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Colle di Val d'Elsa ospita Jean Nouvel e la presentazione dei suoi progetti

Presenti anche Daniel Buren, Bertrand Lavier; Alessandra Tesi e Lewis Baltz che hanno curato aspetti del progetto

"Un evento che va oltre i confini locali con la presenza a Colle di Val d'Elsa di Jean Nouvel e di quattro artisti di fama internazionale e una tappa importante nel percorso di coinvolgimento della popolazione nelle scelte di trasformazione della città e nella conoscenza di quello che sarà il nuovo volto della città nei prossimi anni". Con queste parole Paolo Brogioni, sindaco di Colle di Val d'Elsa sottolinea l'importanza dell'iniziativa in programma sabato 29 aprile per presentare il progetto di riqualificazione di piazza Arnolfo e gli altri interventi di rivitalizzazione della città coordinati da Ateliers Jean Nouvel. All'iniziativa saranno presenti Jean Nouvel, Daniel Buren, Bertrand Lavier; Alessandra Tesi e Lewis Baltz.

Vista dall'alto

Vista dall'alto

"Piazza Arnolfo - continua Brogioni - rappresenta il cuore sociale e commerciale di Colle di Val d'Elsa. Il progetto di Jean Nouvel e degli artisti che hanno lavorato con lui sui vari aspetti, è un connubio fra arte ed architettura, fra tradizione ed innovazione, nel rispetto delle funzioni di aggregazione sociale e culturale che questa piazza rappresenta per i colligiani". "La presentazione del progetto alla cittadinanza da parte degli artisti che vi hanno lavorato - afferma ancora Brogioni - rappresenta, inoltre, un'iniziativa importante per tutta la città e, soprattutto, un momento concreto di partecipazione diretta dei cittadini alle scelte di trasformazione di Colle". Nel corso dell'iniziativa, infatti, Jean Nouvel parlerà anche degli altri interventi che sta curando per la città, tra cui il recupero della Fabbrichina e del vecchio scalo merci ed il Centro del Cristallo, mentre un'opera da lui progettata, l'impianto Risalita Il Baluardo è stata aperta lo scorso febbraio e sta rappresentando una forte attrazione per i turisti e per gli stessi colligiani.

Nuova costruzione su via delle Casette

Nuova costruzione su via delle Casette

"Il coinvolgimento della popolazione nella riqualificazione della città - conclude il sindaco di Colle di Val d'Elsa - è alla base di Fabbrica Colle, l'articolato processo di riqualificazione del centro cittadino, promosso dall'amministrazione comunale, da Colle Promozione e da altri soggetti, con lobiettivo 'di recuperare e riqualificare parti della città legate alla storia colligiana coinvolgendo gli operatori dei diversi settori commerciali e dei servizi, ma soprattutto i cittadini, le scuole e le associazioni".

Arredo portici - Bertrand Lavier

Arredo portici - Bertrand Lavier

L'iniziativa "Le Qualità di Colle - La città in movimento", in programma sabato 29 aprile, si è aperta alle ore 9.45 con un welcome coffee presso il Teatro del Popolo a Colle di Val d'Elsa, in via Oberdan, 42, mentre alle ore 10 è stato presentato il progetto di riqualificazione di piazza Arnolfo da parte di Jean Nouvel e degli aspetti curati dai singoli artisti: Daniel Buren, per la pavimentazione; Bertrand Lavier per l'arredo urbano; Alessandra Tesi, per l'illuminazione e Lewis Baltz, per la riscoperta della Gora, sistema di canali che ha caratterizzato lo sviluppo socio-economico della città. Alle ore 12.30 è seguita una passeggiata in città per approfondire la conoscenza degli interventi che Jean Nouvel ha curato e sta curando per la città colligiana, in particolare una nuova costruzione nell'area del vecchio scalo merci e la Risalita il Baluardo, opera inaugurata alcune settimane fa che collega la parte Alta e Bassa della città. L'architetto francese, inoltre, ha individuato le linee guida per il recupero e la riqualificazione dell'area della Fabbrichina, importante punto di accesso alla città che, negli anni '60, ha visto nascere il cristallo, il prodotto più importante dell'economia e dell'industria manifatturiera colligiana. La manifestazione si concluderà con un aperitivo al Baluardo, il bastione medievale che domina la città e punto di arrivo dell'impianto di risalita che sarà offerto a tutti i presenti da Colgirandola, il centro commerciale naturale di Colle di Val d'Elsa.

