Arte

Guido Cagnacci. Protagonista del Seicento tra Caravaggio e Reni
Guido Cagnacci (Santarcangelo di Romagna, 1601 - Vienna, 1663) di Daniele Benati
Cagnacci protagonista del Seicento di Antonio Paolucci
Cagnacci tra Caravaggio e Reni di Daniele Benati

Guido Cagnacci. Protagonista del Seicento tra Caravaggio e Reni

Forlì - Musei San Domenico
Dal 20 gennaio al 22 giugno 2008

Tutti lo ricordano come l'artista che meglio ha saputo trasporre sulla tela la morbida sensualità della figura femminile.
Cagnacci è certo anche questo, ma dove egli diventa veramente irraggiungibile è quando, come avviene nei Quadroni di Forlì con la Gloria di San Mercuriale e di San Valeriano, egli crea scenografie di cieli tersi, impossibili eppure reali, per grandi storie religiose.

Galleria d'immagini:

Caravaggio - Fanciullo morso da un ramarro, 1594, olio su tela, cm 65,8 x 52,3

Guido Cagnacci - David con la testa di golia, Columbia Museum

Guido Cagnacci - Il Ratto di Europa, olio su tela, cm. 115,5 x 94, Bologna - Collezione Molinari Pradelli

Guido Cagnacci - Sant'Agata, Modena, Banca Popolare dell'Emilia Romagna


Guido Cagnacci - Cleopatra, olio su tela, cm. 91,5 x 72,5, Bologna - Collezione privata

Tommaso Salini - Fiasca, Forlì, Pinacoteca Civica

Guido Cagnacci - Cleopatra, olio su tela cm. 150 x 186, Pinacoteca di Brera, Milano

Cagnacci - Giuditta con la testa di Oloferne, Pinacoteca naz. di Bologna; su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Archivio Fotografico Soprintendenza PSAE di Bologna

Guido Cagnacci nacque a Santarcangelo di Romagna nel 1601 e morì a Vienna nel 1663. Le fonti lo definiscono inquieto e litigioso, capace di passioni violente e scosso da profonda spiritualità, continuamente errante: da Rimini a Bologna, a Roma, a Forlì e poi a Venezia e infine a Vienna. Volta a volta in compagnia di giovani donne che gli facevano da modelle e che per passare inosservate si vestivano da uomo.

A questa sua indole, a questa mescolanza di passione e spiritualità, al fatto di essere stato alla scuola di molti, senza divenire mai discepolo di alcuno si debbono capolavori che superano ogni classificazione. Tra il naturalismo drammatico di Caravaggio e la bellezza virtuosa di Guido Reni.

Ammirato e reietto ad un tempo in una Italia che entrava appieno nel Barocco e nella Controriforma, Guido Cagnacci fu un protagonista del suo tempo.

Del Seicento egli fu protagonista, non testimone o semplice comprimario. Come un iperrealista dei nostri giorni lo affascinava l'enigma delle cose. Riuscì a rendere visibile il vero dei sentimenti, delle emozioni, a raccontare l'anima figurando il corpo.

La Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, in collaborazione con l'Amministrazione comunale di Forlì, dedica a Guido Cagnacci la più organica e ampia retrospettiva sino ad oggi allestita in Italia.
Guido Cagnacci. Protagonista del Seicento tra Caravaggio e Reni, questo il titolo della nuova mostra, fa seguito alle fortunate esposizioni forlivesi dedicate a Marco Palmezzano, il Rinascimento nelle Romagne e a Silvestro Lega, i Macchiaioli e il Quattrocento.

Il percorso espositivo si articolerà all'interno delle grandi sale che costituirono la biblioteca del Convento di San Domenico, recentemente restaurato, dove si sono tenute le due precedenti mostre.

La mostra costituirà la più grande monografica nazionale dedicata al pittore. La mostra, con oltre 90 opere, ricostruirà gli inizi della sua attività nella terra natale, già toccata da fermenti naturalistici, per poi seguirne lo sviluppo a Roma, dove Cagnacci si recò a più riprese in compagnia di Guercino, venendo in contatto con le opere di Caravaggio e dei suoi seguaci. In questo modo egli maturò convinzioni che si esplicano dapprima nelle bellissime opere sacre realizzate per le chiese riminesi e che non verranno meno neanche quando la fama ormai raggiunta lo portò nuovamente a Bologna, dove si misurò con la pittura di Guido Reni, promotore di un' arte fortemente idealizzata da cui Cagnacci desume una nuova monumentalità ma senza che le sue immagini perdano fisicità e spessore carnale.

Per evidenziare le peculiarità di tali esperienze, la mostra affiancherà ai capolavori giovanili di Cagnacci, dipinti del Caravaggio e dei suoi seguaci, da Vouet a Van Honthorst, da Serodine ad Orazio e Artemisia Gentileschi, a Lanfranco, nonché di Guido Reni e di Guercino. In seguito Cagnacci privilegerà soggetti profani e soprattutto di nudo femminile che gli procureranno grande fama e lo porteranno a lavorare in ambienti segnati da una grande libertà, prima a Venezia e poi a Vienna. Grande rilievo sarà riservato anche a questa fase dell'attività pittorica di Cagnacci.

Curatori della mostra e del catalogo sono i professori Daniele Benati e Antonio Paolucci.

Nel Comitato scientifico figurano anche studiosi come Marco Bona Castellotti, Mina Gregori, Ezio Raimondi, Giovanni Gentili, Wolfang Prohaska, Lorenza Mochi Onori, Sir Denis Mahon.

Curatori dell'allestimento sono gli Studi Wilmotte et Associes di Parigi e Lucchi & Biserni di Forlì.