Enrico Baj. Bambini, ultracorpi & altre storie
Milano - Fondazione Arnaldo Pomodoro, via Vigevano 9
Dal 25 settembre al 20 dicembre 2013
L'esposizione celebra il maestro milanese a dieci anni dalla sua scomparsa e documenterà la sua produzione degli anni Cinquanta.
Dal 25 settembre al 20 dicembre 2013, la Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano
celebra Enrico Baj (Milano 1924 – Vergiate 2003), a dieci anni dalla sua
scomparsa, con una mostra la cui attenzione è rivolta agli anni '50, in cui
Baj, fervido protagonista dell'avanguardia europea del dopoguerra, è
l'epicentro di un vortice di iniziative che saldano alcuni momenti cruciali
delle ricerche internazionali d'allora, riprendendo ed evolvendo la matrice
storica dada e surrealista.
L'esposizione, curata da Flaminio Gualdoni, realizzata in stretta
collaborazione con Roberta Cerini Baj e l'Archivio Enrico Baj, presenta un
gruppo di opere fondamentali dell'artista milanese degli anni Cinquanta e una
serie di rari documenti, manifesti, riviste, fotografie che restituiscono il
clima di scambi culturali, amicizie, polemiche, tipico del periodo in cui
Milano si afferma come centro autorevolissimo dell'avanguardia internazionale,
in uno dei suoi momenti culturalmente più vividi.
Fondatore nel 1951 con Sergio Dangelo del Movimento Nucleare - di cui verranno
proposti Bum-Manifesto Nucleare del 1952, replicato dall'artista nel 1997 e
molti documenti originali, a cominciare dal Manifeste de la peinture nucléaire
del 1952 - Baj stringe amicizia con personaggi come Asger Jorn, Édouard Jaguer,
E.L.T. Mesens, Raoul Hausmann, dando vita al Mouvement International pour un
Bauhaus Imaginiste e nel 1955 alla rivista “Il Gesto”, in stretto dialogo con
pubblicazioni d'avanguardia come la francese “Phases”, l'argentina “Boa”, la
belga “Edda”, l'italiana “L'Esperienza Moderna”. Nel 1958 Baj sarà l'anima
artistica di un'altra importante rivista d'avanguardia, “Direzioni”, fondata
con Fabrizio Mondadori.
Nel 1957 la pubblicazione del manifesto Contro lo stile, promosso da Baj e
Dangelo, indica la volontà impellente della giovane generazione europea di
uscire dalle retoriche dell'informale: tra i firmatari figurano Yves Klein,
Piero Manzoni, Arnaldo e Gio' Pomodoro.
Accompagna la mostra il secondo numero dei “Quaderni della Fondazione Arnaldo
Pomodoro”, che riproduce le opere e i documenti esposti, introdotto da saggi
critici di Flaminio Gualdoni e di Angela Sanna, studiosa dell'artista.
Inaugurazione: 24 settembre 2013 (su invito)
Orari: dal mercoledì al venerdì, dalle 16 alle 19
Ingresso: libero, previo accredito.
Le richieste dovranno essere inviate via mail, all'indirizzo info@fondazionearnaldopomodoro.it