Arte

L'acqua, la pietra, il fuoco. Bartolomeo Ammannati, Scultore

Firenze - Museo Nazionale del Bargello
Dall'11 maggio al 18 settembre 2011

Bartolomeo Ammannati - Ercole e Anteo, 1560 - Bronzo, h. 201 cm - Castello (Firenze), Villa Medicea di Castello

Bartolomeo Ammannati - Marte, 1559 c. - Bronzo, h. 215 cm - Firenze, Galleria degli Uffizi

Bartolomeo Ammannati - Allegoria della Vittoria, Monumento funebre di Mario Nari (già nella Santissima Annunziata), 1540-1542 - Firenze, Museo Nazionale del Bargello

Bartolomeo Ammannati - Giunone - Marmo, h. 180 cm - Firenze, Museo Nazionale del Bargello

Nella primavera del 2011 al Bargello si terrà la prima mostra monografica dedicata a Bartolomeo Ammannati, nel V centenario della nascita dell'artista di cui il Bargello possiede buona parte delle opere scultoree. Il titolo allude al tema centrale dell'esposizione, ovvero alle tre importantissime Fontane, che l'Ammannati realizzò per commissione del duca Cosimo I: quella destinata al Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio; quella per la Piazza della Signoria (ovvero "del Biancone"); e quella per il giardino della Villa medicea di Castello. La mostra prevede la spettacolare ricostruzione, nel cortile del Bargello, della prima di esse: la fontana marmorea che avrebbe dovuto essere installata nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio (e perciò detta "della Sala Grande"), composta di sei grandi statue di divinità, che nei secoli ha ornato i giardini granducali di Pratolino e di Boboli, prima di giungere smembrata al Bargello. Infatti, il progetto iniziale, così suggestivo, di una fontana all'interno della Sala Grande fu interrotto nel 1560 per realizzare invece la più pubblica (e più propagandistica) Fontana di Piazza - o del "Biancone"- pure affidata all'Ammannati, al quale il Duca commissionò pochi anni dopo anche la Fontana della sua Villa di Castello, con il gigantesco Ercole e Anteo di bronzo al centro del giardino e vari animali all'interno della grotta. La mostra, in collaborazione con la Facoltà di Architettura dell'Università di Firenze, sarà dedicata a queste tre fontane, che bene illustrano la politica del Granduca nella valorizzazione estetica e spettacolare dell'acqua - ma anche nella razionalizzazione e nella innovazione tecnica davvero prodigiosa - di questo bene essenziale al benessere dei sudditi. Altre opere scultoree dell'Ammannati (quali la celebre Leda e il Cigno, il Monumento Nari, il Genio Mediceo, il Marte gradivo, la Venere del Prado…), oltre a disegni, progetti, documenti, completeranno l'esposizione. Complemento non irrilevante di questo progetto è un breve documentario, che verrà proiettato nell'àmbito della mostra stessa: dove si illustreranno in particolare le fasi salienti dell'esecuzione della copia - per calco, a resine e gesso - della grande scultura marmorea di Giunone, che verrà poi montata nel cortile del Bargello nella posizione originale al culmine della Fontana della Sala Grande.