Vinicio Vianello: il design del vetro
Verona - Museo di Castelvecchio, Sala Boggian
Dal 25 novembre 2007 al 30 marzo 2008
La mostra Vinicio Vianello: il design del vetro è dedicata ad uno degli
artisti più interessanti degli anni cinquanta e sessanta, protagonista della
“cultura del progetto” in Italia. Allestita negli spazi di Sala Boggian al
Museo di Castelvecchio, l'esposizione è realizzata nell'ambito delle attività
promosse dal Comune di Verona - Assessorato alla Cultura - Musei d'Arte e
Monumenti in collaborazione con il Comitato Paritetico Carlo Scarpa, è aperta
al pubblico dal 25 novembre si concluderà il 30 marzo 2008.
Vinicio Vianello con il vaso Esplosione nucleare |
Vinicio Vianello |
Pittura, ceramica, vetro, design, illuminazione, interventi nell'architettura sino alla ricerca delle energie solari e alternative sono i campi di interesse di questo poliedrico artista che più volte espose alla Biennale di Venezia, alla Triennale di Milano e ottenne il prestigioso Premio del Compasso d'Oro nel 1957. Esponente dello spazialismo al fianco del maestro Lucio Fontana, ha operato nella Venezia della galleria del Cavallino di Carlo Cardazzo, ma, a partire dalla formazione veneziana e dalle giovanili frequentazioni milanesi, il percorso artistico di Vinicio Vianello è quasi naturalmente trasversale all'ufficialità e alle correnti artistiche in genere, ponendosi al di fuori di ogni possibile etichetta critica. Con Fontana - notoriamente uno degli esponenti più importanti e originali dell'arte italiana del secondo dopoguerra - Vinicio condivide lo spirito di ricerca d'avanguardia e l'interesse nei confronti di ogni possibile materiale funzionale alla nascita di nuove espressioni d'arte.
Vinicio Vianello
Vasi asimmetrici, 1951-54
Archivio Toni Follina - Treviso
Sin dal 1950 Vianello è considerato un ingegnoso sperimentatore e inventore di
forme nel mondo del vetro e del design, un interesse, questo, che lo
accompagnerà tutta la vita e che lo segnala tra i più geniali seppur appartati
creatori italiani. Le sue sculture in vetro o i suoi vasi asimmetrici, così
come le lampade o le immense strutture in vetro degli anni sessanta e settanta,
sono considerati capisaldi del design e della sperimentazione tecnica. Tra
l'altro a Venezia fondò con Giulio Carlo Argan, Carlo Scarpa e Franco Albini l'antesignano
corso sperimentale di progettazione per disegnatori industriali e per artigiani
presso l'Istituto Veneto per il Lavoro, volto a fornire una specifica
preparazione nella progettazione di oggetti d'uso destinati alla produzione
industriale.
Curata da Alberto Bassi, Paola Marini e Alba Di Lieto, la mostra racconta
l'originale attività di Vianello in questo campo, in parte inedita e poco nota
al grande pubblico, attraverso una selezionata scelta di 50 opere in vetro
poste in stretta relazione con alcuni oggetti di design, lampade, ceramiche,
disegnati dagli anni quaranta fino agli anni ottanta.
Collocati all'interno di vetrine disegnate da Carlo Scarpa per il Museo di Castelvecchio
- allestite ora dallo Studio Follina con progetto grafico di Sergio Brugiolo -
i Vasi asimmetrici, la Reazione nucleare, lo Scoppio a Las Vegas, autentici
esemplari di una ricerca inedita sul materiale, le tecniche e le forme, si
avvicendano ai capisaldi del design ideati da Vianello, come i singolari vasi
“variante”, che nel 1957 ricevettero il premio Compasso d'oro Adi, o la lampada
Nelson, caratterizzata dalla componibilità delle parti e brevettata.
La lettura degli oggetti, che dai primissimi anni cinquanta sono stati esposti
alla Biennale di Venezia, alla Triennale di Milano, in mostre personali e
collettive in varie parti del mondo, è completata da una cospicua
documentazione - disegni, foto d'epoca, schizzi preparatori, libri, cataloghi
di mostre, brevetti - proveniente, come la maggior parte dei vetri esposti, dall'archivio Vinicio Vianello, conservato da Toni Follina a Treviso.
