Arte

Michele Cascella. La gioia di vivere

Francavilla al Mare (Ch) - Museo Michetti
Dal 13 luglio al 30 settembre 2008

Si inaugura il 12 luglio 2008, alle ore 18, al Museo Michetti, la mostra di Michele Cascella: La Gioia di vivere, curata da Vittorio Sgarbi, che si compone di oltre ottanta opere che attraversano tutte le principali fasi espressive dell'artista, dagli esordi più remoti all'attività estrema, seguendo un arco cronologico compreso fra il 1905 al 1987.

Michele Cascella, Zinnie, tempera su carta, cm 74x110, 1938

Michele Cascella, Buongiorno Dori, olio su tela, cm 99x134, 1968

Michele Cascella, Campo di papaveri, pastello su carta, cm 80x103, 1980

Michele Cascella, By Bridge San Francisco, olio su tela, cm 76x126, 1964

Michele Cascella, Solennità in San Pietro, olio su tela, cm 142x172, 1936


Michele Cascella, Presso la foce, olio su tela, cm 892,5x122, 1935 circa

Michele Cascella, Autunno, olio su tela, cm 76x128, 1960

Michele Cascella, Portofino, tempera e china su carta, cm 74x110, 1940

Michele Cascella

Michele Cascella, Portofino, olio su tela, cm 75x150, 1953

Si comincia con le opere giovanili, fra Abruzzo, Milano e Parigi, nelle quali Cascella rivela immediatamente il talento che lo contraddistinguerà per il resto della carriera, quello di colorista, segnato certamente dall'imprinting di Michetti, ma rinnovato alla luce degli sviluppi del Post-Impressionismo più coerenti con la lezione di Monet e Rénoir, oltre che con quelli del Divisionismo, l'esito nazionale in questo senso più rappresentativo. Opere come Paesaggio con figure, Trabocco di San Vito, Primavera presso Ortona, e Figure sulla Pescara, tutte precedenti il 1908, possono dirsi fra le più moderne del panorama nazionale del momento, ricche di svaporamenti cromatici, talvolta con accenti alla Turner, che stilizzano la natura per introdurla in una dimensione simbolista, estranea alla caducità delle cose terrene. La sperimentazione della sensorialità impressionista, caratteristica delle esperienze di Cascella fino al 1913, denota una visione della natura come oggetto di contemplazione che deve suscitare, in primo luogo, coinvolgimento emotivo, tenendo le debite distanze, quindi, dagli approcci mentali alla Cézanne. Con tutto ciò, specie dopo il 1916, in precoce percezione del rappel à l'ordre, Cascella non disdegna di associare il colore vibrante a un uso equilibratore del disegno, cosa che lo induce a prospettare una particolare variante del Primitivismo italiano, fra tradizione nazionale e francesismo, come si denota in opere come Giallo e verde e La giacca rossa, entrambe del 1918. La specializzazione nel paesaggio e nella veduta, in un momento di crisi dei generi, assicura a Cascella un successo di portata internazionale, con i consueti soggetti abruzzesi che vengono alternati a quelli di Portofino e delle maggiori metropoli, come un carnet di viaggio, e il ventaglio di opzioni espressive che varia di volta in volta, dal sentimentalismo tardo-simbolista, improntato su tonalità fredde, al bozzettismo da Ecole de Paris, pittoricistico, che lo faceva definire l'“Utrillo italiano”, con incursioni in terreni comuni che gli fanno sfiorare ora Strapaese, ora il Chiarismo, ora l'Espressionismo di Sassu (Solennità in San Pietro, 1939) o dei Sei di Torino (Rachele, 1943). Dopo il 1945, condizionato in Italia dal Neo-Cusbismo e dal recupero di Cézanne, quando non dall'abiura della figurazione, la pittura di Michele Cascella si connota come precisa reazione agli eccessi di intellettualismo che stavano trasformando l'arte in fenomeno fortemente elitario, rivolto a cerchie specializzate, stabilizzandosi sui soggetti e i caratteri di massima individuati negli anni precedenti, ma secondo accenti sempre più solari e diretti che limitano al minimo le mediazioni nella comunicazione fra l'artista e il suo pubblico.

