Arte

Truffa nel mondo dell’arte. Tra i truffati anche McEnroe

Arshile Gorky  -The Pirate I, 1944 - Olio su tela, 75 x 104 cm

L'ex campione di tennis, John McEnroe, è rimasto coinvolto, insieme a società di investimenti, collezionisti, e alla Bank of America, in una sofisticata truffa d'arte che ha portato dietro le sbarre un noto gallerista newyrochese. Lawrence Salander, 59 anni, è stato arrestato e incriminato con oltre 100 capi d'accusa, dalla frode alla falsificazione, alcuni passibili anche di 25 anni di carcere. Il mercante era una sorta di mini-Madoff dell'arte, riuscito a truffare 26 vittime, vendendo opere d'arte che non possedeva, intascando il denaro e convogliando fondi di investimento verso opportunità inesistenti, ha spiegato il procuratore, Robert Morgenthau.
Nel caso di McEnroe, l'ex campione di tennis, ha perso 2 milioni di dollari in cambio di una presunta partecipazione a due opere dell'artista Arshile Gorky, 'Pirate I e II'. In pratica gli investitori pagavano in contante partecipazioni alla proprietà di opere d'arte di artisti statunitensi famosi. Salander -che ha operato tra il 1994 e il novembre 2007, quando la sua galleria d'arte finì in bancarotta- riferiva a un potenziale cliente di aver acquistato un'opera d'arte per 500.000 dollari e che aveva un compratore interessato a sborsare un milione; in cambio di 250.000 dollari, offriva all'investitore una partecipazione al 50 per cento nella proprietà dell'opera, assicurandogli che dalla vendita avrebbe ricavato 500.000 dollari, cioè il doppio del suo investimento iniziale. Tra i truffati, Renaissance Art Investors, un'azienda che investe negli antichi maestri rinascimentali, che ha perso 43 milioni di dollari; ed Earl Davis, il figlio dell'astrattista americano Stuart Davis, che ha visto sfumare 6,7 milioni di dollari.