Arte

Matisse. I capolavori della grafica

Pavia - Scuderie del Castello Visconteo
Dal 25 settembre al 19 dicembre 2010

Le Scuderie del Castello Visconteo presentano il Maestro consegnato alla storia come “fauve”, genio del colore e della linea, svelato dai suoi libri più belli.
Circa ottanta opere su carta diversissime per stile, tecnica e argomento raccontano un artista a tutto tondo che, con pennelli e forbici come con matite e inchiostri tipografici, perseguiva lo stesso progetto artistico.
Il critico Louis Vauxcelles, entrando nel 1905 nella settima sala del Salon d'Automne, si lasciò andare a una esclamazione rivolta a Matisse che finì per consegnare il nome a un movimento destinato a diventare celebre come una delle rivoluzioni pittoriche più radicali del secolo: lo definì “fauve”. E ciò per i colori vivi e violenti, stesi in ampie campiture piatte, capaci di eliminare la terza dimensione, che divennero la costante dei capolavori del maestro.

Henri matisse - Polyphème da James Joyce, Ulysses, The Limited Editons Club, New York 1935 - 6 acqueforti e 20 riproduzioni di studi - Collezione privata

Henri Matisse - Senza titolo - Volto femminile da Henry de Montherlant, Pasiphaé- Chant de Minos (Les Crétois) - Martin Fabiani Editeur, Paris 1944 - 18 linoleografie a fondo nero fuori testo; fregi, capilettera e copertina incisi in linoleografia - Collezione privata

Henri Matisse -  ...Ténèbres de moi-mȇme, je m'abandonne à vous da Henry de Montherlant, Pasiphaé- Chant de Minos (Les Crétois), Martin Fabiani Editeur, Paris 1944 - 18 linoleografie a fondo nero fuori testo; fregi, capilettera e copertina incisi in linoleografia - Collezione privata

Henri Matisse - Senza titolo - Volto femminile da Marianna Alcaforado, Lettres portugaises, Tériade Editeur, Paris 1946 - 15 litografie a piena pagina, 55 ornamenti e 35 capilettera litografici - Biblioteca Nazionale Centrale, Firenze


Henri Matisse - Icare da Jazz, Tériade Editeur, Paris 1947 - 20 pochoir a colori - Biblioteca Nazionale Centrale, Firenze

Henri Matisse - Le lagon da Jazz, Tériade Editeur, Paris 1947 - 20 pochoir a colori - Biblioteca Nazionale Centrale, Firenze

Henri Matisse - Charles d'Orléans da Charles d'Orléans, Poèmes, Tériade Editeur, Paris 1950 - 112 pagine tutte illustrate da litografie a colori, compresa la copertina

Henri Matisse - Nu bleu IX da “Verve” n°35 e 36, vol. IX, “Ultime opere di Matisse 1950-1954”, dedicata alle carte tempere e ritagliate, Tériade Editeur, Paris 1958 - 40 opere in colori litografati di Mourlot e 38 riproduzioni in nero, copertina concepita dall'artista - Collezione privata

