Car Design

L'auto, la casa che cammina: design a tutto spettro

L'auto, sintesi di uno spazio totalmente disegnato, rispecchia la vita dell'uomo, il suo costume, uno spazio tra la casa e la città, è la più piccola casa dell'uomo, è la casa che corre.
Racchiude i temi, le prospettive, i sogni del design.
Spazio che si relaziona con lo spazio intero del territorio fino ai luoghi ove si scrutano le stelle.
Ideale dell'uomo, scorre, sfreccia, si arresta.
È un condensato di congegni, di tecniche, di intelligenza.
Affrontare il car design è affrontare l'intero mondo del design, attraverso di esso si scioglie il mondo del disegnare, del pensare, del sentire: un approccio auto-educativo

Riccardo Dalisi

Design di Maria Concetta De Filippo



Lo Stage
Lo stage si è svolto nei locali dell'Università di Strada, laboratorio legato alla Scuola di Specializzazione di Disegno Industriale di Napoli.

Il programma si muove in seno alla ricerca impostata con il prof. Gino Finizio, da alcuni anni condotta nella scuola di specializzazione (e che ha portato al II Premio europeo FIAT 1999: "Un'auto per giovani"). La ricerca sviluppa e volutamente accentua l'aspetto fantasioso con l'intento di ricondurlo nell'alveo dell'altro filone, ugualmente fantasioso e fertile, della invenzione tecnologica, tra possibile ed impossibile, tra realtà e sogno.


Design di Michele Squitieri

Design di Maria Concetta De Filippo

Tale è lo spirito della ricerca, tale è il percorso singolare che si è andato via via precisando, facendosi largo in uno spazio universitario eccessivamente votato ad ogni restrittiva attendibilità pratica.

A tutti gli effetti la pubblicazione è da considerare della Scuola di Specializzazione in Disegno Industriale, dell'Università di Napoli Federico II.

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Car design: un'occasione per percorrere strade misteriose,
quelle dei mondi fantastici ed infantili che ognuno di noi cela dentro di sé
di Antonietta Petrillo e Fabrizio Silvestri

Da quando una potente dinastia era salita al potere molte cose erano cambiate, il regno si estendeva senza confini, le guerre erano ormai un ricordo lontano, i sudditi svolgevano giornalmente le mansioni loro assegnate con grande zelo; passeggiare liberi per le vie della città era privilegio di pochi, ma nessuno sembrava dolersene e anche il cielo grigio e nuvoloso ben si adattava all'umore della gente.

Molti erano gli scienziati al servizio del re, le loro menti erano occupate in complessi calcoli matematici, in realtà tutto ciò che riuscivano a produrre era solo un miglioramento delle invenzioni passate e un aumento di ricchezza. Il danaro giaceva inutilizzato in grandi casse. Il re si vantava di riuscire a garantire a tutti i sudditi ciò che occorreva per ogni bisogno materiale e questo era più facile adesso che era stato finalmente possibile far nascere non più bambini ma adulti, immediatamente efficienti. Unica spina nel fianco del sovrano erano dei gruppi sovversivi. C'era chi giurava di averli sentiti filosofeggiare su argomenti misteriosi, in città si sussurrava che fossero in grado addirittura di sognare, si diceva che nelle loro riunioni erano presenti elfi, fate, gnomi, ormai sconsolati vista l'impossibilità di comunicare con i loro piccoli amici.

Design di Michele Squitieri

Design di Maria Concetta De Filippo

Ma un giorno, quando ormai ogni speranza era svanita, uno gnomo passeggiando nel bosco sentì dei vagiti, si avvicinò e scorse tra le foglie umide un piccolo di uomo, erano tanti anni che non se ne vedevano, lo gnomo stesso stentò a riconoscerlo, ma si fece coraggio, preso il bambino in braccio lo portò di corsa al capo dei sovversivi. Questi convocò immediatamente una riunione, lì si sarebbe deciso il da farsi.

Erano tutti ansiosi, un'insolita euforia si era impossessata di loro, forse questa era l'occasione che aspettavano ormai da troppo tempo.

