Arte

Arte & Dintorni: Scempio graffiti sul bugnato della Chiesa del Gesù Nuovo

di Marcello Mottola

Il patrimonio storico-artistico di Napoli subisce costantemente l'attacco vandalico da parte dei "graffitari". Circa il 90% dei monumenti presenti nel centro storico di Napoli, Patrimonio Mondiale dell'Umanità dal 1995, risulta imbrattato dai graffiti selvaggi e dagli spruzzi delle bombolette estesi a macchia d'olio in quasi tutti i luoghi dell'arte.

Il problema interessa più di 3.500.000 monumenti europei e, oltre ai problemi estetici, bisogna sottolineare che l'interazione della vernice dei graffiti con il materiale dell'opera d'arte comporta un danno per l'opera stessa. Per restituire smalto ai palazzi offesi dalla vernice dei graffitari numerose città d'arte italiane si sono da tempo dotate di servizi, pubblici o privati, di rimozione graffiti su monumenti ed edifici storici: Milano nel 1990, Genova nel 2001, Firenze nel 2004 e ancora Roma, Venezia e Torino, solo Napoli manca all'appello.

Dopo gli ultimi episodi registrati nei mesi scorsi nel cuore del centro storico - Port'Alba, Chiostro di Santa Chiara, Fontana di Monteoliveto - un altro gravissimo scempio si aggiunge alla lunghissima lista dei monumenti sfregiati dalle rinomate bombolette spray.

Il bugnato rinascimentale della chiesa del Gesù Nuovo è stato appena deturpato a colpi di "vernice blu".

La facciata, che rappresenta un gioiello architettonico del Rinascimento (costruita in blocchi di piperno tagliati a forma di diamante) e che è sopravissuta alla trasformazione da palazzo (costruito dall'architetto Novello da Sanlucano nel 1470 per Roberto Sanseverino principe di Salerno) in chiesa barocca, tra il 1584 ed il 1601, ha subito un gravissimo scempio, che mina uno dei più prestigiosi palazzi monumentali napoletani situato nel perimetro Unesco.

"A questo punto" - dichiara Antonio Pariante, presidente del Comitato Civico di S. Maria di Portosalvo - "la concomitanza delle Giornate Europee del Patrimonio, celebrata a Napoli con un convegno sui danni di guerra, diventa veramente paradossale e ci autorizza a dire che, nell'indifferenza generale delle istituzioni locali e nazionali, i graffiti selvaggi stanno facendo più danno dei bombardamenti del 1943".

L'imbrattamento con vernici non costituisce un danno irreparabile per i monumenti se si affida la loro rimozione a tecnici specializzati nel settore del restauro, capaci di eliminare totalmente la vernice dalla superficie senza danneggiare l'opera d'arte.

Se è vero che la loro rimozione ha un costo alto (il prezziario per il restauro dei Beni Artistici 2008, stilato dall' Associazione Restauratori d'Italia -A.R.I.- specifica che la rimozione di sostanze come le vernici è di circa 331,52 euro al metro quadrato), le operazioni di pulitura sarebbero meno dispendiose se fossero incanalate in un programma di riqualificazione a medio o lungo termine.

È il caso del progetto Sentinart, ufficialmente presentato al Comune di Napoli dal Comitato Civico di S. Maria di Portosalvo ed al vaglio ed all'approvazione dell'Assessorato Regionale al Turismo durante la gestione Velardi, che permetterebbe l'istituzione di una task force di giovani laureati in diagnostica e restauro dei beni culturali, impegnati come sentinelle dell'arte in operazioni di pulitura e manutenzione delle opere danneggiate dai graffiti selvaggi.

Il silenzio delle istituzioni su questo dilagante fenomeno che sta distruggendo le bellezze artistiche della città non è più accettabile e Napoli, che è stata nei secoli una delle mete più rinomate grazie proprio al suo tessuto monumentale e paesaggistico unico al mondo, non può vedere compromessa la sua arte, la sua storia e la sua cultura.