Arte

Milano - Guest room di Fotografia Italiana arte contemporanea
Dal 3 novembre al 5 dicembre 2008

Lunedì 3 novembre, Flavio Favelli ha inaugurato la mostra Casa Vhernier allo spazio di Carlo Traglio, in corso di Porta Nuova, 34 a Milano.

In questa mostra Flavio Favelli reinterpreta la casa di Carlo Traglio, spazio quotidiano e luogo caratterizzato dalla presenza di opere d'arte che si sono sedimentate nel corso degli anni. Tutto resta apparentemente com'era, ma con qualche significativo cambiamento che interagisce sia sulla dimensione quotidiana che sulla collezione in essa contenuta.

Si tratta di interventi che spostano la percezione dell'ambiente, che si inseriscono discretamente quasi fossero stati sempre presenti… E tuttavia, trasmettono il senso di un'inquietudine e di una incongruità, prima sottile poi sempre più invadente. Tavoli, tendaggi, tappeti, lampadari, ceramiche: presenze tacitate dall'intervento dell'artista che da tempo si appropria di oggetti d'uso comune (prevalentemente appartenute ad altri e ad altre epoche) per poi esperirli e viverli fino al punto di riassemblarsi donandogli così una nuova configurazione estetica e cognitiva.

Favelli per Casa Vhernier ridisegna lo spazio per esorbitare il “misticismo” dell'assemblaggio tra vita e arte. Intende creare confusione e disorientare lo spettatore, insinuare l'equivoco, trasmettere il dubbio: cosa è preesistente e cosa è nuovo? Non si tratta di mimesi, o di camuffamento, ma di sottili spostamenti di significato che nel minimo d'artificio intendono trasfigurare lo spazio. Per fare questo Favelli non intende utilizzare la modalità del site-specific, ma attingere a opere pre-esistenti (inedite o già presentate in contesti dissimili) che nel dialogo con l'interno domestico acquisiranno a loro volta una diversa aurea. Opere che suggeriscono e/o trattengono una funzionalità non più sufficiente a giustificarle; ora presentate all'interno di un contesto che ancora ne sembra richiedere l'utilizzo prima dell'ultimo “et requiescat in pace”.

La mostra, a cura di Milovan Farronato, è organizzata da Fotografia Italiana arte contemporanea.