Design di Maria Concetta De Filippo

Dopo solo pochi anni si comprese che le loro speranze non sarebbero state disattese; era chiaro che il nuovo arrivato sarebbe stato la loro guida. Il mondo fantastico che loro avevano ormai dimenticato si spiegava davanti ai loro occhi, maghi, folletti, fate e gnomi sembravano rinati; i sovversivi spinti da questo nuovo fermento iniziarono a creare.

C'erano tanti problemi ai quali dare soluzione. Una delle fate si era ferita le ali durante un temporale, sarebbe stato bello regalarle un'auto speciale; doveva essere rilucente come le ali delle farfalle, agile come gli insetti che si librano nell'aria, una specie di animale magico col quale la povera fata avrebbe risalito le montagne da una cima all'altra.

Anche lo gnomo anziano aveva qualche problema, da tanto tempo non vedeva i suoi amici, gli alberi erano troppo alti per le sue gambe stanche, un'auto-uccellino gli avrebbe fatto comodo, avrebbe potuto raggiungere in un attimo i rami più alti per salutare ogni mattina il sole appena sorto e scorazzare libero per ore sul suo fedele amico.

C'era poi da pensare alla fata bambina che non sapeva nuotare ma aveva tante amiche sirene, con un'auto-delfino avrebbe potuto solcare le onde, bagnarsi le guance di mille stille di schiuma.

Anche lo gnomo corriere avrebbe avuto bisogno di aiuto, affaccendato com'era a correre tra i boschi carico di pacchi, ci voleva per lui un'auto veloce e piccola come un colibrì, capace di sfrecciare lungo i piccoli sentieri ma che poteva accogliere mille pacchi dischiudendo le sue ali come un gabbiano.

Questa era anche un'occasione giusta per lo gnomo che amava la velocità, a lui piaceva tanto, nelle giornate estive, correre per i boschi e sentire il vento scivolare tra i capelli, ora avrebbe avuto l'auto dei suoi sogni.


Design di Claudia Milone

Design di Maria Concetta De Filippo

Disegnarono, sempre con l'aiuto del bambino, un'auto dalla forma di delfino per vagare in un mare cristallino da un'isola all'altra.

Lo gnomo propose poi di realizzare un'auto modulare, questa dividendosi in tanti pezzi era in grado di trasformarsi in tante auto differenti, avrebbe potuto così andare in giro con un'auto piccola per far salire solo il suo timido amico folletto o con un'auto grande per ospitare tutti i suoi gnomi cugini.

Crearono anche l'auto-onda, il mare nelle giornate di tempesta l'avrebbe scambiata per un suo flutto. E per le gite nei boschi pensarono ad un'auto-scivolo, l'avrebbero parcheggiata sotto gli alberi e gli gnomi avrebbero giocato tutto il giorno salendo la scaletta e scivolando a perdifiato lungo la sua liscia superficie.


Design di Maria Concetta De Filippo

Design di Maria Concetta De Filippo

Un Universo di forme e di colori iniziava a definirsi, finalmente sarebbero nati oggetti mai visti prima, forieri forse di un mondo diverso, uno spazio interiore pieno di presenze e di poesia.

Stage: Prof. Arch. Riccardo Dalisi

Assistenti: Francesco Molitierno, Umberto Panarella, Marcello Silvestro

Università di Strada: Massimo Barberis, Mario Cantisani, Fulvio Cutolo, Maria Concetta De Filippo, Natalina Di Spazio, Antonietta Gaudino, Kim Lastretti, Claudia Milone, Giovanni Neri, Raffaello Pappacena, Pasquale Pedicini, Antonietta Petrillo, Raffaele Pisano, Lucio Poesia, Donatella Porfido, Vincenzo Santagata, Antonio Serino, Fabrizio Silvestri, Michele Squitieri.

Scuola di Specializzazione in Disegno Industriale: Edda Armante, Antonino Calderone, Vincenzo Fontana, Danila Galdieri, Luciana Gunetti, Lucia Iuliano, Ernestopaolo Panaro, Ivo Pinto, Pasquale Pirozzi, Angela Romano, Antonella Scognamiglio, Carmela Sorrentino, Giovanni Zannini