Plastico area Fabbrichina

Plastico area Fabbrichina

In occasione dell'iniziativa sono stati allestiti presso la ex stazione ferroviaria alcuni teli su Jean Nouvel e sugli altri artisti, oltre ad un totem dedicato all'iniziativa del 29 aprile, mentre da alcuni giorni sono in distribuzione delle cartoline-invito per tutta la cittadinanza.

Risalita Il Baluardo

Risalita Il Baluardo

La riqualificazione del cuore sociale della città di Colle di Val d'Elsa curata da Jean Nouvel
Piazza Arnolfo: un progetto che unisce arte e architettura

Piazza Arnolfo rappresenta da sempre il cuore sociale e commerciale della città di Colle di Val d'Elsa. Fu realizzata nel 1867 con l'idea di attrezzare un'area per lo svolgimento di fiere e mercati e, con il passare del tempo, divenne la sede naturale non solo delle attività fieristiche, ma anche della vita sociale, politica e finanziaria della città.

Riscoperta Gora - Lewis Baltz

Riscoperta Gora - Lewis Baltz

Oggi la ristrutturazione e la riqualificazione di questo spazio si inserisce nel più vasto progetto di rivitalizzazione urbana e commerciale di Colle di Val d'Elsa che sta coinvolgendo le aree comprese fra il vecchio scalo merci ed il centro storico della parte Alta della città passando proprio per piazza Arnolfo e via Garibaldi fino all'impianto di risalita che conduce al Baluardo, bastione medievale che domina la parte Bassa di Colle di Val d'Elsa.

Sezione impianto risalita

Sezione impianto risalita

Il progetto di riqualificazione di piazza Arnolfo, che è stato rielaborato, rispetto a quello originario, sulla base di nuove indicazioni emerse dal confronto con i cittadini e con le scuole colligiane, è caratterizzato da un forte connubio tra arte e architettura. Jean Nouvel ne ha indicato le linee guida, mentre la qualità e la riqualificazione degli spazi esistenti sono state affidate all'opera di quattro artisti contemporanei, individuati e coordinati dallo stesso architetto francese: Daniel Buren, Lewis Baltz, Bertrand Lavier e Alessandra Tesi.

Ciascuno di loro ha proposto e sviluppato un aspetto particolare del progetto, come la pavimentazione della piazza, lo spazio intorno al canale della Gora, sistema di canali che ha determinato lo sviluppo socio-economico della città nel corso dei secoli; le tende ed il recupero dei portici. Il progetto prevede, inoltre, l'utilizzo di alcuni elementi di cristallo con l'obiettivo di valorizzare la principale tradizione artigianale della città.

Presentazione di Jean Nouvel
Nato nel 1945 a Fumel in Francia, Jean Nouvel pratica la professione di architetto dal 1975 e lavora prevalentemente in Francia, Germania e Giappone. Nel 1981 vince il concorso per una serie di grandi progetti proposti dall'allora presidente francese Francois Mitterrand e negli anni successivi lavora per enti pubblici e privati in tutto il mondo.

Del suo modo di lavorare si dice che "La sua non è semplicemente un'architettura di risposta, né un'architettura puramente ideologica che voglia applicare uno schema teorico preesistente a qualunque situazione. Nouvel vede piuttosto ogni progetto come una possibilità per analizzare e raffinare le proprie idee e i propri principi, per mettere alla prova le sue teorie a fronte della sfida del costruire. È da questo processo di traduzione dell'ideale in spazio reale, di passaggio dal concetto alla struttura vera e propria, che gli edifici di Nouvel acquistano la loro complessità ed energia."

Tra le sue numerose opere realizzate in tutto il mondo, ricordiamo l'Istituto del Mondo Arabo di Parigi (1987) e il Teatro dell'Opéra di Lione (1993). Nel 2000 ha ricevuto il Leone d'oro alla Biennale di Venezia e nel 2001 la medaglia d'oro del Royal Institut of British Architects.


