Arte

Luce e materia. Pittura del '900 tra Liguria e Lombardia

Castello di Rapallo (Ge) - Lungomare Castello
Dal 17 gennaio al 15 marzo 2009

Le opere di 4 artisti - Luiso Sturla, Valentino Vago, Alfredo Chighine, Emilio Scanavino - ripercorrono la stagione italiana dell'astratto-informale, in un ideale viaggio tra la Riviera e Milano

L'esposizione, curata da Flavio Arensi e promossa dal Comune di Rapallo e dalla Regione Lombardia - Presidenza, presenta 42 opere di quattro artisti, Luiso Sturla (Chiavari, 1930), Valentino Vago (Milano, 1930), Alfredo Chighine (Milano, 1914 - Pisa, 1974), Emilio Scanavino (Genova, 1922 - Milano, 1986), in grado di ripercorrere la stagione dell'astratto-informale italiano, in un ideale viaggio tra la Riviera e Milano.

Luiso Sturla - Lettera mai scritta... destinatario inesistente - Olio su tela

Emilio Scanavino - La grande macchia, 1963 - Olio su tela - Dim: 100x100 cm

Emilio Scanavino - Senza titolo, 1969 - Acrilico su cartoncino - Dim: 49x69 cm

Alfredo Chighine - Tramonto e mare, 1959 - Olio su tela


Luiso Sturla - Presenze nel rosso - Olio su tela - Dim: 100x80 cm

Valentino Vago - r.6-79 - Dim: 80x100 cm

Valentino Vago - r.6-63 - Dim: 70x80 cm

Valentino Vago - r.6-54 - Dim: 50x60 cm

L'iniziativa indagherà un momento importante della stagione culturale italiana, quello a cavallo della metà del secolo scorso, e omaggerà, al tempo stesso, quei maestri che gravitavano sul capoluogo lombardo - sia per ragioni di nascita, di studio, di lavoro - ma che hanno continuato a mantenere, nel tempo, un forte legame con la Liguria eleggendola come luogo di creazione prediletto delle loro realizzazioni.
In particolare, Luiso Sturla e Valentino Vago tengono saldo il vincolo, trascorrendo buona parte dell'anno tra Chiavari e Rapallo, partecipando attivamente alla vita culturale del territorio.
Le suggestive sale del Castello accoglieranno due nuclei di quindici dipinti dell'opera di Vago e Sturla, affiancati da sei dipinti di Chighine e sei di Scanavino.
Il percorso espositivo spazierà dall'orizzonte marino degli ultimi quadri di Chighine, fino a quello spirituale di Vago, così come dai segni esistenziali di Scanavino, si giungerà alle aperture sognate e malinconiche di Sturla.


Alfredo Chighine, Milano, 1914 - Pisa, 1974
Frequenta negli anni Trenta i corsi d'incisione all'Umanitaria di Milano, dove conosce Franco Francese. In seguito, i corsi di Giacomo Manzù all'Accademia di Brera. Alla scultura si dedica lungo gli anni 40 (del '41 è il suo esordio e la Biennale del '48 vede due sue figure lignee). Del '50 è una personale milanese al San Fedele con le opere pittoriche. Lungo il decennio presenzia, premiato, ai maggiori concorsi. Nel '56 espone alla rassegna Italienische Malerei Heute al Museum Morsbroich di Leverkusen con prefazione tedesca di Kurt Schweicher e italiana di Lionello Venturi. Si lega alla Galleria del Milione esponendovi nel 1955, 1956, 1958, 1966. Nel 1957 Chighine si reca a Parigi. È presente in rassegne di gruppo alla galleria Marlborough di Londra, a Roma alla Rome-New York Foundation, alla Columbia University di New York. Nel 1958 è invitato da Michel Tapié al festival di Osaka, espone alla Pittsburg International Exhibition, alla rassegna Art au XX siècle a Charleroi e alla Biennale di Venezia dove allestisce una sala personale nel '60. È presente alle Triennali di Milano, alle Quadriennali romane del 1959 e 1965. Nel '62 espone alla VI Biennale di San Paolo del Brasile; nel '64 alla mostra Pittura a Milano 1945-1964 a Palazzo Reale. Chighine è presente nel 1972 alla rassegna Milano 70/70 al Museo Poldi Pezzoli nel 1972. Tra le rassegne postume si citano le ampie antologiche ad Alessandria nel 1974, ad Acqui nel 1975, alla Permanente di Milano e a Palazzo Diamanti di Ferrara nel 1977 - 1978, e nel 2005 a Palazzo Leone da Perego a Legnano.