Ma nella vita di Matisse, dopo l'esperienza del fauvismo, furono gli anni estremi, segnati dalle tragedie della guerra e dalle sofferenze causate dalla malattia, a segnalarsi per la forte spinta innovatrice, per quello stesso stimolo creativo che aveva caratterizzato i primi anni di attività.
In questo secondo periodo il maestro scoprì la straordinaria tecnica dei papiers découpés, le carte colorate che ritagliava e ricomponeva, creando immagini di sorprendente sintesi formale.
Ma si dedicò anche e soprattutto ai libri illustrati, tutti appartenenti appunto agli anni della maturità e all'ultima stagione della sua vita. Lungo tutta la carriera, ma specialmente nella fase tarda, la produzione di Matisse va considerata, quindi, a tutto tondo: pennelli e forbici, matita e inchiostri tipografici, tutti gli strumenti e le tecniche assumono la stessa importanza nella ricerca di un unico e coerente progetto artistico.
La produzione grafica del maestro, che si distingue per originalità e competenza, è raccolta nella mostra Matisse. I capolavori della grafica, promossa dal Comune di Pavia e dalla Provincia di Pavia, prodotta e organizzata da Alef - cultural project management, che presenta i più bei libri che egli abbia mai realizzato, capolavori molto diversi l'uno dall'altro: per argomento, per stile e per tecnica.
Artista non solo del colore, ma anche e soprattutto della linea dunque, Matisse lavora alla nascita di un vero e proprio libro illustrato solo nel 1930, l'anno dell'incontro con Albert Skira. Ha superato i sessant'anni ma vivo è ancora in lui il desiderio di cimentarsi in progetti inediti. Il volume, con ventinove incisioni, esce nel 1932: si tratta delle Poésies di Stéphane Mallarmé. Il libro successivo è l'Ulysses di James Joyce, edito nel 1935, per il quale il maestro, che confessò candidamente di non avere mai letto il romanzo di Joyce, si ispira direttamente ai poemi omerici, scegliendo di raffigurare episodi famosi quali Calipso, Circe, Itaca, la battaglia contro Polifemo, la nave di Ulisse in balia della tempesta e il suo incontro con Nausicaa.
Con la Pasiphaé, del 1944, in cui i rapporti tra bianco e nero sono invertiti in una sorta di negativo delle Poésies di Mallarmé, Matisse ha modo di sviluppare il progetto lasciando decantare le idee prima di tradurle in atto, realizzando un vero capolavoro. Il successo arride poi anche alle Lettres portugaises, del 1946, cinque lettere d'amore scritte nel XVII secolo, attribuite alla giovane religiosa Marianna Alcaforado e indirizzate a un ufficiale francese che era stato suo amante. Il volume è illustrato da un Matisse attento in modo maniacale alla resa dei volti femminili.
Con Jazz, pubblicato nel 1947, ma la cui gestazione inizia nel 1941, il colore entra prepotentemente nell'attività di illustratore del maestro. Il “libro fiore”, come lo definì l'editore Tériade, nasce dalle carte ritagliate ed è composto con la tecnica del pochoir. Capolavoro indiscusso, Jazz è così presentato dal suo autore: “Queste immagini dal timbro vivo e violento sono derivate dalla cristallizzazione dei ricordi del circo, di racconti popolari o di viaggio”.
I Poèmes di Charles d'Orléans, infine, volume pubblicato nel 1950, sono una sorta di miniatura moderna, ad attestare l'inesauribile vena creativa e tecnica dell'artista: Matisse si libera dei caratteri a stampa, ricopiando pazientemente le antiche strofe con le sue matite colorate.
Negli anni Cinquanta, fino alla sua morte, l'artista continua a eseguire litografìe, incisioni su rame e linoleografìe che vengono accorpate a edizioni a stampa. Ma i Poèmes, sono di fatto la sua ultima grande architettura in forma di libro.
In mostra, a dar conto delle diverse declinazioni della sua produzione, anche Les miroirs profonds, del 1947, e il numero della rivista Verve 35/36, del 1958, a Matisse dedicato in edizione postuma, con le litografie di Mourlot tratte dai suoi più noti papiers découpés.
L'appuntamento espositivo chiuderà il primo triennio di programmazione espositiva delle Scuderie di Pavia che, con un bilancio a oggi più che lusinghiero, continueranno a presentare a Pavia nuovi e importanti eventi già a partire dalla primavera 2011.

Informazioni:

Matisse. I capolavori della grafica
Pavia - Scuderie del Castello Visconteo
Viale XI Febbraio, 35 - 27100 Pavia
Dal 25 settembre al 19 dicembre 2010
Orari: martedì - venerdì: 10.00 - 13.00 / 15.00 - 18.00; sabato, domenica, festivi, 1 novembre e 8 dicembre: 10.00 - 13.00 / 14.00 - 19.00
Biglietti: intero: € 6.00; ridotto convenzionati: € 5,00; ridotto: € 4.00
Iniziative speciali: Per tutti i visitatori che presenteranno il biglietto della mostra alla biglietteria dei Musei Civici di Pavia è previsto l'ingresso ridotto.
A cura di: Michele Tavola
Catalogo: Silvana editoriale
Informazioni e prenotazioni:
Infoline: +39 02 45496873; 0382 538932
dal lunedì al venerdì: 10.00 - 13.00; 15.00 - 18.00