Arte

Alma Tadema e la nostalgia dell'antico

Napoli - Museo Archeologico Nazionale
Dal 19 ottobre 2007 al 31 marzo 2008

"Non c'è, tra antichi e contemporanei, la grande differenza che noi siamo inclini a supporre. Questa è la verità che mi sono sempre sforzato di esprimere nei miei ritratti, che gli antichi romani erano carne umana e sangue come noi, mossi dalle stesse passioni ed emozioni"
Lawrence Alma-Tadema

Le suggestive scoperte archeologiche di Pompei e dell'area vesuviana, oggetto di scavi approfonditi nel corso dell'Ottocento, hanno esercitato un influsso fortissimo sull'immaginario di pittori e scrittori nel corso del secolo, restituendo un'immagine vivida e straordinariamente presente del mondo antico, con la sua realtà sociale, politica, quotidiana e artistica.

Agrippina visita le ceneri di Germanico (Agrippina Visiting the Ashes of Germanicus), 1866

Lawrence Alma-Tadema
Agrippina visita le ceneri di Germanico (Agrippina Visiting the Ashes of Germanicus), 1866
Olio su tela, Dim: 27,3 x 37,5 cm
Città del Messico, Collezione Pérez Simόn

Alma Tadema e la nostalgia dell'antico è la rassegna promossa dalla Regione Campania nell'ambito della rassegna Eventi in Campania 2007 e dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania, curata da Stefano De Caro, Eugenia Querci, Carlo Sisi.

Vino greco (Greek Wine), 1873

Lawrence Alma-Tadema
Vino greco (Greek Wine), 1873
Acquerello su carta, Dim: 17 x 35,5 cm
Città del Messico, Collezione Pérez Simόn

La mostra traccia per la prima volta un panorama dello sviluppo della pittura neopompeiana in Italia, collocandola in un più ampio contesto internazionale e ponendola a colloquio con le opere del principale e più riconosciuto cultore del genere: l'artista di nascita olandese, inglese d'adozione, Lawrence Alma-Tadema (1836-1912).

La processione verso il tempio (The Way to the Temple), 1882

Lawrence Alma-Tadema
La processione verso il tempio (The Way to the Temple), 1882
Olio su tela, Dim: 101,5 x 53,5 cm
Londra, Royal Academy of Arts

Autoritratto, 1896

Lawrence Alma-Tadema
Autoritratto, 1896
Olio su tela, Dim: 66,5 x 53,5 cm
Firenze, Galleria degli Uffizi, Corridoio Vasariano

I quattordici quadri-museo dell'artista rappresentano una straordinaria rinascita del mondo romano (e in parte minore, greco), con tutto il corredo di antiche suppellettili, abiti raffinati, ambienti impreziositi da marmi e tripudi di fiori. Con tecnica raffinata e disegno meticoloso, egli evoca il sogno di un mondo popolato di donne dall'assorta bellezza, dove la corporea materialità delle rappresentazioni elude il distaccato idealismo neoclassico e rende struggente e reale la nostalgia dell'antico.

Una domanda (A Question), 1877

Lawrence Alma-Tadema
Una domanda (A Question), 1877
Olio su tavola di legno, Dim: 16,8 x 38,1 cm
Città del Messico, Collezione Pérez Simόn

Grazie alla profonda conoscenza archeologica e letteraria dell'antichità classica, egli riesce a far rivivere, in una chiave finemente estetizzante, un mondo ormai perduto, dove le scene del quotidiano assumono le sfumature del mito.

Le monumentali vestigia di Roma, ma ancora di più le rovine e i reperti provenienti da Pompei, Ercolano e da tutta l'area vesuviana, sono le fonti d'ispirazione non solo per Alma-Tadema, ma anche per l'ampia schiera di artisti italiani e stranieri (sessantuno opere in mostra) che si accostano al genere neopompeiano. La loro pittura è destinata a confermare sentimenti nazionali, e ancor più, esotismo antichizzante, di un ceto alto borghese che ama riconoscervisi, nobilitando così i propri vizi e virtù, nei riti e nei costumi di una società ormai remota ma anche riproposta nel presente grazie ai reperti archeologici le cui scoperte erano largamente pubblicizzate.

Un'esedra (An Exedra), 1871

Lawrence Alma-Tadema
Un'esedra (An Exedra), 1871
Acquerello su carta, Dim: 40 x 63,8 cm
Città del Messico, Collezione Pérez Simόn

Il Museo archeologico Nazionale di Napoli, che ospita la mostra, raccoglie una delle più prestigiose collezioni archeologiche del mondo e custodisce molti dei preziosi reperti citati, rievocati, rielaborati nei dipinti degli artisti italiani e di Alma-Tadema. Una selezione di tali materiali (una cinquantina di reperti archeologici) provenienti dagli scavi vesuviani (statue, tripodi, candelabri, affreschi) sarà presentata in mostra, spesso a confronto con le opere pittoriche che ne hanno tratto ispirazione.

Il percorso della mostra, che dedica ampio spazio alla scuola italiana (Gigante, Palizzi, Muzzioli, Maccari, Miola, Morelli, D'Orsi, Netti, Bargellini), prende le mosse dai dipinti che ritraggono paesaggi archeologici (gli scavi di Pompei, gli interni delle case, le scavatrici al lavoro, i turisti in visita), interpretati in chiave verista o più sottilmente evocativa, per poi passare, attraverso un salto temporale e logico, alla materiale rievocazione di quegli antichi luoghi e ambienti, ricostruiti e di nuovo popolati dai loro abitanti.

L'ampia sezione dedicata alla dimensione quotidiana mostra al visitatore il ridestarsi delle antiche botteghe, la vita di padroni e clientes, le scene d'intimità femminile, i rituali religiosi, gli intrattenimenti gladiatorii, la vita alle terme: temi interpretati dai diversi artisti secondo una visione sempre peculiare.
Si passa poi alle scene legate alla vita di personaggi storici e alla storia pubblica, per poi arrivare al cuore della mostra: una selezione di opere di Alma-Tadema, provenienti da importanti collezioni internazionali, pubbliche e private, dialoga con i materiali archeologici vesuviani che più hanno agito sull'immaginazione dell'artista.
Completa il percorso espositivo una scelta documenti e di arte decorativa del XIX secolo (tavoli, ceramiche), anch'essa ispirata alle scoperte archeologiche e alla rievocazione dell'antico.

Informazioni

Alma Tadema e la nostalgia dell'antico


Luogo: Napoli - Museo Archeologico Nazionale

Periodo: dal 19 ottobre 2007 al 31 marzo 2008

Orari: dalle 9 alle 19.30. Chiuso martedì

Catalogo: Electa

Info: tel. 081 4422149