Il programma Fabbrica Colle ed il coinvolgimento attivo della popolazione
Riqualificazione della città intesa come un sistema urbano integrato

Colle di Val d'Elsa in questi ultimi anni ha avviato un processo di riqualificazione del centro cittadino con l'obiettivo di valorizzare il suo patrimonio storico-artistico e di recuperare parti della città che rappresentano fasi importanti della sua storia e che oggi possono essere una risorsa anche sotto il profilo turistico. In questo contesto diventa fondamentale rendere i cittadini partecipi del processo di trasformazione di Colle e permettere loro di riappropriarsi del centro come luogo di fruizione commerciale, di incontro e di aggregazione sociale.

Il programma di riqualificazione prevede interventi in zone diverse della città, quali l'area della Fabbrichina, punto di accesso alla città da nord; la vecchia stazione ormai in disuso e piazza Arnolfo, il cuore sociale e commerciale della città, con l'obiettivo di valorizzare le attività commerciali e i servizi che la città offre ai cittadini. Per questo sono stati coinvolti i settori dell'artigianato, del commercio, dei pubblici servizi, della cultura, ma anche quelli delle produzioni tipiche locali, tra cui l'artigianato artistico, legato soprattutto al cristallo, ed il settore agroalimentare.

Tutto ciò si colloca nell'ambito di Fabbrica Colle, un programma attività ed interventi promosso dall'amministrazione comunale, da Colle Promozione e da altri soggetti con l'obiettivo di favorire la partecipazione attiva e diretta di abitanti ed operatori commerciali nelle scelte di trasformazione della città. Il programma coinvolge un gruppo di lavoro multidisciplinare che si occupa di analisi territoriale, di valorizzazione urbana, di marketing, di aspetti legali ed amministrativi, di promozione, ascolto e partecipazione. L'obiettivo primario è quello di rafforzare i valori dell'aggregazione socioculturale all'interno dello spazio pubblico urbano.

E' in questo contesto che nel dicembre del 2004 sono nati Spazio Collegamenti, due punti ascolto che mirano a creare un collegamento fra lo spazio, il territorio ed il cittadino che ci vive e ne conosce gli aspetti positivi e negativi del vivere quotidiano. Le due strutture vogliono informare, ascoltare, costruire relazioni e collegamenti rivolgendosi ai bambini e agli anziani; ai commercianti e agli artigiani; alle donne e agli uomini; ai nativi di Colle e agli stranieri, perché è nella "diversità" che oggi si definisce la "ricchezza locale". Una particolare attenzione è stata dedicata ai bambini e agli anziani, dal momento che i primi rappresentano una fonte genuina di idee e di riflessioni e sono un canale per coinvolgere gli adulti in questo processo di rinnovamento della città, mentre i secondi possono portare il grande contributo della vita vissuta sul territorio, del passato come fonte preziosa per la costruzione del futuro. All'interno di Spazio Collegamenti vengono, inoltre, organizzati eventi e iniziative di promozione, insieme agli operatori delle attività che si affacciano su strade e piazze di Colle Alta e Colle Bassa.

Lo scorso anno il programma di condivisione ha promosso "Vivi la tua città", un progetto che ha coinvolto circa trecento bambini e ragazzi di scuole colligiane diverse, per ordine e grado, da una scuola materna ad un liceo, con l'obiettivo di stimolare la creatività di alunni e studenti sulle trasformazioni della città. Lo scorso giugno si è svolta una giornata dedicata all'esposizione dei lavori realizzati, plastici, disegni e progetti, da cui sono emersi interessanti riflessioni che sono state poste all'attenzione di progettisti ed architetti impegnati nella riqualificazione della città. Le proposte dei ragazzi colligiani sono state inviate anche a Jean Nouvel e ai quattro artisti che stavano lavorando ai singoli aspetti del progetto di piazza Arnolfo.

Un elemento importante del programma di riqualificazione Fabbrica Colle è il riuso ed il recupero di parti della città con l'obiettivo di riorganizzare i rapporti fra lo spazio urbano, le attività di vario genere ed i servizi attraverso la costituzione di un centro commerciale naturale, la forma più evoluta di considerare piazze e strade storicamente caratterizzate dalla presenza di attività miste poste, solitamente, al piede dei fabbricati. A Colle di Val d'Elsa il centro commerciale naturale è nato ufficialmente lo scorso giugno sulla base di un protocollo d'intesa firmato da amministrazione comunale, Colle Promozione e tutti i soggetti aderenti. L'adesione è, comunque, aperta costantemente per gli operatori e per tutti i soggetti che vogliono contribuire alla rivitalizzazione urbana e commerciale della città. Nel mese di ottobre è stato presentato un progetto pilota per l'arredo urbano che è rimasto allestito per circa due settimane e sul quale i cittadini e gli operatori hanno potuto esprimere le loro opinioni proponendo importanti riflessioni e contributi. Gli operatori commerciali ed i cittadini sono stati coinvolti in prima persona anche nella scelta del nome del centro commerciale naturale attraverso un concorso di idee e dal mese di dicembre il centro commerciale naturale di Colle di Val d'Elsa ha assunto il nome di Col girandola. Con il passare dei mesi si sono svolti, inoltre, diversi incontri con gli operatori per approfondire la conoscenza del centro commerciale naturale e del suo funzionamento avviando, così, un importante percorso di confronto e di condivisione sui problemi della città e sulle sue qualità da valorizzare.



