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La ricostruzione di Manhattan senza grattacieli!
di Lucien Steil

Conosciamo esempi straordinari di ricostruzione nella storia dell'architettura e delle città: Varsavia dopo la seconda guerra mondiale, Lisbona ricostruita mirabilmente dal Marchese de Pombal dopo il tragico terremoto del 1755, Catania reinventata in un capolavoro barocco dopo la devastatrice eruzione dell'Etna di fine Settecento, Lussemburgo dopo il bombardamento delle truppe francesi di Luigi XIV nel Seicento, ricostruita in cinque anni da architetti francesi e muratori italiani e austriaci, Bruxelles dopo il bombardamento terribile dello stesso esercito francese all’avanguardia nell'arte della distruzione, le città spagnole sradicate dalla guerra civile spagnola e poi meravigliosamente ricostruite, etc… Ce ne sono innumerevoli di esempi di tragici distruzioni e conseguenti ricostruzioni.

World Trade Center

World Trade Center: un’immagine che documenta bene quello che Nikos Salingaros e Michael Mehaffy
hanno definito come "Geometrical Fundamentalism"!

Non è la ragione della distruzione che ha determinato il tipo di ricostruzione, ma il paradigma stesso della città fisicamente distrutta ma viva nei cuori dei cittadini e presente nel suo pieno potenziale di memoria storica collettiva.

Nella maggior parte dei casi, laddove è stata ferita o annichilita la città, è stata ben presto ricostruita una città nell'immagine perfezionata ad emulazione della città originale! Purtroppo, la familiarità di quest'immagine non era dovuta ad una fedeltà replicativa ma all'identità dei princìpi di costruzione urbana, alla permanenza del luogo e dei monumenti, all'imitazione degli elementi tipologici e di definizione architettonica principali.

Chrysler Building

Chrysler Building: uno skyscraper di grande qualità architettonica, di monumentalità sottile come possono e devono essere delle torri eccezionali nella sublime corona urbana di Manhattan!

Spesso le nuove città sono state reinventate per diventare ancora più belle, più confortevoli, più memorabili delle città sparite e distrutte dalla violenza di un evento naturale o dalla feroce distruttività umana!

Se le ricostruzioni sono generalmente state concepite come un'imitazione delle città distrutte, le loro memorie vive e acute sono delle matrici paralizzanti di una nostalgia fissata sulla loro restituzione letterale. Non c'è neanche stata una progettazione portatrice di visioni di purificazione radicale della memoria articolata in concetti ed immagini di science-fiction urbanistica e socio-culturale, alienati da qualsiasi realtà della cultura urbana storica e contrari a tutte le aspirazioni di continuità e di identità, di desideri, di permanenza e di familiarità delle comunità di questi cittadini, come quelli di Manhattan, che si ritrovano per delle tragiche e brutali circostanze destituiti della loro patria amata...

Dunque: il sito del WTC dovrebbe essere ricostruito com'era prima dell’11 settembre?

Grattacieli e memoriali
Tra gli scenari di ricostruzioni del WTC a Manhattan con le stesse torri gemelle, quello della ricostruzione identica e quello della costruzione di torri ancora più alte sembrano i più assurdi ed irresponsabili.

Leon Krier, Nikos Salingaros e Jim Kunstler tra altri notabili intellettuali, urbanisti e architetti hanno ampiamente smontato il mito del grattacielo americano e il suo fallimento come tipologia urbana.

Intanto, la questione continua ad eccitare l'hybris professionale. Si intensifica l'irriducibile richiesta di libertà creativa dei professionisti, i più feroci manipolatori di concetti di una modernità contemporanea e della simbolica del grattacielo come un fatto di civilizzazione contemporanea irreversibile!


Flatiron Building: un grattacielo finissimo e di una rara composizione in una posizione urbana
appropriata che giustifica uno sviluppo in altezza e una monumentalità d'ordine urbanistica!
Però che contrasto fa questo gioiello di 20 piani con i 120 piani (??) del WTC!!!

Intanto, questo privilegio senza nessun codice etico e questa libertà sperimentale sono inversamente proporzionali a una responsabilità civica e culturale e sono poco appropriati ad appoggiare delle visioni qualificate sulla ricostruzione del sito del WTC! La competenza di articolare la memoria collettiva e di re-inventare un quartiere urbano a Manhattan che sia una vera emulazione del genius loci e una consacrazione di una comunità urbana e delle sue legittime aspirazioni, non può che costruirsi oltrepassando le aporie del modernismo più sfrenato e la sua celebrazione del fallimento e della desolazione!