“Vituperato in vita perché troppo indulgente nei confronti della popolarità, perché troppo ‘commerciale', come si diceva allora, Cascella si prende ora le sue rivincite. Diciannove anni dalla morte sarebbero bastati a spazzarlo via non solo dalla memoria dei critici, ma anche del grande pubblico. E invece, eccolo ancora fra noi, eccoci ancora ad occuparci di lui. Della sua arte intenzionalmente semplice, votata a individuare un'idea istintiva del bello, di quanto più larga condivisione possibile, quasi francescana nel concepire il senso della natura, un sermo communis per il quale una marina è sempre una marina e un fiore un fiore.”
Vittorio Sgarbi

“Quando Michele Cascella decise di diventare artista, il padre Basilio, mostrandogli colori e pennelli, gli disse che avrebbe imparato cos'è la pittura il giorno in cui sarebbe stato capace di dipingere l'aria. Michele non se lo dimenticò mai, cercò sempre di raggiungere quell'obbiettivo. Quando ci riuscì, da buon individualista, non lo disse a nessuno. Gli bastava la sua soddisfazione, intima, mai esibita. Io continuo a occuparmi di Michele Cascella perché se ne possano accorgere tutti, finalmente.”
Pier Paolo Cimatti, gallerista ed editore grafico di Michele Cascella


Elenco Opere:
Rientrata di barche, olio su tavola di legno, cm 31x45, 1905.
Il ciliegio, pastello su carta, cm 48x58, 1907.
Paesaggio con figure, pastello su cartoncino, cm 43,5x58, 1907.
Paesaggio, pastello su carta, cm 37x46, 1908.
Primavera presso Ortona, pastelli colorati su carta, cm 47x57, 1908.
Raccoglitrice di arance, pastello su carta, cm 50x60, 1911.
Foce della pescara, acquerello e china su carta, cm 47x93, 1912.
Sear di primavera, pastelli su cartoncino bruno, cm 63x91, 1912.
Vele alla foce, acquerello e china su carta, cm 69,5x99,5, 1915 circa.
Soldati in Trentino, pastello su carta, cm 80x100, 1916.
Rincontro, pastello su carta, cm 51x81, 1916.
Val Zagarina, acquerello e matita su cartoncino, cm 21x31, 1917.
Chiesa di Schio, pastelli su carta, cm 24x31, 1917.
La giacca rossa, olio su tela, cm 34x62, 1918.
Barche sull'Adriatico, olio su tela, cm 60x90, 1918.
Siepe di crisantemi, olio su tela, cm 76x113, 1920 circa.
Campo di lino, olio su tela, cm 50x70, 1920 seconda metà.
Teatro greco di Taormina, acquerello su cartoncino, cm 60x90, 1924.
Scanno, acquerello e china su carta, cm 50x70, 1924.
Paesaggio, tecnica mista su cartone, cm 70x100, 1926.
Strada di paese, acquerello e china su cartone, cm 55x70, 1926.
Londra, acquerello e china su carta, cm 38x54, 1926.
Roma, Colosseo, acquerello e china su cartone telato, cm 70x100, 1931.
Emigrati, acquerello e china su carta, cm 60x81, 1932.
Piazza di Parigi, acquerello e china su carta, cm 45x66, 1932.
Paesaggio, acquerello e china su carta, cm 70x104, 1933.
Gadames, acquerello su cartone, cm. 68x87, 1934.
Capri, olio su tavola, cm 70x100, 1934.
Presso la foce, olio su tela, cm 892,5x122, 1935 circa.
Capri, olio su tela, cm 72x103, 1936.
Arance, acquerello e china applicati su cartone, cm 45x60, 1937.
Zinnie, tempera su carta, cm 74x110, 1938.
Solennità in San Pietro, olio su tela, cm 142x172, 1936.
Paesaggio, tempera su carta, cm 75x100, 1940.
Portofino, tempera e china su carta, cm 74x110, 1940.
La casetta del pittore, tempera su carta applicata su tavola, cm 74,7x109,5, 1941.
Giardini di Portofino, tecnica mista su carta applicata su tela, cm 75x140, 1941.
Rachele, olio su tela, cm 52x62, 1943.
Marina Ligure, tempera su carta, cm 70x100, anni '50.
Parigi, Boulevard St Germani de Pres, olio su tela, cm 50x70, 1953.
Portofino, olio su tela, cm 75x150, 1953.
Studio dell'artista a Portofino, olio su tela, cm 50x65, 1955.
Campo di papaveri, olio su tela, cm 70x100, 1955 circa.
Vela a Portofino, olio su tela, cm 76x101, 1950 seconda metà.
Vaso di fiori a Portofino, olio su tela, cm 100x70, anni '50.
Arquata Scrivia, olio su tela, cm 73x105, 1959.
Le calle, olio su tela, cm 73,5x101,5, 1959.
Portofino, olio su tela, cm 76x148, 1959.
New York Central Park, olio su tela, cm76,5x102, 1959.
Mercato a Portofino, olio su tela, cm 75x98, 1960.
Carmel, olio su tela, cm 70x100, 1960.
Autunno, olio su tela, cm 76x128, 1960.
Parigi sognata dall'artista, olio su tela, cm 61x92, 1963.
By Bridge San Francisco, olio su tela, cm 76x126, 1964.
Giardino di San Lorenzo, olio su tela, cm 101x152,2, 1960.
Portofino, il mercato, olio su tela, cm 60x90, 1960.
Cuernavacca, Mexico, olio su tela, cm 77x102, 1966.
Buongiorno Dori, olio su tela, cm 99x134, 1968.
Paesaggio primaverile, olio su tela, cm 92x152, 1969.
Val di Fievole, olio su tela, cm 80x100, 1971.
Strada nel Bosco, olio su tela, cm 80x103, 1972.
Ortona, Piazza del Teatro, pastello su carta, cm 80x100, 1974.
Pievescola, pastello su carta, cm 80x102, 1976.
Paesaggio toscano, olio su tela, cm 61x191, seconda metà anni '70.
Colle Val d'Elsa, olio su tela, cm 76x128, metà anni '70.
Festa marinara, olio su tela, cm 76x125, 1978.
Sciatori a Cortina, olio su tela, cm 70x100, 1978.
Soubrette paesana, pastello su carta, cm 80x102, 1978.
Terrazza a Portofino, pastello su carta, cm 80x103, 1976.
Campo di papaveri, pastello su carta, cm 80x103, 1980.
Vaso di fiori, pastello su carta, cm 80x103, 1980.
Fiori a Portofino, pastello su carta, cm 80x100, 1980.
Campo di grano, olio su tela, cm 60x90, 1982.
Portofino, olio su tela, cm 101,5x152,5, 1982.
Spiaggia di Portofino, olio su tela, cm 70x100, 1983.
Paesaggio primaverile, olio su tela, cm 100x150, 1984/87.
New York, olio su tela, cm 73x100.
Fiori, pastello e china su carta, cm 38x46, 1935.