Progetti di recupero e riqualificazione di strutture esistenti con attenzione a nuovi elementi
I principali interventi di riqualificazione con il contributo di Jean Nouvel

Recupero e riqualificazione dell'area La Fabbrichina

L'area della Fabbrichina, zona artigianale ormai dismessa, si è sviluppata nei primi anni del novecento con la costruzione della ferrovia. Gli immobili, una volta abbandonati, sono stati colpiti dal degrado, che in alcuni casi li ha ridotti a dei veri e propri ruderi. In seguito alla posizione strategica dell'area, è stato previsto un intervento di riqualificazione che si inserisce nel progetto di trasformazione e valorizzazione urbana dell'intera città e le cui linee guida sono state individuate da Jean Nouvel.

Il recupero dell'area de La Fabbrichina svilupperà un punto nodale per lo smistamento del traffico, ma darà anche un nuovo volto ad un punto importante di approdo alla città. L'ultimo tratto della strada statale 68 sarà sostituito con un nuovo tracciato stradale, facilitando il collegamento meccanizzato fra la parte Alta del paese e quella Bassa e verrà realizzato un parcheggio su due livelli interrati a servizio di coloro che graviteranno in questa zona, ma anche di chi vorrà accedere al centro storico, attraverso l'impianto di risalita, oppure alla piazza cittadina.

Gli ex immobili artigianali saranno ristrutturati, consentendo di liberare il loro nucleo originario dalle superfetazioni portate dagli anni e di riconvertire gli spazi ad attività per servizi, come nel caso dell'immobile della Fabbrichina, o per negozi, residenze e servizi, come per la ex Vulcania. Infine è prevista una stecca di residenze di architettura contemporanea a valle della collina del Poggino, che racchiuderà l'area di intervento attorno ad una zona pubblica completamente pedonale. Gli interventi di recupero dell'area saranno infine completati con la realizzazione della mediateca.

Una volta completate le progettazioni esecutive per la realizzazione delle opere di urbanizzazione, seguiranno le procedure per l'appalto dei lavori. Si stanno anche valutando alcuni progetti di cogenerazione da realizzare con partner competenti per il riscaldamento e il condizionamento centralizzato dell'intera area. Si stanno definendo contemporaneamente anche alcuni interventi di edilizia residenziale e a servizi che prevedono il recupero dell'ex Vulcania e che saranno realizzati non appena iniziate le opere di urbanizzazione.

Il recupero di questa area sarà piuttosto complesso per le dimensioni, per la vicinanza al centro storico della città e per le peculiarità del territorio e dei fabbricati da realizzare. Entro il prossimo mese di maggio inizieranno i lavori per la realizzazione delle opere di urbanizzazione ed entro la fine dell'anno è previsto l'inizio dei lavori per una fascia di residenze completamente nuove lungo il pendio del Poggino e per il recupero del fabbricato della ex Vulcania, dove sono previsti anche spazi commerciali e per servizi. Le nuove residenze presentano caratteristiche innovative con grandi facciate in vetro e uno stile moderno che mette in evidenza il lavoro di progettazione sulle linee guida dell'architetto francese Jean Nouvel. L'intervento sulla ex Vulcania, invece, è un esempio di integrazione fra il recupero del vecchio ed una forma moderna che mostra ancora l'influenza dell'architetto francese. L'innovazione in quest'area porterà all'uso di materiali nuovi e di forme nuove per la fornitura di energia, oltre all'uso di nuove tecnologie che permetteranno di sfruttare al meglio le nuove opportunità di casa intesa non più solo come luogo di riposo dal lavoro e di incontro con gli affetti familiari, ma anche come contenitore plurifunzionale e come una struttura dotata di impianti tecnologicamente avanzati che consentono di superare confini fisici e barriere funzionali.


