Giacomo Guidi Arte Contemporanea apre anche a Milano
Milano, Via Stoppani 15/C
Da giovedì 10 10ttobre a domenica 1 dicembre 2013
La personale di Nahum Tevet inaugura il 10 ottobre la sede milanese di Giacomo
Guidi Arte Contemporanea
Giacomo Guidi, uno dei giovani galleristi romani che con la sua Giacomo Guidi
Arte Contemporanea rappresenta una delle realtà più dinamiche del panorama
italiano, ha deciso di aprire una sede anche a Milano.
Il 10 ottobre, infatti, la personale dell'artista israeliano Nahum Tevet
inaugurerà lo spazio milanese in via Stoppani 15/c nella ex galleria
Fabbri.ca., in quel distretto di Porta Venezia che ospita già nomi importanti
della scena culturale meneghina, e proprio con Renata Fabbri nel ruolo di
Direttrice.
“Ho conosciuto Renata durante le fiere nel corso dell'anno - racconta Giacomo
Guidi - e ho capito che aveva quelle qualità che stavo cercando e allora le ho
chiesto di far parte della mia squadra come direttrice della sede milanese
della galleria. Ritengo fondamentale, visti i tanti progetti che stiamo
portando avanti, sia nelle nostre sedi che negli spazi museali, potermi
circondare di persone di fiducia cosi come ho già fatto a Roma affidando il
ruolo di direttore a Marco Rovacchi”.
Comunanza di intenti che trapela anche nella parole di Renata Fabbri, socia
fondatrice di Fabbri.c.a.: "Giacomo Guidi rappresenta il partner ideale
con il quale proseguire e ampliare il percorso e le competenze maturate in
questi quattro anni con Fabbri. c.a; io e Giacomo abbiamo la stessa visione del
mondo dell'arte contemporanea e del collezionismo e condividiamo una passione
profonda per il nostro lavoro di ricerca e di proposizione di tutto ciò che è
qualità e innovazione nell'espressione artistica contemporanea. Sono certa che
l'arrivo di Giacomo Guidi a Milano arricchirà la nostra piazza di nuovi stimoli
e sono orgogliosa di essere parte di questo progetto".
Toccherà quindi a Nahum Tevet (Israele, 1946), dall'11 ottobre al 1 dicembre
2013, tenere a battesimo la nuova gestione dei 160 metri quadri in via Stoppani
con una personale, curata da Claudio Libero Pisano, che raccoglierà un prezioso
nucleo di sue opere, tra cui una grande installazione a terra, dove la
frase-manifesto della sua poetica sembra essere “costruire mondi senza fornire
le relative mappe”.
L'artista esplora quel territorio in cui arte contemporanea e architettura si
intersecano, realizzando strutture complesse dal design minimale. Si tratta di
assemblaggi apparentemente caotici di parti di mobili e di materiali vari
trattati con vernici colorate, strutture dall'aria instabile ma costruite
seguendo i rigorosi principi della geometria.
Si lasciano osservare come opere finite, nelle quali il caos del momento
creativo non ha più alcuno spazio. Ogni elemento occupa un punto stabilito
senza concessione alla casualità dell'accumulo, un cui la perfezione geometrica
è un mezzo, una necessità compositiva per creare un ordine alternativo,
diverso.
La sicurezza che gli oggetti e le parti di mobilio usati nelle installazioni
trasmettono è una sensazione solo iniziale, perché ogni sedia, ogni tavolo
nelle nuove architetture di Tevet dimentica il suo significato di funzionalità
originario e si trasforma in opera compiuta.
Molti i rimandi teorici e storici che la sua arte suggerisce come il rapporto
con le sue origini e con le architetture moderniste di Tel Aviv. Ma è anche
decisiva per comprendere la poetica dell'artista, la sua insofferenza a essere
incasellato in categorie e la sua soddisfazione dichiarata di non essere
racchiuso, perciò costretto, in un tema definito.
In parallelo all'attività milanese, la sede romana di Palazzo Sforza Cesarini
ha in programma, dal 21 settembre al 24 novembre, la mostra di Maurizio
Mochetti (Roma, 1940).
La personale presenterà lavori che ripercorrono parte della sua ricerca
artistica in una sintesi che identifica tre momenti, seppur circostanziati, del
suo operare: le installazioni Pozza Rossa (1988), Pendolo Laser (1996) e V1
Bàllein (2013).
In particolare Pozza Rossa - qui riproposta per la prima volta dopo la Biennale
di Venezia del 1988 - si manifesta allo sguardo come un macchia liquida
tridimensionale di pigmento rosso, la cui forma viene variata e poi disegnata
dalla rotazione di un raggio laser che, in un movimento verticale e ciclico al
centro di essa, ne suggerisce ogni volta percezioni diverse.
Nahum Tevet è nato a Kibbutz Massilot in Israele, nel 1946. Vive e lavora a Tel
Aviv.
Ha preso parte a manifestazioni internazionali quali l'VIII edizione di
Documenta a Kassel nel 1987, alla XXII Biennale di São Paulo nel 1994, alla
50ma Biennale di Venezia nel 2003. Ha realizzato progetti personali nelle
principali gallerie del mondo (Parigi, Gerusalemme, New York e Zurigo) e
importanti mostre personali gli sono state dedicate dai maggiori musei
internazionali: la Kunsthalle di Mannheim nel 1986, il Tel Aviv Museum of Art
nel 1991, il MUMOK di Vienna nel 1997, la Chapelle des Jésuites di Nîmes nel
1998 e l'Israel Museum di Gerusalemme nel 1976, nel 1984 e nel 2007. Del 2008
la personale presso MACRO, Museo d'Arte Contemporanea Roma. Dal 1980 insegna
presso il Dipartimento di Arti Visive della Bezalel Academy of Art and Design
di Gerusalemme. Dal 2001 al 2010 è responsabile del programma di Master in Arti
Visive della Bezalel Academy of Art and Design di Gerusalemme.
Galleria Giacomo Guidi Arte Contemporanea
Roma - Palazzo Sforza Cesarini
Corso Vittorio Emanuele II, 282-284 - 00186 Roma
Tel./Fax: +39 06 68801038 - Mob.: +39 393 8059116
e-mail: info@giacomoguidi.it
Milano - Via Stoppani 15/C - 20129 Milano
Orario: martedì-sabato 15.30/19.30, lunedì e mattina su appuntamento
Tel./Fax: +39 02 91477463 - Mob : +39 348 7474286
e-mail: info@giacomoguidi.it