"The seeming failure of the urban offers an exceptional opportunity, a pretext
for Nietzschean frivolity...
...we have to take unsane risks...
...The certainty of failure has to be our laughing gas/oxigen...
Rem Koolhaas

Cosa è mai accaduto all'Urbanistica?
La ricostruzione del sito del WTC in un memoriale è un'idea antagonista alla dinamica vitale e alla natura di New York! Di più, è un concetto paralizzante di ogni vera ricostruzione! Sembra più che normale commemorare la tragedia con un insieme di elementi architettonici che tradizionalmente hanno la potenzialità di articolare, in un modo efficiente, la memoria collettiva; questa idea di memoriale non deve essere una ossessione! Basterebbe una cappella commemorativa, una piazzetta o un giardinetto con una stele dedicata alla vittime della tragedia, una piazza urbana integrando forse questi ruderi spezzati del WTC e forse una scultura dedicata agli eroi di questa catastrofe: i vigili del fuoco di New York... Però sarebbe assurdo concepire un monumentale "theme-park" urbano in un genere di museografia commemorativa della tragedia del World Trade Center!

New York-Chrysler Building

New York-Chrysler Building, una vista del Roosevelt Island: La complessità e l'integrazione di scale diverse fa la vera natura architectonica di NY e non l'accelerazione smisurata di altezze monolitiche!
Si riconosce NY anche senza il WTC !!

Il memoriale più importante è la città, abitata e viva, che continua a vivere e a celebrare la vita piuttosto che la desolazione. Il più bel monumento sul sito del WTC sarà una città più bella e più confortevole, trascendendo il dolore e il lutto nella costruzione di un'architettura urbana proporzionata, armoniosa e familiare di scala appropriata, non di altri sfide assurde di un'architettura inutilmente monumentale e trionfale!

La ricostruzione
A quegli urbanisti che si dichiarano del New Urbanism e si referiscono alle teorie urbanistiche di Leon Krier e di Andres Duany, domando: come possono appoggiare e giustificare un qualsiasi progetto di grattacieli? Se accettiamo che in un quartiere nessuna distanza dovrebbe superare i 10 minuti di cammino, come mai dovremmo accettare delle distanze verticali che non sono più proporzionate al potenziale del semplice pedone urbano? Come mai dobbiamo accettare nelle abitazioni dell'uomo dei sistemi di trasporto verticali meccanizzati quando, invece, lo rifiutiamo a livello di spazio dei nuovi quartieri urbani? Ricordiamoci che, per salire le scale del WTC, occorreva, approssimativamente, un'ora e che il tempo passato nell'ascensore era superiore a quello che occorre per attraversare confortevolmente un quartiere tradizionale!


Little Italy, Manhattan: un vero quartiere urbano di scala comprensibile e di complessità funzionale e sociale; un quartiere amabile, vitale e desiderabile per la maggioranza dei cittadini di NY!!

Una vera ricostruzione dovrebbe ritornare ad una genealogia autentica della costruzione urbana di Manhattan. Le tipologie potenti, esistenti e rintracciabili di una storia urbana e architettonica complessa dovrebbero essere la base di qualsiasi lavoro progettuale. New York è ricca di una storia architettonica straordinaria e non è costruita solo di grattacieli. È vero che noi tutti amiamo il suo meraviglioso profilo disegnato da bellissimi capolavori che si proiettano alti nel cielo. E forse altri si aggiungeranno a questa "Stadtkrone" accattivante...

Però le passeggiate nei quartieri più popolari e amati e vivi di Manhattan rivelano una presenza impressionante di edifici di altezza normale e di costruzione tradizionale. Questi villaggi o quartieri nella città, come Greenwich Village o Soho, si offrono più volentieri come modelli di ricostruzione che alcune delle splendidi cattedrali del business americano o i più recenti e noiosi sky-scrapers.

Canal Street in Manhattan

Canal Street in Manhattan

Una vera ricostruzione dovrebbe immaginare il sito del WTC come una parte organica di Manhattan, dedicata alla vita e agli abitanti. È stato dimostrato che non c'è nessun bisogno funzionale di raggruppare centinaia di imprese, delegazioni, rappresentazioni, corporazioni, uffici, etc. in un singolo edificio. L'organizzazione di tutte le funzioni del WTC in un nuovo quartiere misto si presenta come un'alternativa non soltanto meno vulnerabile ma soprattutto più autentica, più efficiente e confortevole. Di più, una costruzione in forma di quartiere urbano complesso e multifunzionale presenta dei maggiori vantaggi di auto-rigenerazione economica e socio-culturale nel contesto di una dinamica più democratica e pluralista del processo urbanistico!

Greenwich Village, Manhattan

Greenwich Village, Manhattan - Gansvoort Street: una delle scale di New York che
meriterebbe un'attenzione particolare nella ricostruzione del sito WTC

Ci siamo abituati al nuovo profilo di New York e intanto riconosciamo sempre l'incredibile fascino di questa città! Forse, New York ha anche ritrovato nella tragedia non soltanto una nuova coscienza sociale e culturale, una identità rinforzata, ma anche una coscienza che la vera misura della città è l'uomo. La relazione della comunità urbana con la sua memoria ed il suo ambiente urbano rimane profondamente ferita, e questa ferita non potrà guarire nella provocazione vanitosa di grattacieli ma nella ricostruzione di un vero quartiere urbano di scala umana. Piuttosto che consacrare la paura, il potere e la tecnologia, si tratta di dedicare la ricostruzione di Manhattan alla vita.

Le fotografie sono di Stephan Edelbroich
www.photo-exhibits.com