Centro del cristallo
La struttura, come emerge dal nome, nascerà per rendere omaggio al cristallo, il prodotto principale dell'industria colligiana. Il centro del cristallo, completamente ipogeo, contiene oltre all'auditorium ed alle attività didattiche, anche spazi museali ed espositivi, spazi per la produzione di tipo dimostrativo e per la ristorazione. Il progetto si sviluppa su una serie di percorsi che si estendono su tre livelli. I volumi che si avvertono dalla modellazione del terreno, scandiscono, come in un plastico, i piani formati dalle curve di livello e un unico materiale, il laterizio, definisce gli spazi a livello dei pavimenti, dei soffitti e delle pareti lasciando posto ad ampie vetrate solo nei muri a valle e nella corte interna.

Impianto di risalita
Lo scorso 25 febbraio è stato inaugurato l'impianto "Risalita Il Baluardo". L'opera collega via Meoni, nella parte bassa della città, al Baluardo di Colle Alta e rappresenta un nuovo servizio per i cittadini, oltre che un importante strumento per la rivitalizzazione commerciale e turistica della città. Il progetto è stato redatto dalla Società Syntagma di Perugia con la consulenza dell'Atelier Jean Nouvel.
L'impianto è stato realizzato utilizzando, per il tratto orizzontale, un vecchio rifugio antiaereo costruito durante la seconda guerra mondiale della lunghezza di circa 60 metri. Al termine di questa galleria è stato realizzato un tunnel verticale del diametro di circa 7,50 metri al centro del quale è stata collocata una coppia di ascensori. L'impianto, costantemente controllato da videocamere a circuito chiuso, consente di superare un dislivello di circa 40 metri in 35 secondi. Lungo il percorso sono stati posizionati degli schermi che proiettano le immagini dinamiche riprese da alcune telecamere posizionate sul baluardo. L'obiettivo di un simile dispositivo è quello di mantenere un contatto costante con l'esterno durante il tempo di percorrenza del tunnel. Il servizio è gratuito ed è aperto 24 ore su 24
Nel primo mese di apertura la Risalita Il Baluardo è stata utilizzata da molte persone: residenti nella parte Alta della città, visitatori e anche molti cittadini curiosi di scoprire questa opera che permette di raggiungere la parte medievale di Colle di Val d'Elsa entrando nelle viscere del bastione del Baluardo.

Recupero e riqualificazione del vecchio scalo merci
L'intervento si colloca nel progetto più vasto di recupero delle aree ferroviarie presenti all'interno della città il cui primo lotto è iniziato nel 1998 con la realizzazione del parcheggio e della viabilità pubblica sul retro della stazione ferroviaria. L'area in passato era occupata dai binari, dai piazzali di movimentazione per il carico e scarico delle merci, nonché dai magazzini situati ai margini dell'area e da una tettoia, oggi ridotta a rudere, posta alla fine del binario morto.
Il progetto prevede la completa demolizione delle strutture presenti; la sistemazione a verde delle aree situate a fianco della nuova viabilità; la realizzazione della fermata per il trasporto extraurbano e il riutilizzo del binario morto come collegamento pedonale con via Martiri della Libertà.
In quest'area è prevista anche la realizzazione di una nuova costruzione al posto di un vecchio edificio che ospitava fino a pochi mesi fa la Polizia municipale. Il progetto è stato curato da Jean Nouvel e dal paesaggista Gilles Clement e prevede funzioni miste: residenziali, commerciali e direzionali. La nuova costruzione si svilupperà su quattro piani fuori terra, due seminterrati, che si affacciano sul giardino e un piano interrato. Il piano terra è completamente vetrato e anche gli appartamenti ai piani superiori beneficiano di grandi vetrate a tutta altezza, terrazze con vista sul giardino e su via delle Casette. Il corpo di fabbrica, inoltre, si restringe progressivamente, creando una serie di terrazzi/tetti giardino e anche la copertura è vegetale Le facciate sono caratterizzate dall'uso di un unico materiale, il legno e la molteplicità di sistemi di apertura del brise-soleil consentirà una grande flessibilità d'uso e un disegno di facciata variabile, mutevole e vivo.


