Il riposo della starter-car. Oldsmobile Super 88 del 1960
di Umberto e Davide Panarella
All'ippodromo Cirigliano di Aversa (Ce) per oltre 30 anni ha svolto la sua onorata carriera di Auto starter un'auto di produzione americana la Oldsmobile Super 88 versione del 1960.
La Oldsmobile è stato tra i marchi, produttori di automobili, di più vecchia
data di fondazione. Alla sua nascita, 1897, è la terza casa produttrice al
mondo dopo le europee Dailmer e Peugeot. L'azienda nasce per volontà di un
gruppo di imprenditori capeggiati da Ransom Eli Olds che dà il suo nome al
marchio “Olds Motor Vehicle”. L'azienda, tra varie vicissitudini, diventa nel
1904 il primo produttore di massa riuscendo a vendere circa 5000 auto. Questo
successo commerciale però non garantisce all'azienda di conservare la sua
autonomia e nel 1908 entra a far parte del gruppo General Motors e vi rimarrà
fino al 2004 anno in cui l'azienda è costretta a chiudere i battenti . I
modelli della Odsmobile sono indirizzati ad una clientela medio-alta in quanto
puntano molto sulla innovazione tecnologica . Già nel 1940 le Oldsmobile
possono essere dotate di cambi semiautomatici e successivamente del cambio
automatico a 4 rapporti “Hidramatic”.
Dalla fine degli anni ‘30 ai primi anni '60 del s.s. i vani modelli Oldsmobile
utilizzano denominazioni formate da due numeri come: 23, 37, 85, 88. Il primo
numero contraddistingue il modello il secondo il tipo di motore .
Le Oldsmobile è uno dei marchi del gruppo General Motors che non vengono
esportati all'estero se non per iniziativa privata e quindi in Europa come in
Italia giungono solo pochi esemplari e di quei pochi solo alcuni sono arrivati
fino a noi. Tra questi, oltre ad un analogo modello perfettamente restaurato e
registrato presso l'ASI (anche se erroneamente come “oldmobile”), sembrerebbe
che questo che vi presento sia il secondo esistente in Italia.
Si tratta del modello “Oldsmobile Super88” prodotto nel 1960.
La serie “88” viene lanciata nel 1954 in numerose varianti : berlina 2 e 4
porte, Coupè hard top, Holiday e Cabriolet. Tale serie ,con tutte le varianti
, rimarrà in produzione per oltre un decennio però subirà i continui
cambiamenti richiesti dal mercato americano. Cambiamenti che avvengono anche
solo dopo un anno. Le differenti serie si distinguono dall'anno di produzione;
ad esempio i modelli “88” del 1957 sono diversi da quelli del 1958 e questi da
quelli del 1959 e così via.
L'auto ritrovata è quindi il modello “Super 88” del 1960 . Come si diceva
all'inizio, la vettura ha svolto per circa 30 anni il ruolo di auto starter
alle corse di trotto che si svolgevano e si svolgono tuttora all'Ippodromo
Cirigliano di Aversa (Ce). L'attività cui è stata sottoposta, pur essendo
molto intensa, ha permesso il salvataggio della vettura anche se ha subito
dei tagli alla carrozzeria per consentire il montaggio delle “ali” e di
altri apparati richiesti dal regolamento ippico.
Data la considerevole dimensione delle “ali” sono state sempre preferite auto
di grandi dimensioni e con il cambio automatico, visto, che in partenza,
esse devono rispettare le velocità dettate dalla tipologia della corsa.*
La sua linea risale al periodo in cui a capo del centro stile General Motors
vi era Bill Mitchell (subentrato a Harley Earl nella direzione del Design
G.M.) che introduce linee fluide nettamente in contrapposizione con le linee
opulente e ricche di cromature di qualche anno prima e caratterizzate dalle
pinne di stile aereonautico (linee cui aveva collaborato lo stesso Mitchell ma
sotto la direzione di Harley Earl ).
Nascono , sotto la direzione di Mitchell , molte vetture dalle linee sobrie
come la Chevrolet Corvair contemporanea della Oldsmobile Super 88 .
Le due vetture hanno un tratto stilistico in comune: la linea di cintura
perfettamente orizzontale che taglia in due il corpo vettura . Il padiglione
reso il più leggero possibile grazie alla vetratura avvolgente anteriormente
ed ancor di più posteriormente. I montanti anteriori e posteriori sono
sottilissimi ed assente quello centrale. Per slanciare la linea Mitchell usa
allungare molto la parte posteriore tanto da renderla sproporzionata rispetto
alla parte anteriore anche se i volumi del cofano motore e del baule sono per
dimensione simili. (foto 4)
La Oldsmobile “auto starter” arrivata a noi conserva tutte le sue componenti
originarie tranne una cornice di un faro, le coppe delle ruote e parte della
tappezzeria posteriore. I giudici di gara, ospitati sull'auto al momento
della partenza dei cavalli, dovendo porsi in piedi ed uscire con la testa
fuori dal tetto richiesero il taglio del padiglione e la rimozione della
tappezzeria posteriore.
Altri due tagli furono realizzati sul baule per l'alloggiamento dei pistoni
che servivano per l'apertura e chiusura delle ali.
Dalle foto si può notare la ricercatezza degli interni con il grande volante a
calice e la perfetta simmetria del cruscotto . (foto 5)
Altra particolarità è data dallo spessore delle porte che risultano dotate di
vetri elettrici. La manopola presente sulla porta anteriore serve ad aprire il
deflettore (lo stesso sistema era presente anche su alcuni modelli Alfa Romeo).
(foto 6)
Le Oldsmobile era auto di categoria superiore per una clientela meno giovane
che richiedeva auto esclusive per cui erano dotate di tutta una serie di
accessori : dai vetri elettrici all'aria condizionata.
La Oldsmobile Super 88 del 1960 ha svolto per anni egregiamente il suo lavoro
e da quando è andata a riposo è stata sostituita da una Cadillac Fleetwood.
* (Nota) L'autostarter attende i cavalli 400 metri prima del punto di partenza.
Lo starter farà sì che la macchina raggiunga tale punto aumentando la velocità, mantenendo però:
a. per i primi 200 metri la velocità tra 20 e 25 km l'ora, in relazione al
tracciato della pista, giungendo a 200 metri a 30/35 km. orari;
b. per i successivi 100 metri una velocità compresa tra 30/32 e 35/37 km orari
in relazione alla categoria dei cavalli;
c. da questo punto sino a quello di partenza una accelerazione graduale fino ad
un massimo di velocità di 47/ 50 km orari.
I guidatori devono mantenere tale allineamento fino al punto di partenza. Lo
starter chiude le ali della macchina al punto di partenza.