Arte

Mario Sironi. Gli anni '40 e '50. Dal crollo dell'ideologia agli anni dell'Apocalisse

Milano - Fondazione Stelline
Dal 29 febbraio al 22 giugno 2008

Paesaggio urbano

Sironi negli anni quaranta e cinquanta (o, per essere più precisi, tra il 1942-43 e il 1961, quando scompare), esprime in una serie di opere intensissime un'immagine della realtà opposta a quella della giovinezza e della maturità. Negli ultimi dieci o vent'anni di lavoro il grande maestro ha rinnovato radicalmente il proprio linguaggio, dando vita a nuove forme, e forma a una nuova visione del mondo. In questi stessi anni crea nuovi capolavori e, soprattutto, esprime una nuova concezione dell'esistenza.

Scogliera

Le figure che ora compaiono nei suoi quadri non sono più quelle monumentali dipinte fino agli inizi degli anni quaranta. Sono un popolo di vinti, di condannati, di proscritti, o, negli anni cinquanta, una famiglia di comparse: bevitori, viandanti, uomini e donne senza storia che, anche quando il loro carcere di rocce si allenta, rimangono inerti o intenti in percorsi modesti, in gesti irrilevanti. Al mondo del fare, dell'adempiere a una missione, subentra il mondo del limite e dell'impossibilità. Non c'è più modo di costruire un novus ordo: pensa che il destino sia ineludibile e non lasci spazio all'azione e alla costruzione individuali.

Il tema principale
In questi stessi anni riprende il suo tema prediletto, quello con cui la sua pittura quasi si identifica, ma che negli anni trenta aveva praticamente abbandonato: il "paesaggio urbano". La differenza più evidente, rispetto ai paesaggi urbani degli anni venti ( il ciclo numericamente più folto e significativo del tema) è proprio nel disegno che tende in alcuni punti ad allentare i contorni, nella pennellata più materica che macchia il cielo con pesanti ditate di colore e a volte trasforma il motivo della fila di finestre in una gocciolante punteggiatura, suggerendo la concretezza, ma anche la vulnerabilità, delle cose.percorso da un cupo splendore.
A questi paesaggi urbani si affianca, però, un mondo in frantumi, con agglomerati frananti che culminano, alla fine, nella rivelazione di una catastrofe cosmica.

Struttura della mostra
Nella prestigiosa Sala del Collezionista verranno esposte circa 50 opere appartenenti alle più importanti collezioni private e pubbliche, tra cui la Pinacoteca di Brera e le Civiche Raccolte d'Arte di Milano, il Mart di Trento e Rovereto, i Musei Vaticani di Roma, la Pinacoteca Comunale di Forlì, la Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata, il Museo Rimoldi di Cortina d'Ampezzo.
Sono raccolte tutte le principali opere del periodo, tra cui i paesaggi urbani degli anni Quaranta, la serie delle figure inginocchiate e dei temi sacri, le figure ultime e, appunto, le Apocalissi.

La rassegna, curata da Claudia Gian Ferrari e Elena Pontiggia, si avvale di un Comitato scientifico di cui fanno parte anche Jean Clair e Andrea Sironi, nipote dell'artista.
Per la mostra è stato chiesto il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dalla Regione Lombardia, dal Comune e dalla Provincia di Milano.

Informazioni

Mario Sironi. Gli anni '40 e '50. Dal crollo dell'ideologia agli anni dell'Apocalisse


Luogo: Milano - Fondazione Stelline
Corso Magenta, 61 - Milano

Periodo: dal 29 febbraio al 22 giugno 2008

Inaugurazione: 28 febbraio 2008, ore 18,30

Orari: martedì - domenica, 10 - 20. Chiuso il lunedì

Ingresso: intero 6,00 Euro; ridotto 4,00 Euro; gruppi 3,00 Euro; scuole 2,00 Euro

Catalogo: Electa

Info: tel. 02 45462411