Eco auto
L'ecosostenibilità in moto
di Riccardo Dalisi
Un'auto per amico è il tema della Fiat per le università europee chiamate a cimentarsi per il Salone dell'auto di quest'anno a Torino.
Amico dell'uomo e dunque amico dell'ambiente.
Come potrebbe essere altrimenti? È quanto ci era già stato riconosciuto dalla commissione, nel concorso del 1999 assegnando il secondo premio in Europa alla "Ciabatta" un'auto che si usa molto da ferma godendo dell'ambiente. Elettrica come tante, sposta il suo gradimento d'acquisto e di funzionalità in usi diversi; si è distinta per la sua "mediterraneità" il suo essere solare e la sua riciclabilità : ecosostenibile appunto.
Nel sottotitolo al tema "un'auto per amico", quest'anno abbiamo puntato sullo stretto rapporto con l'architettura, col paesaggio urbano ed extraurbano.
È il grande tema, delicato ed appena toccato nel corso di tutto l'anno. Un'auto intesa come contenitore semplice ove i singoli "oggetti" sono ospiti e si usano anche fuori, in casa ed altrove.
Lo specchietto, la lampada, l'orologio, i sedili, il posacenere, i tappettini, la tenda. L'elenco potrebbe continuare. L'obbiettivo richiede un impegno a lunga scadenza e gli studenti si sono, via via interessati, sempre di più entrando nel difficile argomento che è anche uscire dallo specialismo, dalle strette problematiche ispirate all'accettazione dell'auto così com'è, ed invece trattavasi di qualcosa di più dell'unico scopo di migliorarne un aspetto delimitato e ristretto e solo razionalmente affrontabile.
"Lasciateli a noi questi compiti" sono le parole di Peter Jansen della Fiat quando è venuto ad illustrare il tema ed a verificare i primi risultati. " Liberamente esprimetevi… e culturalmente".
Emergono qui due concetti di fondo:
E con ciò si costruisce il mondo.
La cruna stretta, la difficoltà è il discendere nel concreto e nello specifico, facendovi riverberare tutta l'ampiezza di pensiero e di immaginazione che lo deve alimentare e far essere.
La salvezza del sistema ecologico attraverso l'entusiasmo, e la passione per la vita che genera forza e capacità di immaginazione. Non ci sarà futuro migliore senza immaginazione. Ed il design, è soprattutto capacità di immaginazione, la scuola è e deve essere soprattutto scuola d'immaginazione e d'amore per le cose.
Un altro tema è emerso per il Salone dell'auto, sul tema "un auto per amico" nel laboratorio Università di Strada" a Rua Catalana: la componibilità può ridurre i consumi ed offre nuovi temi al design dellauto.'
L'automobile si sdoppia in due parti: la prima, lunga 2 m. circa è per la città La si può comporre con un secondo abitacolo. Il motore è sdoppiato con l'intento di ridurre il consumo e l'impatto inquinante. Vi si può contemplare l'uso misto, elettrico ed a benzina, utilizzando due "mezzi motori" la cui soluzione tecnica va girata alla Fiat.
Sull'argomento della componibilità ed accrescibilità sono state sviluppate diverse versioni, solo in parte presentate al Salone dell'auto del 10 giugno 2000 a Torino.
CAR DESIGN
I SEMI D'AUTO
Un settore del trasportation design (lo spazio che cammina), investe il mondo del design e di una futura possibile produzione, puramente fantastica e fiabesca: l'auto per i parchi, per i bambini, per il golf estendendo le applicazioni dell'auto vera e propria.
L'esercizio "disegnare un auto puramente fantastica" unisce in sé la libertà di espressione e i vincoli di un mezzo di trasporto che cessa di essere "soltanto" tale e diviene anche un'altra cosa.
In sostanza, ogni auto, a livelli più o meno intensi vuole essere, un po', anche qualcosa in più. Se prendiamo, ad esempio una Ferrari, nel profilo, nei dettagli, nel colore, cerca di essere assai più di un mezzo di trasporto. Sfocia nel mondo fantastico della velocità della capsula spaziale. Alcuni particolari sono del tutto fantastici;
sfociando nella più libera esercitazione creativa.
Anche qui la preoccupazione di un'ecosostenibilità dovrà circolare non come vincolo ed a a posteriori, bensì come spunto creativo, come sfida all'immaginazione. La libera espressione e la necessità razionale si intersecano in più punti, tendono a fondersi interagendo l'una nell'altra.
Ogni partecipante compirà un'esperienza completa attraversando zone creative tra loro diverse, poi rese complementari. Vi è però qualcosa che si metterà:
1) Creatività della libera espressione.
Zona erogena del mondo fantastico. Guarderò in me quella zona di calma e di perfetta libertà interiore da cui sgorga l'idea fantastica. Guarderò lungo quali binari si muove producendo, ad esempio, analogie con forme della natura e della geometria. Osserverò, ad esempio, come la natura si autoregola e si ricambia in un perfetto ciclo di rigenerazione. Un'auto rigenerantisi è un tema di grande portata. D'altronde la geometria è anche economia.
2) Creatività della mente organizzatrice.
Sperimenterò che la libertà della mente si conquista dissodando il terreno: le analisi, gli approfondimenti razionali, le letture puntuali ed ascoltanti, dissodano e concimano il terreno interiore.