News ed Eventi

In Cina. Scalare la montagna per tornare a casa da scuola

Atuleer, il "villaggio del dirupo", si trova a 1.400 metri di altezza e ospita una settantina di famiglie, ma la scuola si trova a valle: ecco perché i più piccoli sono costretti ad affrontare le lunghe scale di bambù

Devono salirle per tornare a casa dalla scuola in un villaggio del Sichuan. Ora il governo ha sostituito quelle vecchie di bambù con l’acciaio

di Angelo Aquaro per "La Repubblica"

In Cina. Scalare la montagna per tornare a casa da scuola. Foto ©Imagine China - AP

In Cina. Scalare la montagna per tornare a casa da scuola. Foto ©Imagine China - AP

«Fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo: ed ecco gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa».

In Cina. Scalare la montagna per tornare a casa da scuola. Foto ©Imagine China - AP

In Cina. Scalare la montagna per tornare a casa da scuola. Foto ©Imagine China - AP

Gli angeli di Atuleer sono saliti e scesi per chissà quanti giorni sulle scale di bambù, su e giù per gli 800 metri di quel dirupo maledetto che si è già portato via una, due, tre, dicono addirittura otto creature.

In Cina. Scalare la montagna per tornare a casa da scuola. Foto ©Imagine China - AP

In Cina. Scalare la montagna per tornare a casa da scuola. Foto ©Imagine China - AP

Finché un giorno, davvero come nel sogno di Giacobbe nella Bibbia, le scale di bambù sono sparite, e al loro posto sono spuntate "le scale del paradiso", ribattezzate così laggiù, provincia estrema del Sichuan. E i bambini che per raggiungere l’unica scuola si calavano e issavano come piccoli alpinisti, da sabato scorso si sono assicurati a quelle scale almeno un po’ più sicure, l’acciaio al posto del bambù, corrimano invece delle corde.

In Cina. Scalare la montagna per tornare a casa da scuola. Foto ©Imagine China - AP

In Cina. Scalare la montagna per tornare a casa da scuola. Foto ©Imagine China - AP

Perché succede anche questo nella seconda potenza economica del mondo: ogni due settimane i bambini Yi, una delle molteplici minoranze che fanno grande la Cina, sono costretti a scendere e salire il “villaggio del dirupo”, Atuleer, minuscolo centro nella provincia di Zhaojiue.

In Cina. Scalare la montagna per tornare a casa da scuola. Foto ©Imagine China - AP

In Cina. Scalare la montagna per tornare a casa da scuola. Foto ©Imagine China - AP

Le famiglie arrampicate lassù, a 1.400 metri d’altezza, sono appena una settantina, e l’unica scuola si trova naturalmente a valle: così i bambini devono farsi la scalata, 17 piccole scale di bambù tenute alla meglio, e restare lì per giorni prima di tornare a casa.

In Cina. Scalare la montagna per tornare a casa da scuola. Foto ©Imagine China - AP

In Cina. Scalare la montagna per tornare a casa da scuola. Foto ©Imagine China - AP

Adesso il segretario locale del partito, Jike Jinsong, giura che i 145mila dollari raccolti dal governo per le scale d’acciaio sono solo l’inizio, tutta la zona ha bisogno di investimenti che porteranno il turismo e cambieranno la vita di qui. Per ora, però, l’unico arrivato è un turista per caso, il fotografo del Beijing News che adesso venerano come un eroe: Chen Jie.
È stato lui a mostrare al mondo la vergogna dei bambini che si arrampicavano per andare a scuola: l’Operazione Paradiso è nata cosi.

In Cina. Scalare la montagna per tornare a casa da scuola. Foto ©Imagine China - AP

In Cina. Scalare la montagna per tornare a casa da scuola. Foto ©Imagine China - AP

Dice sempre a Bejing News il capo progetto, Long Deshun, che ci sono volute 40 tonnellate di acciaio, le abbiamo anche ripassate con l’antiruggine, aggiunge, così possono durare 10 o anche 20 anni. Ma per carità: perché far continuare a soffrire i bambini se la soluzione sulla carta ci sarebbe già? Basterebbe realizzare la strada che aggira il dirupo assassino. Ma per quella servono 35 milioni di yuan, quasi 5 milioni di euro: un altro miracolo. Per adesso i bambini si accontentano dell’ascensione di acciaio: riusciamo perfino a tenerci con le mani, dicono, perché sulle scale di bambù erano invece costretti a legarsi con la corda ai genitori. E poi la pendenza: con un’inclinazione di 60 gradi è quasi una passeggiata, quelle di bambù scendevano perpendicolari, «oggi per tornare a casa ci metto un’ora di meno e mi sento più sicuro, non ho quasi più paura», dice a China Daily Mose Niuniu, questo eroe di 6 anni.
Certo i bambini di Atuleer poco sapranno della storia di Giacobbe, anche se tanti Yi sono stati convertiti al cristianesimo all’inizio del secolo scorso. Però i sogni non hanno confine e si somigliano in ogni cultura.
Racconta dunque un mito cinese che le montagne e gli alberi che scalavano il cielo si trovavano un tempo in un posto chiamato Duguang.
E gli studiosi giurano che quel luogo esisteva davvero, più o meno dove si trova la moderna Chengdu: sì, la capitale del Sichuan, la provincia che oggi inghiotte quel cucuzzolo chiamato Atuleer.
«Fece un sogno»: e come sorridono adesso i piccoli angeli del dirupo, come ci guardano fiduciosi mentre salgono e scendono le scale del paradiso.
Dopo che le fotografie dei bambini sulle scale di bambù hanno fatto il giro del mondo, per riparare allo scandalo il governo ha dichiarato di avere in cantiere un grande piano di investimenti per l’area, che è abitata dalla minoranza Yi ed è nella provincia di Zhaojiue. Intanto, le istituzioni hanno raccolto 145mila dollari per nuove scale di acciaio, che hanno una pendenza di 60 gradi

28 novembre 2016
© archimagazine