uno dei rarissimi viaggi compiuti da Morandi fuori dall'Italia.
La capacità di indagine dell'artista su pochi, selezionati oggetti, è tanto
accurata e per certi versi persino ossessiva da apparire ripetitiva, ma ad uno
sguardo attento essa rivela una straordinaria varietà espressiva e una
profondità di indagine senza eguali.
Morandi è stato un autentico maestro per numerose generazioni. A sottolineare
il suo ruolo di anticipatore nei confronti di alcuni aspetti dell'arte attuale,
saranno proposti in mostra, come discrete presenze, le opere di alcuni artisti
contemporanei che hanno raccolto l'eredità di Morandi, quali Stuart Arends,
Bernd & Hilla Becher, Craigie Horsfield, Franco Vimercati, Rachel
Whiteread. L'artista statunitense Lawrence Carroll, che in più occasioni ha
dichiarato di avere scelto Giorgio Morandi quale maestro spirituale per la sua
arte, realizzerà alcune opere ad hoc per questo appuntamento espositivo.
Non mancherà infine un accenno al cinema, in particolare ai film degli anni
Cinquanta nei quali opere di Morandi compaiono sullo sfondo di scene di
ambienti domestici, testimoni dell'accresciuto interesse da parte degli
intellettuali di quegli anni verso la pittura morandiana. Tra questi: Un bacio
e una pistola, Robert Aldrich, 1955, La dolce vita, Federico Fellini, 1960, La
notte, Michelangelo Antonioni, 1960, Io sono l'amore, Luca Guadagnino, 2009.
In occasione della mostra sarà pubblicato un catalogo edito da Silvana
Editoriale con illustrazioni e schede delle opere esposte e numerosi contributi
critici.
Infine sarà on line il sito web www.giorgiomorandilugano.ch che ospiterà una
sezione multimedia, quale moderno supporto tecnologico alla mostra. Realizzato
da TEC-Lab, Facoltà di scienze della comunicazione, Università della Svizzera
italiana, GiorgioMorandi-Multimedia abbatte le barriere tecnologiche. PC, iPhone,
smart-phone, iPad etc. potranno essere utilizzati per esplorare i vari aspetti
della mostra: i temi, le opere, gli approfondimenti. Il visitatore potrà
percorrere le sale della mostra virtualmente da casa, scaricare il materiale su
device offline, portare il proprio tablet in mostra e usufruire delle svariate
possibilità offerte dai contenuti multimediali.
A cura di: Maria Cristina Bandera e Marco Franciolli, in collaborazione con
Maria Pasini e Simona Tosini Pizzetti.