Museo Michetti - MUMI
Piazza San Domenico,  Francavilla al Mare (Chieti)
Il museo e la sua collezione permanente
Il restauro e l'ampliamento degli spazi di Palazzo San Domenico sono stati realizzati in funzione della creazione del Museo Michetti e dello svolgimento delle attività culturali ad esso legate.
Poche strutture sono in grado di assicurare una reale polifunzionalità come il Museo Michetti (muMI) di Francavilla al mare. In esso si integrano due costruzioni, l'antico convento, per lungo tempo utilizzato come sede municipale ed ora completamente ristrutturato e l'ala nuova ricavata sotto Piazza della Rinascita. Tale caratteristica favorisce una molteplicità di utilizzi, sempre nel contesto di iniziative finalizzate alla promozione e diffusione di qualificati eventi culturali ed artistici che costituiscono il primario obiettivo del muMI. Gli spazi aperti al pubblico nel corpo dell'ex convento di S. Domenico sono molto duttili; le sale, tutte al primo piano, di diverse dimensioni e poste in successione articolata, possono essere facilmente destinate ad esposizioni di vario argomento. Le particolari dimensioni spaziali ed architettoniche delle sale ipogee, consentono anche altri usi e mostrano una vocazione soprattutto all'arte contemporanea.
Ben utilizzabile è anche il chiostro centrale, la cui capienza consente, nella buona stagione, concerti di musica all'aperto e ricevimenti collegati alle manifestazioni che si svolgono nel museo. Il muMI è altresì dotato di sala convegno (80 posti), bookshop, bar, uffici e negozi.
L'esposizione permanente delle 2 grandi tele di F.P. Michetti “Le Serpi” e “Gli Storpi” nonché delle opere dei vincitori del Premio Michetti giunto quest'anno alla sua 56^ edizione (circa 150 opere tra dipinti e sculture) ospitate nell'ampio spazio ipogeo e la sezione destinata alle mostre temporanee caratterizzano la vocazione internazionale di questo luogo consacrato all'arte e sempre più attento a cogliere e valorizzare iniziative di grande prestigio.

Informazioni

Michele Cascella. La gioia di vivere


Luogo: Francavilla al Mare (Ch) - Museo Michetti
Piazza S. Domenico, 1 - Francavilla al Mare (Ch)

Periodo: dal 13 luglio al 30 settembre 2008

Orari: tutti i giorni:dalle 12.00 alle 13.00 e dalle 18,00 alle 24,00

Ingresso: intero 6,00 Euro; ridotto ragazzi fino a 18 anni, studenti e ultrasessantenni 4,00 Euro

Catalogo: Skira

A cura di: Vittorio Sgarbi

Testi critici: Maurizio Fagiolo dell'Arco

Promotori: Comune di Francavilla al Mare - Assessorato alla Cultura - 085 815164 - 085 4920202 - Torcular Srl, Milano