Daniel Buren: la pavimentazione di piazza Arnolfo
Il progetto di piazza Arnolfo deve partire, secondo Daniel Buren, dagli elementi già esistenti a Colle di Val d'Elsa e dalla sua storia nascosta creando una piazza che non è mai esistita prima.

Buren ha lavorato sulla pavimentazione con una sostanziale divisione in tre parti. Il lato di via Mazzini vedrà una pavimentazione a riquadri con l'uso di liste di marmo bianco e nero alternato. La parte centrale sarà più celebrativa e ruoterà attorno al monumento ai caduti con l'inserimento di piante sui due lati e con un lieve ampliamento dell'attuale carreggiata a salire. Il materiale di pavimentazione di questa zona non è stato ancora definito e potrà essere in asfalto o in acciottolato, così da invitare gli automobilisti a rallentare. Tra gli alberi verranno posizionate alcune panchine. Il lato della vecchia stazione vedrà, invece, una pavimentazione radiale scandita con lo stesso sistema di liste in marmo usato per l'altro lato e la realizzazione di una fontana centrale.

Presentazione di Daniel Buren
Daniel Buren è nato a Boulogne-Billancourt in Francia nel 1938 e vive e lavora da sempre nel paese natale. All'inizio del suo percorso conduce numerose sperimentazioni, al limite tra pittura, scultura e cinema.

Dal 1965 comincia ad utilizzare una stoffa da tende rigata, le cui componenti diventano la base del suo vocabolario artistico: strisce verticali alternate bianche e colorate, larghe 8,7 cm. Questo motivo fabbricato industrialmente risponde perfettamente al suo desiderio di oggettività. Dopo aver esplorato le potenzialità del motivo a strisce alternate come segno, Buren nel novembre del 1967 fa stampare la carta a strisce. Il cartellone e la carta dipinta gli permettono, così, di ricoprire le superfici più varie con una modalità d'intervento pressoché infinita.

Negli anni '70 comincia ad esporre nei musei e all'interno di esposizioni che lo assimilano all'arte concettuale. Da questi stessi anni le sue opere investono i più svariati supporti: muri, porte, pannelli d'affissione, indicatori stradali, scale, treni, navi. Dagli anni '80 occupa gli spazi pubblici in modo meno fuggevole e comincia a realizzare opere permanenti, delle quali la prima e forse la più celebre è Les Deux Plateaux (1985-1986) al Palais-Royale di Parigi. Nel 1986 si aggiudica il Leone d'Oro alla Biennale di Venezia per il miglior padiglione.


Bertrand Lavier: l'arredo urbano e i portici di piazza Arnolfo
L'artista francese ha curato l'elemento dei portici di piazza Arnolfo e ha proposto delle tende di protezione solare, con apertura a semicerchio, che potrebbero divenire una sorta di "campionario" del colore arancione. L'idea, infatti, è quella di far realizzare la tenda di ogni portico da una ditta diversa in modo da ottenere 33 tipi di arancione, tanti quanti sono i portici.

Ogni tenda sarà firmata dal fabbricante e, con una particolare illuminazione notturna, darà l'idea di una grande lanterna. L'installazione intende dimostrare come uno stesso colore possa essere reso in modo diverso da aziende provenienti da diversi paesi del mondo.


Presentazione di Bertrand Lavier
Nato nel 1949 a Châtillon-sur-Seine, vive e lavora tra Algnay-le-Duc, vicino a Digione e Parigi. Ha presentato fin dal 1973 numerose mostre personali e ha partecipato ad altre collettive. Il suo lavoro è un ripensamento critico della tradizione del ready-made, dell'oggetto comune presentato in veste d'opera d'arte.

Nei primi anni '80 la scelta di presentare oggetti comuni interamenti ricoperti di dense pennellate di pittura acrilica inaugura una svolta decisiva nel suo lavoro e consacra Lavier alla notorietà internazionale. Altrettanto interesse suscitano le opere costituite da oggetti sovrapposti, nate dal confronto volutamente provocatorio tra il linguaggio aulico della scultura e il mondo delle forme anonime degli oggetti.

Lavier ha esposto in numerose gallerie, incluso il Modern Art Museum di New York, la Tate Gallery di Londra, il Centro Pompidou di Parigi e la Biennale di Venezia.


