Car Design

Le auto innovatrici della Renault

di Umberto Panarella

Si è inaugurato il Salone dell'Automobile di Parigi ove la maggior parte della case francesi ha presentato le proprie novità. Tra tutte le aziende che hanno esposto i loro modelli, la Renault è quella che più di tutte si è fatta notare per le novità stilistiche.

La Renault ha sempre segnato la storia automobilistica con novità stilistiche contro corrente rispetto al gusto imperante; molte sono le automobili, nella storia recente della casa, che testimoniano quanto detto:

La Renault Dauphine, presentata a Parigi nel 1956, con una linea tondeggiante ed equilibrata e ben raccordata in tutte le sue componenti. La buona abitabilità abbinata alle quattro portiere ne decretarono il successo finanche sul mercato americano.

Renault Dauphine

Renault Dauphine

Le Renault modello 3 e modello 4 sono state un altro successo grazie ad un disegno basato sulla massima funzionalità ed economia. La scuola francese della Citroen 2CV viene applicata agli inizi degli anni '60 in questo modello.

Renault 4

Renault 4

La Renault 16, l'auto di prestigio francese che contrapponeva la linea a due volumi e cinque porte alle auto di quel segmento che dal secondo dopoguerra erano state esclusivamente a tre volumi . Il modello era caratterizzato da una particolare versatilità degli interni e quindi dell'abitabilità.

Renault 30

Renault 30

La Renault 5, l'utilitaria lanciata nel 1971 su disegno di Michel Boue (morto precocemente all'età di 35 anni prima che l'auto entrasse in produzione) che con la sua linea innovativa , caratterizzata dai paraurti in resina integrati nella carrozzeria, fece invecchiare d'un sol colpo i modelli concorrenti (Fiat 127).

La Renault 14, prima auto di serie che vedeva eliminate le grondaie per una carrozzeria la cui fiancata girava sul tetto per assemblarsi con questo con un nuovo tipo di giuntura . La giuntura delle lamiere sul tetto già era stata introdotta dalla Renault con il modello 30

La Renault Espace, la prima vera monovolume ove si conciliano nella carrozzeria novità stilistiche e tecniche quali ampia versatilità degli interni abbinata a sedili girevoli e carrozzeria in vetroresina.

La Renault Twingo, presentata a Parigi nel 1993 con un grande atto di coraggio aziendale in quanto entrò in produzione contro il parere delle ricerche di mercato (il 40% degli intervistati l'aveva trovata brutta). La Twingo è stata l'antesignana di una tendenza caratterizzata da semplicità, praticità, abitabilità, versatilità degli interni, e cromatismi contro tendenza. Auto pensata per i giovani ha però attirato l'attenzione del pubblico femminile (alla Twingo si è rifatto lo stesso Giugiaro quando ha pensato alla Matiz).

Negli ultimi anni la Renault ha lanciato vetture dalle linee particolari con innovazioni stilistiche alcune volte limitate solo ad alcune parti della vettura come nel caso della nuova Clio o della Laguna entrambe caratterizzate dalla particolare forma della parte posteriore.

Queste leggere rivoluzioni però hanno permesso di sondare meglio il mercato permettendo di capire alla Renault che era arrivato il momento di spingersi oltre con modelli particolarmente rivoluzionari dal punto di vista stilistico.

Nascono i modelli della categoria Medio Alta AVANTIME e VEl SATIS. L'artefice della rivoluzione è Patrick Le Quement direttore del Design Industriale della Renault.

Avantime

Avantime

Il successo incontrato dalle linee di questo designer non è testimoniato solo dall'andamento positivo delle vendite dei modelli che portano la sua firma ma anche dal premio Design Award, uno dei più prestigiosi riconoscimenti per chi opera nel settore del design; istituito dalla " Raimond Loewy Foundation". Il premio è stato assegnato nel passato a varie personalità come Karl Lagerfeld (1993) Peter Lindbergh (1996), Bruno Sacco (1997) e Ingo Maurer (2000).

Per Patrick Le Quement la motivazione al premio è la seguente: "mira a creare un nesso tra l'inevitabile pragmatismo economico e l'utopia sociale".

Avantime

Avantime

Nei modelli disegnati da Le Quement, linee tonteggianti, tese e spigolose allo stesso tempo si fondono nell'inventare un nuovo tipo di automobile. I tagli particolari del lunotto e delle parti posteriori sono le vere innovazioni . Con l'"Avantime" inventa un nuovo modo di fare "coupè" (mai una coupè è stata così alta) e da quelle linee nasce un nuovo modo di fare "berlina" con il modello Vel Satis.

Avantime

Avantime

Ora è la volta del rinnovamento dei modelli Megane appartenenti alla classe media .

Mégane Cabriolet

Mégane Cabriolet

La nuova serie Megane è tutta una rivoluzione; sia la versione a tre porte sia a cinque porte sono tutte una completa innovazione. Da qualsiasi lato siano viste, non possono che colpirci forse anche non piacerci ma comunque è il primo esempio di un'auto non anonima che rappresenta la sintesi delle migliori espressioni stilistiche.

Mégane Coupé

Mégane Coupé

Inoltre la differenza tra la cinque porte e la tre porte è data dal differente taglio dei finestrini posteriori. Nella vista laterale tale taglio, per la tre porte curvilineo per la cinque porte quasi ad angolo retto, modifica notevolmente la linea. Nella tre porte l'angolo estremo del finestrino posteriore diventa il punto focale della linea, nella cinque porte lo è il lunotto posteriore.

Mégane II Hatch

Mégane II Hatch

I paraurti verniciati della stessa tinta della carrozzeria , oramai quasi una consuetudine da parte delle case automobilistiche, nella "Megane II" sono arricchiti da una fascia antiurto di colore nero che oltre ad assolvere ad una protezione nei parcheggi, evitando le immediate graffiature cui sono sottoposti i paraurti integralmente verniciati, collaborano alla definizione della linea del frontale e del posteriore; essa ,inoltre, accentua gradevolmente la già notevole larghezza della vettura.

Mégane II Hatch

Mégane II Hatch

A tutte le innovazioni estetiche, presenti nel corpo vettura, non corrispondono, volutamente, particolari innovazioni negli interni. Tutto è secondo la tradizione, ad eccezione della leva del freno a mano che sembra recuperata dall'Alfa Romeo 75.

Tra i particolari più interessanti è da segnalare il bocchettone di rifornimento ove il tappo è integrato nello sportello; soluzione pratica funzionale e volendo anche economica ai fini della produzione.