Accompagnano l'esposizione due pubblicazioni: la monografia Vinicio Vianello,
Pittura, vetro e design, a cura di Luca Massimo Barbero, Milano, Skira, 2004 e
l'agile volume Vinicio Vianello: il design del vetro, curato da Alberto Bassi,
Paola Marini e Alba Di Lieto, edito da Marsilio in occasione di questa mostra.
Vinicio Vianello |
Vinicio Vianello |
Ordinamento e allestimento
Curata da Alberto Bassi, Paola Marini e Alba Di Lieto, con allestimento
dello Studio Follina e progetto grafico di Sergio Brugiolo, la mostra racconta
l'originale attività di Vianello, in parte inedita e poco nota al grande
pubblico, attraverso una selezionata scelta di 50 vetri (vasi e lampade) posti
in stretta relazione con una cospicua documentazione (ceramiche, oggetti, foto
d'epoca, schizzi preparatori, disegni, libri, cataloghi di mostre, brevetti)
proveniente dall'archivio Vinicio Vianello, conservato da Toni Follina a
Treviso.
Vinicio Vianello
Senza titolo, ceramica 1950
Foto di Bianconero - Cameraphoto - Venezia
Archivio Toni Follina - Treviso
Vinicio Vianello
Bouquet, 1988
Foto di Bianconero - Cameraphoto - Venezia
Archivio Toni Follina - Treviso
Per valorizzare gli oggetti esposti e la comprensione del visitatore è stato
scelto un ordinamento rigoroso dei pezzi in modo da dividere nettamente i vetri
- centro principale di interesse della mostra - dai materiali documentari indispensabili
per capire il contesto culturale e produttivo della ricerca progettuale di Vianello.
Sottolineano tale legame con la realtà della produzione, in particolare il
rapporto fecondo instaurato a Murano fra artisti-designer e maestri vetrai, due
grandi immagini rappresentanti il lavoro in vetreria, collocate sul fondo della
sala.
Introdotti da un testo che illustra i tratti biografici dell'autore, i vetri
sono esposti all'interno delle vetrine disegnate da Carlo Scarpa per la
mostra Vetri di Murano 1860-1960, che ebbe luogo proprio a Verona nel 1960 nel
palazzo della Gran Guardia e nella quale furono esposti alcuni pezzi di Vianello.
Caratterizzate da un esile telaio costruttivo in abete, le vetrine accolgono
gli oggetti su un lieve strato di sabbia, memoria dell'elemento costitutivo del
vetro e omaggio a talune ambientazioni realizzate da Vianello per le foto delle
sue opere. Anche la scelta di serigrafare l'apparato didascalico sulla
superficie del vetro concorre a far risaltare i pezzi esposti, senza
interferire sulla lettura.
Vinicio Vianello |
Vinicio Vianello |
Gli altri materiali sono invece collocati lungo le due pareti longitudinali, in supporti lignei inclinati a 45 gradi protetti da vetri accoppiati. Il fondo di colore blu scuro concorre a far risaltare gli oggetti e al tempo stesso garantisce omogeneità ai supporti, così come le sottili superfici di forex sulle quali sono montati i documenti originali. Il ritmo della composizione viene interrotto solo da alcune superfici trasparenti a parete che ospitano alcuni pezzi di grandi dimensioni tra cui il dipinto Tracce spaziali (Rocket=Pene=Libertà) che apre la mostra testimoniando l'appartenenza dell'artista al movimento dello Spazialismo.
I vetri
I vetri, disposti in successione cronologica, documentano l'attività di Vianello
partendo dai primi anni cinquanta, con i vasi Reazione nucleare, Scoppio a Las
Vegas e Vasi asimmetrici (eseguiti da Ferdinando Toso Fei nella vetreria
Alberto Toso) per proseguire con due pezzi della serie Milleocchi (incisi da Franz
Pelzel per Salir), con alcuni inediti della fine degli anni cinquanta, e
approdare ai singolari vasi “variante” che nel 1957 ricevono il premio La
Rinascente Compasso d'oro (realizzati nella vetreria Galliano Ferro), primo
tentativo di sintesi “variabile” fra produzione artigianale e progettazione
industriale. Sono realizzati in vetro iridato, incamiciato, colorato o sfumato
secondo la versione formale e le dimensioni scelte dal maestro vetraio
esecutore. Oltre alla serie premiata con il Grand Prix della Triennale di
Milano, sempre nel 1957, la ricerca di Vianello nell'industrial design è
documentata dalla lampada Nelson, apparecchio brevettato, che viene mostrato
smontato per evidenziarne la componibilità delle parti, e da una serie di
diffusori frutto della sua lunga attività di imprenditore nel settore
dell'illuminazione.
