Arte

Riapertura di Palazzo Mocenigo a Venezia

di Roberto Zanon

Palazzo Mocenigo, Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume a Venezia, riapre, dopo nove mesi di riorganizzazione e ampliamento, con una nuova sezione dedicata al profumo. È un'operazione non usuale utilizzare la sensorialità dell'olfatto per arricchire e caratterizzare la visita  ad un museo e l'allestimento di vere e proprie "stazioni olfattive" rende il percorso realmente "sinestetico".

Interno Palazzo Mocenigo a Venezia - © Photo Roberto Zanon

Interno Palazzo Mocenigo a Venezia - Sala dei Gilet - © Photo Roberto Zanon

Interno Palazzo Mocenigo a Venezia - © Photo Roberto Zanon

Interno Palazzo Mocenigo a Venezia - Salone centrale - © Photo Roberto Zanon


Interno Palazzo Mocenigo a Venezia - Salone centrale con schede informative - © Photo Roberto Zanon

Interno Palazzo Mocenigo a Venezia - Stazioni olfattive - © Photo Roberto Zanon

Interno Palazzo Mocenigo a Venezia - © Photo Roberto Zanon

Interno Palazzo Mocenigo a Venezia - © Photo Roberto Zanon


Interno Palazzo Mocenigo a Venezia - © Photo Roberto Zanon

Interno Palazzo Mocenigo a Venezia - © Photo Roberto Zanon

Interno Palazzo Mocenigo a Venezia - © Photo Roberto Zanon

Interno Palazzo Mocenigo a Venezia - © Photo Roberto Zanon


Se, come ha introdotto Angela Vettese, "restaurare significa unificare" espressione lapidaria dal sapore innovativo nell'imbalsamato ambito del restauro, l'avallo di ciò che il rinnovato Palazzo propone è completo. Tutto il piano nobile è stato riorganizzato e riarredato recuperando e restaurando pezzi appartenenti ad altri musei Civici in particolare dal Museo del Vetro di Murano (150 pezzi), dal Museo Correr e da Ca' Rezzonico con una serie di dipinti, dal Museo del Merletto di Burano con merletti e ricami e con gli erbari che arrivano dal Museo di Storia Naturale. Come ha sottolineato Gabriella Belli, si trattava di recuperare l'edificio e portarlo ad una credibilità di residenza nobiliare del '700 senza snaturarne l'essenza museale.
Deus ex machina di tutta l'operazione è Pier Luigi Pizzi, architetto e scenografo di chiara fama, che a fronte di questa strepitosa e straordinaria esperienza confessa che inizialmente ... non sapeva da che parte cominciare per dare quell'unitarietà al Palazzo che sentiva come priorità necessaria. Poi è sopraggiunta l'intuizione del tessuto come elemento unificante; utilizzando cromie diverse, ogni stanza è stata tappezzata e omogeneizzata con stoffe appositamente realizzate per l'allestimento. Attraverso questa prima idea unificante il museo si è poi arricchito e il palazzo ha iniziato ad accogliere in modo "naturale" gli oggetti, i quadri, gli alambicchi, i costumi selezionati, il tutto senza false ricostruzioni, ipotesi che pur era stata presa in considerazione.  Un'artefatta e meditata scenografia che, gestita con innegabile sapienza e competenza, ha però generato una sorta di "sofisticato falso", dove la sensazione trasmessa (però non vera!) è di un ambiente che arriva al contemporaneo senza soluzione di continuità dal passato. Probabilmente era l'unica soluzione adottabile, ma lascia però un leggerissimo margine di dubbio che solo la programmata messa in moto del museo (con laboratori, rappresentazioni teatrali, interferenze artistiche, mostre temporanee) potrà sciogliere definitivamente.

Museo di Palazzo Mocenigo e Centro Studi di Stria del Tessuto e del Costume
Santa Croce 1992 - 30135 Venezia
biblioteca.mocenigo@fmcvenezia.it
www.mocenigo.visitmuve.it