Lewis Baltz: la riscoperta della Gora e dell'elemento acqua
Lewis Baltz ha lavorato sulla parte ovest di piazza Arnolfo, lato via Mazzini, per far sì che la piazza centrale di Colle torni ad essere il luogo principale di socializzazione. L'artista ha concentrato il suo lavoro sulla riscoperta e la riqualificazione della Gora nella convinzione che la presenza dell'acqua attragga le persone: basta pensare ad una fontana, una piscina, la riva di un fiume, un lungomare per risvegliare nei nostri sensi la vista, il gusto e l'udito.

L'intero canale che fiancheggia via Mazzini sul lato della piazza sarà completamente aperto alla vista, anche se coperto con un grigliato metallico per consentirne l'attraversamento ed eventualmente protetto con lastre trasparenti in policarbonato o vetro.

Secondo l'artista tutte le questioni poste da piazza Arnolfo trovano già una risposta in qualche angolo del paesaggio urbano di Colle, attuale o del passato, e gli interventi proposti tendono a illuminare e migliorare il contesto esistente piuttosto che a provocarlo con l'imposizione di materiali, forme e colori non originari del luogo.


Presentazione di Lewis Baltz
Nato nel 1945 a Newport Beach, in California, è un fotografo molto conosciuto ed un esponente del movimento "New Topographic" che negli anni '70 ha proposto una "controestetica" della fotografia, ricercando, senza sentimentalismi e con sguardo spassionato, la bellezza in paesaggi desolati e luoghi dimenticati.

I suoi libri ed esposizioni, i lavori "topografici", quali The New Industrial Parks, Nevada, San Quentin Point, Candlestick Point, 84 foto che documentano uno spazio pubblico vicino al Candlestick Park, rovinato da detriti naturali e dall'intervento dell'uomo, mostrano la crisi della tecnologia e dell'uomo. Baltz mira a comprendere e descrivere il mondo nei suoi aspetti più nascosti.

I suoi lavori sono stati presentati in numerose esposizioni in tutto il mondo ed appaiono in musei quali Il Museo d'Arte Moderna di Parigi; the Museum of Contemporary Art di Helsinki; il San Francisco Museum of Modern Art e The Whitney Museum of American Art di New York. Dallo scorso anno è professore presso l'Istituto universitario di architettura di Venezia.


Alessandra Tesi: l'illuminazione e la pittura delle volte dei portici
Alessandra Tesi ha curato l'aspetto legato alla pittura delle volte dei portici e alla nuova illuminazione. L'artista ha proposto la realizzazione di alcune persiane di cristallo che saranno poste in punti strategici della piazza e che, grazie ad un opportuno sistema di pannelli solari e di fibre ottiche, si illumineranno per dare nuova luce alla piazza.

Per la pittura delle volte dei portici, l'artista ha proposto particolari colori interferenti prodotti attraverso processi tecnologici che riproducono le sfumature di colore delle ali di farfalla e che sono capaci di far scivolare la luce sulla superficie e di creare effetti cromatici inusuali e variabili a seconda della posizione dell'osservatore.

Le stesse volte faranno da schermo per la diffusione della luce solare riflessa dal pavimento. La sera la luce artificiale proveniente da corpi luminosi posizionati in vari punti, creerà dei riflessi inaspettati ed improvvisi utilizzando piccoli specchi a semisfera posizionati sotto le volte in corrispondenza di alcune aperture del piano ammezzato.


Presentazione di Alessandra Tesi
Nata nel 1969 a Bologna, si è diplomata all'Accademia delle Belle Arti e nel 1995 è stata selezionata per frequentare i seminari dell'Institut des Hautes Etudes en Arts Plastiques di Parigi. Fin dal 1996 ha iniziato a esporre i lavori in mostre personali. Partita dalla fotografia, attraverso cui trasfigurava luoghi e aspetti della quotidianità più comune e marginale, Alessandra Tesi si è sempre più focalizzata sul tema della luce e delle sue potenzialità fisiche e simboliche tramite l'utilizzo del video.

Alessandra Tesi sperimenta diversi materiali per lo più legati alla cosmesi femminile, smalti colorati, paillettes, microsfere di vetro, come superfici per catturare i fasci luminosi. L'uso poetico che fa della tecnologia conduce ad un processo astrattivo che trasforma in evocazioni suggestive le immagini più banali della realtà. E' considerata dalla critica internazionale una delle più interessanti giovani artiste italiane.

Archimagazine - 8 maggio 2006