Arte

La biografia di Le Corbusier
Le Corbusier. Dipinti e disegni
Le Corbusier pittore [Vincenzo Sanfo]
Le Corbusier, 1887-1965 [Eric Mouchet]

Le Corbusier pittore

di Vincenzo Sanfo
Curatore della mostra Le Corbusier. Dipinti e disegni
Alessandria - dall'1 dicembre 2007 al 30 marzo 2008

Sicuramente meno nota, ma parimenti importante è tutta l'attività pittorica di Le Corbusier.
Meno nota - certo - della sua straordinaria attività di architetto, ma appunto allo stesso modo importante, poiché è alla base di una concezione del tutto personale dell'architettura e dell'organizzazione degli spazi, propria di una sensibilità "altra" derivata da interessi formali nati, non all'interno delle scuole di architettura, ma formatisi nell'alveo di quelle sperimentazioni e curiosità artistiche che hanno solcato il secolo scorso e di cui, Le Corbusier, allora ancora Charles - Edouard Jeanneret, si è fortemente imbevuto nascendo prima come pittore e approdando, solo successivamente all'architettura.

Femme dans l'embrasure d'une porte, une lettre à la main, 1933

Le Corbusier
Femme dans l'embrasure d'une porte, une lettre à la main, 1933
Mine de plomb et pastel sur papier, Dim:30x21 cm

Portrait, Septembre 1950

Le Corbusier
Portrait, Septembre 1950
Crayon e pastel gras sur papier, Dim: 27,2x22,7 cm


Del resto è lui stesso a dire: "Le matin à la peinture, l'après-midi, à l'autre bout de Paris, architecture et urbanisme. Mesure-t-on à quel point ces jardinage, labourage, sarclage patients et obstinés des formes et des couleurs, des rythmes et des dosages, alimentèrent chaque jour les architectures et les urbanismes qui nassaient 35 rue de Sèvres? Je pense que si l'on accorde quelque chose à mon oeuvre d'architecte, c'est à ce labeur secret qu'il faut en attribuer la vertu profonde".

Ed è proprio a questo lavoro segreto, intimo, paziente ed ostinato di Le Corbusier che si rivolge questa mostra, la quale ha l'intento di raccontare questo amore continuo, quotidianamente coltivato nel segreto della sua "serra", alla quale il grande architetto amava  abbandonarsi alla ricerca di una sua serenità e identità interiore.
I grandi dipinti e le sorprendenti sculture presenti in mostra sono la testimonianza della serietà con cui Le Corbusier affrontava questa sua passione di pittore, ma ancor più lo dimostrano le libertà comprese nelle centinaia di fogli che egli ci ha lasciato, intrisi di segni, colori, o solcati da sorprendenti collage. Fogli che, nella loro capacità di essere non necessariamente "opera finita", mantengono una spontaneità che ci fa meglio comprendere il processo creativo del grande architetto e in cui possiamo ritrovare, in nuce, alcune delle sue grandi intuizioni architettoniche.

Nature morte à l'Accordéon, vers 1927-29

Le Corbusier
Nature morte à l'Accordéon, vers 1927-29
Acquarelle gouachée sur traits de mine de plomb sur papier, Dim: sujet: 16,2x18,5 cm / Feuille: 18,7x21,3 cm

Usata spesso per raccontare gli accadimenti della sua vita, le piccole avventure di tutti i giorni, le sue passioni: le donne innanzitutto, la natura, gli oggetti della quotidianità ed i luoghi a lui cari, la pittura, ed ancor più i fogli sparsi, sono una specie di diario intimo in cui, come nell'opera “Femme dans l'embrasure d'une porte”, possiamo vedere l'amata moglie Yvonne mentre entra dalla porta della casa di Vézelay, dell'amico architetto Badovici, oppure scoprire il suo interesse per le donne di colore, più volte ritratte in occasione dei suoi viaggi in Africa o in Sud America, come ad esempio nel foglio “Mulatresse nue assise levant les bras”, oppure nei tanti ritratti di amici e conoscenti. E ancora nelle innumerevoli nature morte, per lo più elaborate con quanto trovava a portata di mano nei suoi spostamenti e soggiorni, si tratti di bottiglie, bicchieri o semplici scatole di fiammiferi.
Durante la seconda guerra mondiale Le Corbusier troverà rifugio prima a Vézelay e successivamente in un paesino dei Pirenei, Ozon, e poi nella regione del Morvan. In quel periodo sarà per lui giocoforza accostarsi al mondo contadino e ai cicli della natura, ma soprattutto lo colpiranno i possenti buoi che, con le loro forme pian piano assimilate, diverranno nella sua fantasia Tori che daranno vita ad un nuovo ciclo pittorico e scultoreo ed, in seguito, costituiranno il viatico per una svolta nel suo lavoro artistico.
Finita la guerra e ripresa l'attività di architetto, egli produrrà alcuni dei più straordinari capolavori dell'architettura moderna i quali contribuiranno a fare di lui uno dei grandi geni del xx secolo.

L'etreinte, 1946

Le Corbusier
L'etreinte, 1946
Pastel lavé et encre de chine sur papier, Dim: 47,5x60,3 cm

Ma, a fianco di questa frenetica attività di architetto, urbanista e teorico, egli continuerà con caparbietà a coltivare la sua grande passione, la pittura, e proprio in quegli anni - precisamente nel 1955 - vedrà la luce uno dei suoi capolavori grafici: quel "Poème de l'angle droit" a cui lavorò sin dal 1947 e che resterà uno dei momenti più alti del suo lavoro di ricerca formale.
In quegli anni, la sua attività pittorica subirà un radicale cambiamento ed egli abbandonerà lo studio della forma e del segno, iniziata con il purismo, per dedicarsi ad una sintesi del tutto personale, attraverso un universo di immagini e di colori che diventeranno via via sempre più personali e individuabili, tali da creare un proprio stile, autonomo e riconoscibile. I tori, scoperti durante gli anni della guerra, saranno uno dei temi ricorrenti nei lavori degli ultimi anni e, nella loro continua evoluzione, emergeranno come simbolo totemico ancestrale e si accompagneranno ad altri simboli tipici di Le Corbusier, come ad esempio la mano che diventerà quasi una sorta di logo, un segno personale ed unico, che connoterà molta parte del nostro modo di vedere e comunicare.
Le Corbusier, grazie al suo lavoro, si consegna alla storia come uno dei più grandi architetti dell'era moderna, ma la storia, a suo modo, lo sta consegnando a noi anche come uno dei più grandi pittori del secolo appena trascorso.