Emilio Scanavino, Genova, 1922 - Milano, 1986
Svolge gli studi superiori presso il Liceo artistico Barabino di Genova dove conosce i maestri liguri del paesaggismo novecentesco. Paesaggi e soggetti umili sono i temi delle sue prime opere realizzate a fine anni Trenta e presentate in personale al Salone Romano di Genova nel 1942. Nel 1947 soggiorna a Parigi. Nel 1950 espone alla XXV Biennale di Venezia. La personale alla Apollinaire Gallery di Londra nel 1951 lo mette in contatto con la pittura di Bacon e Surherland; incontra Eduardo Paolozzi e Phillip Martin. Inizia a frequentare il laboratorio di ceramica di Tullio Mazzotti ad Albisola; vi incontra Fontana e successivamente Dangelo, Baj, Dova, Crippa, Jorn, Appel, Corneille del Gruppo Cobra, Matta e i critici Jaguer e Verdet. Conosce Carlo Cardazzo (della galleria Il Naviglio) che diviene suo mercante. Nel 1953 si accosta, pur senza aderirvi ufficialmente, al gruppo spazialista milanese. Innumerevoli le partecipazioni a mostre negli anni Cinquanta: tra cui la Biennale di Venezia 1954 e 1958 (Premio Prampolini), 1960 (sala personale); e l'VIII Quadriennale di Roma. Nel 1960 si trasferisce a Milano. Nel 1965 espone alla Quadriennale romana. Nel 1966 è di nuovo con una sala personale alla Biennale di Venezia e nel 1970 alla Biennale di Menton (vi riceve il gran premio). Nel 1967, per la Biennale di San Paolo del Brasile. Una prima antologica è allestita nel 1973 alla Kunsthalle di Damstadt è seguita da una mostra a Venezia in Palazzo Grassi e nel 1974 a Palazzo Reale di Milano.

Luiso Sturla, Chiavari (GE), 1930
Inizia gli studi scientifici ma, vista la forte attitudine al disegno e alla pittura decide di passare al liceo artistico e, successivamente, alla facoltà di Architettura. Rivolge la sua attenzione a tendenze astratto-geometriche che si concretizzeranno con l'adesione al MAC di cui diventa il Segretario per la Liguria fino al 1957, quando comincia a dedicarsi completamente allšarte informale. Nel 1958 viaggia per la Spagna e negli anni successivi espone in una personale a Firenze alla Galleria Il Numero una serie di opere di indirizzo chiaramente informale. Entra a far parte del Gruppo Numero. All'inzio degli anni Sessanta va a New York e rimane per un anno vivendo nell'East Side. Tornato dagli Stati Uniti si ferma per un anno a Firenze e poi, dal 1962, si trasferisce con la famiglia definitivamente a Milano. Nello stesso anno il Centro Culturale Olivetti di Ivrea gli dedica un'importante mostra nell'ambito della pittura informale con la presentazione di Marco Valsecchi. Nel 1972 l'Olivetti Argentina gli dedica una vasta rassegna personale alla Fondazione Wildestein di Buenos Aires. Nel 1985 il Comune di Chiavari gli dedica una vasta antologica con un testo critico di Roberto Sanesi a Palazzo Rocca. Successivamente, nel 1987, partecipa alla XXX Biennale Nazionale d'Arte a Milano al Palazzo della Permanente in cui ritornerà nel 1994 per la XXXII Biennale Città di Milano. Nel 1995 la Galleria Maddalena di Genova presenta, inedite le prime 34 opere su carta eseguite a New York negli anni '60. Nel 1997 partecipa ala mostra storica Figure della pittura, arte in Italia 1956-1968 a Palazzo Sarcinelli di Conegliano Veneto. Nel maggio del 1999 partecipa a Roma alla rassegna MAC Espace- Arte Concreta in Italia e in Francia 1948-1958. Successivamente continua a esporre in numerose gallerie prestigiose in Italia e in Svizzera. Vive e lavora fra Milano e Chiavari.

Valentino Vago, Barlassina (MI), 1931
Nel 1955, appena terminati gli studi all'Accademia di Belle Arti di Brera, espone alla VI Quadriennale d'Arte di Roma. Nel 1960 tiene la sua prima personale al Salone Annunciata di Milano, presentato da Guido Ballo, suo professore tanto al Liceo quanto all'Accademia braidense. Da quel momento il suo lavoro si andrà affermando come uno dei più significativi della pittura italiana in questi ultimi decenni. Inconfondibile per la qualità della luce e la liricità del segno, è stato fino a oggi presentato in oltre novanta mostre personali e importanti collettive in Italia e all'estero. Si ricordano, tra le altre, le partecipazioni a rassegne realizzate dalla Biennale di San Paolo, al Kunstmuseum di Colonia, alla Hayward Gallery di Londra, al Grand Palais di Parigi e, ancora, nei musei di Francoforte, Berlino, Hannover, Vienna. Negli ultimi quindici anni si è dedicato, con continuità, anche alla pittura murale, diventando uno dei più autorevoli artisti internazionali. Ha affrescato ambienti pubblici e privati sia in Italia che all'estero, numerose sono le chiese dipinte, l'ultima nel 2008 a Doha, in Quatar, è la prima chiesa cattolica nella penisola islamica. Vive a Milano e a Rapallo.

Informazioni

Luce e materia. Pittura del '900 tra Liguria e Lombardia


Luogo: Castello di Rapallo (Ge) - Lungomare Castello

Periodo: dal 17 gennaio al 15 marzo 2009

Orari: 10.00-12.00; 15.30-18.00 lunedì chiuso

Ingresso: libero

Catalogo: 10.00 Euro

Info: tel 0185 680288 - 680264. Ogni sabato pomeriggio, dalle 15.00 alle 18.00, una guida è a disposizione del pubblico per un tour guidato della mostra: per maggiori informazioni tel. 02 45487400