Arte

Federica Galli. L'incanto dello sguardo (dal 1954 al 2007)

Monza - Serrone della Villa Reale
Dall'1 giugno al 27 luglio 2008

La “inciditrice” italiana più conosciuta nel mondo

Al Serrone della Villa Reale, 200 opere ripercorrono l'intero percorso artistico di una protagonista della grafica contemporanea.

Federica Galli, Rio Ognissanti, 1984-1986, acquaforte su zinco, 49 x 84 cm

Federica Galli, Rio dei Mendicanti, 1984-1986, acquaforte su zinco, 52,7 x 79,4 cm

Federica Galli, Platano di notte, 1994, acquaforte su zinco, 48,8 x 69,4 cm

Federica Galli, Rio San Lorenzo, 1987, acquaforte su zinco, 48,9 x 48,5 cm

Federica Galli, Parco di Racconigi, 1994, acquaforte su zinco, 58,9 x 59,4 cm


Federica Galli, Le cupole, 1983-1985, acquaforte su zinco, 59,2 x 58,7 cm

Federica Galli, Via Lupetta, 2003, acquaforte su zinco, 49,3 x 49,6 cm

Federica Galli, Il giardino reale a Monza, 1997, acquaforte su zinco, 71,5 x 39,1 cm

Federica Galli, Calle dei Preti, 1986, acquaforte su zinco, 64,2 x 24,4 cm

Federica Galli, Ponte del diavolo, 1985-1986, acquaforte su zinco, 64,2 x 24,2 cm

Dall'1 giugno al 27 luglio 2008, il Serrone della Villa Reale di Monza ospiterà l'antologica dedicata a FEDERICA GALLI, la “inciditrice” italiana più conosciuta nel mondo.
La mostra, curata da Flavio Arensi, promossa dal Comune di Monza - Assessorato alla Cultura, col patrocinio della Provincia di Milano - Direzione Progetto Monza-Brianza, con il patrocinio e il sostegno della Regione Lombardia, presenterà 200 opere di una delle più grandi interpreti dell'arte grafica, dalla prima lastra del 1954 fino alle ultime incisioni.
In oltre cinquant'anni di attività, le costanti dell'opera della Galli, che lavora da sempre ‘dal vero', gravitano intorno al paesaggio, sia quello naturale che quello modificato dall'uomo. Da una parte il senso della natura, dall'altro quello della città, ma con un collegamento nel modo dell'artista di vedere e trattare i soggetti che storicamente rimanda agli esempi dell'arte nordica.
Tra i temi preferiti di Federica Galli ci sono le vedute di Venezia e di Milano che ha colto nei suoi aspetti più romantici e ormai scomparsi, ma anche quelle di luoghi meno noti e riconoscibili della "sua" campagna lombarda.
Anche gli alberi sono da sempre presenti in maniera predominante nella sua ricerca espressiva, diventando protagonisti assoluti, a partire dalla seconda metà degli anni '80, quando intraprende un viaggio lungo tutta l'Italia a caccia di Alberi Monumentali, quasi sempre colossi centenari.

Diviso in cinque sezioni, il percorso espositivo si dipana dalle prime opere realizzate dalla ‘inciditrice' milanese a partire dal 1954, segnalando gli sviluppi del suo lungo e appassionante rapporto con la grafica. Quindi si passerà ad analizzare la tematica delle campagne e delle cascine lombarde, viste non solo come luoghi di aggregazione umana, sociale, ma come esperienza culturale. A tal proposito, Carlo Bo ebbe modo di affermare che “La cascina umanizza il suo paesaggio eterno, nel senso che getta la luce su quell'uomo che non appare mai direttamente e in persona ma è pur sempre rintracciabile nella serie delle sue rappresentazioni”.
Una sezione sarà dedicata al Bosco Pisani Dossi (presentati di recente da Dante Isella), le cui piante e arbusti erano stati ammirati dal poeta latino Virgilio, al punto da ricordarlo spesso nei versi delle Bucoliche.
Non potevano mancare le ‘Venezie'. L'amore per questa città la portò a realizzare la cartella di incisioni delle ‘39 vedute di Venezia', che può essere considerata tra i suoi più preziosi capolavori e che qui viene presentata integralmente. Le lastre, come caratteristica del suo lavoro, sono state tutte incise dal vero, per le vie delle città lagunare, e si compongono di disegni elaboratissimi, di grande maestria espressiva.
L'esposizione si chiude idealmente con i suoi famosi ‘Alberi monumentali' e con uno scorcio della Villa Reale di Monza, quale omaggio alla città che la ospita.
Durante il periodo di apertura, sono previste due serate di approfondimento: venerdì 6 giugno, ore 18.00, "Federica Galli. Una vita di incisione" con Flavio Arensi, curatore della mostra e venerdì 13 giugno, ore 18.00, "Lezioni di incisione", incontro con Federica Galli.

Per l'occasione Allemandi pubblica una monografia che raccoglie 200 opere con testo di Flavio Arensi


Federica Galli nasce a Soresina (Cr) nel 1932, si trasferisce a Milano dove frequenta l'Accademia di Belle Arti di Brera per poi approfondire lo studio della storia dell'arte nelle regioni del Veneto, della Tocana e dell'Umbria. L'incontro con l'ars incisoria avviene tramite il diretto contatto con le opere di Dürer, Brueghel e Rembrandt. La sua prima acquaforte, Il paese dell'Alberta risale al 1954, il definitivo abbandono della tecnica pittorica al 1963. Questa data segna l'inizio di una brillante carriera espositiva in Italia e in campo internazionale (Londra, Parigi, Pechino, Atene). Sul suo lavoro sono stati pubblicati libri e saggi dai più qualificati critici, tra i quali Mario De Micheli, Alberico Sala, David Landau (Università di Oxford), Giovanni Testori, Mina Gregori, Carlo Bo, Roberto Tassi, Daniel Berger (Metropolitan Museum di New York), Gian Alberto Dall'Acqua. L'artista si dedica esclusivamente ai paesaggi e alla natura che ci circonda; lavorando su diversi cicli tematici e spaziando tra scorci di Milano, Torino, Venezia e altre città italiane, a suggestive immagini della nostra pianura, a luoghi da lei visitati, per poi sfociare nell'ultima importante fase degli alberi monumentali. L'ultima grande antologica è del 2003, a Palazzo Leone da Perego di Legnano: occasione in cui viene presentato il catalogo generale delle opere incise curato da Fragonara.

Informazioni

Federica Galli. L'incanto dello sguardo (dal 1954 al 2007)


Luogo: Monza - Serrone della Villa Reale

Periodo: dall'1 giugno al 27 luglio 2008

Orari: da martedì a venerdì, 15.00-20.00; sabato, domenica e festivi, 10.00-20.00. Lunedì chiuso

Ingresso: 5,00 Euro intero; 4,00 Euro ridotto

Catalogo: Allemandi