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Oltre il progetto. Ricordando, conversando, riflettendo su architettura e design

Ivana Riggi (a cura di)
Aracne Editrice, Collana Esempi d’Architettura, Roma, 2011, pp.286, paperback, Euro 20,00

Ivana Riggi con il volume da lei curato, che è una miscellanea di conversazioni e riflessioni tenute nel contesto di colloqui con architetti e designer sul tema della progettazione edilizia, urbanistica ed industriale, partendo dall’idea di raccogliere alcune delle sue numerose interviste, già pubblicate sul portale web Archimagazine, si propone di offrire un’interpretazione della personalità di alcuni protagonisti della storia dell’architettura italiana e del design mediata da una narrazione scaturita dalle domande poste dall’intervistatrice agli intervistati.
Olimpia Niglio, Direttrice della Collana Esempi d’Architettura, nell’introduzione ricorda l’importanza del dialogo come genere letterario, metodo di apprendimento e modo di trasmissione del sapere e di indagine per conoscere l’altro, ovvero l’interlocutore, e se stessi; ecco spiegata la scelta dell’intervista e della conversazione per costruire un libro che non vuole essere un saggio od un trattato quanto piuttosto il tentativo di svolgere il tema del confronto con il progetto attraverso le testimonianze dirette di architetti, designer, docenti, professionisti, creativi, giornalisti, imprenditori. Come afferma Claudio Caramel, nella prefazione al volume, si tratta di “una  scoperta sorprendente di pensieri, di ricordi, di atteggiamenti, di  modi operandi capaci di regalare al lettore una nuova conoscenza, a volte trascurata”. Del resto il titolo Oltre il progetto finisce con l’essere il segno della vocazione progettuale della Riggi che non si limita ad un’indagine sulla progettazione tecnica, sia essa architettonica o di design industriale e creativo, ma che anzi tenta di svelare anche ciò che la implica e la determina, ovvero la persona e la sua storia individuale al di là dell’opera che ha prodotto o progettato.
Il volume si compone di quattro sezioni, denominate rispettivamente Ricordando, Conversando, Riflettendo,  L’Architettura come humus del pensiero, distinte per modalità d’approccio alla materia, cioè il ricordo, la conversazione, la riflessione e la divagazione tramite la scrittura letteraria; la prima parte dunque, propriamente storica, delinea i profili di Giuseppe Samonà, Egle Renata Trincanato, Ignazio Gardella, Franco Albini e Daniele Calabi, architetti e docenti riconducibili alla famosa Scuola d’architettura di Venezia, trattando della loro biografia grazie ai ricordi di parenti degli stessi (essi pure architetti e/o docenti di Facoltà di Architettura); la sezione inoltre include il ritratto di Achille Castiglioni, designer di genio assimilabile ai primi per età anagrafica e per essere stato docente accademico, ma esponente di esperienze diverse essendo prettamente un ideatore di oggetti e non di fabbriche edilizie.
La seconda sezione quindi raccoglie conversazioni con professionisti della progettazione edilizia ed industriale che sono protagonisti della scena nazionale ed internazionale: Tobia Scarpa, Michele De Lucchi, Matteo Thun, Claudio Caramel, Paolo Ulian, Alba Cappellieri, Giancarlo Montebello; la terza parte poi presenta riflessioni desumibili dalle interviste a Virginio Briatore, Luigi Prestinenza Puglisi, Giorgio Tartaro, Maria Rosaria Perdicaro, Luca De Padova, Carlo Forlivesi, Olimpia Niglio e Vittoria Capresi, tutti attivi nell’ambito dell’architettura e del design o di materie correlate; infine la parte conclusiva del volume, che è un’appendice apparentemente non strettamente inerente alle disquisizioni su architettura e design, ospita i testi letterari di Emiliano Balistreri, Alberto Samonà, Mario Caramel (autori scelti per la condizione comune di parentela con alcuni degli architetti di cui si tratta nel libro e non per il valore paradigmatico dei loro testi) ed Ivana Riggi che divergono per stile e contenuto ma che sono inclusi a margine con l’intento di dimostrare la tesi della curatrice secondo cui l’architettura induce a spaziare in altri settori della produzione artistica o comunque intellettuale e dunque come tale è humus del pensiero perché è segno, è numero, è forma, è colore, è luce, è linguaggio.


Emiliano Balistreri