La ripresa dei lavori progettuali della metà degli anni ottanta è testimoniata
infine da opere come i colorati vasi della serie Indo, quelli a bocca raddrizzata
aperta, i Bouquet e, a chiudere il percorso, l'essenziale vaso bruno molato a
strati colorati Lady of Mistery del 1986.
I materiali documentari
Posti in precisa relazione con i vetri, sugli elementi a parete scorrono un
centinaio di documenti che completano la ricostruzione dell'attività di Vianello,
facendo emergere il suo approccio al progetto - dalla fase ideativa a quella
esecutiva, agli strumenti adottati per la comunicazione dei prodotti - e
collocandolo all'interno di precise relazioni con il mondo culturale e
produttivo.
Si tratta di fotografie, pieghevoli di mostre e oggetti (come le prime
ceramiche realizzate nel 1950), che attestano le relazioni con il movimento
dello Spazialismo, e in particolare con Lucio Fontana, e con le manifestazioni
espositive milanesi e veneziane.
L' impegno di Vianello nel campo della formazione scolastica è documentato da
un inedito manifesto del 1950 nell'antesignano Corso sperimentale di
progettazione per disegnatori industriali e artigiani di Venezia - che vede coinvolti
insieme a Vianello anche Giulio Carlo Argan, Carlo Scarpa e Franco Albini -,
destinato a una specifica preparazione nella progettazione per la produzione
industriale.
Sono presentati inoltre, fra i molti, i cataloghi originali della mostra itinerante
del vetro, che percorse l'Europa nel corso degli anni cinquanta, cui lo stesso Vianello
partecipò, nonché documenti sul premio La Rinascente Compasso d'oro meritato
nel 1957; seguono poi vari disegni e schizzi riguardanti i propri progetti e
una rara raccolta di brevetti industriali depositati nei primi anni sessanta
per proteggere disegni e soluzioni tecniche delle lampade di sua produzione.
Chiude la ricca sezione documentaria il catalogo che Giulio Carlo Argan gli
dedicò nel 1970.
Vinicio Vianello - Biografia
Nasce a Venezia il 29 aprile 1923. Si forma all'Accademia di Belle Arti
della città lagunare e intraprende l'attività espositiva al principio degli
anni quaranta. Nell'immediato dopoguerra entra in contatto con il gruppo degli Spazialisti,
ispirati a Lucio Fontana e attivi fra Milano e Venezia.
Nel 1950 la mostra personale alla Galleria Barbaroux di Milano segna l'apertura
verso ambiti operativi diversi dalla pittura; in questa occasione espone
infatti ceramiche e vetri che preannunciano le sperimentazioni del decennio
successivo. Alle Biennali di Venezia e alle Triennali di Milano fra il 1950 e
il 1954 presenta le serie dei vasi asimmetrici, degli “atomici” e “spaziali”,
dei Milleocchi. Queste opere sono un importante esempio di ricerca tecnica e
linguistica nel panorama del vetro soffiato, non solo muranese, particolarmente
innovative sotto l'aspetto della configurazione formale e la relazione con lo
“spazio”, oltre che per la sperimentazione di soluzioni esecutive d'avanguardia
e pertinenti. Negli stessi anni, a testimonianza dell'interesse nei confronti
dell'architettura e di un possibile dialogo fra le arti, interviene con proprie
decorazioni murali sulle nuove case Ina realizzate a Mestre, Lido di Venezia e
Grado.
La posizione preminente assunta negli ambienti culturali di quegli anni è
documentata, fra l'altro, dal ruolo ricoperto nell'antesignano Corso di
progettazione per disegnatori industriali e artigiani di Venezia - voluto
Giulio Carlo Argan - a fianco di Carlo Scarpa e Franco Albini, ma anche dalla
curatela di varie mostre dedicate al vetro muranese, generalmente itineranti in
Europa e negli Stati Uniti, nelle quali spesso espone anche le sue opere. In
particolare, la mostra del 1956 a Göteborg, in Svezia, lo avvicina
all'esperienza scandinava: un confronto fra produzione artigianale e approccio
progettuale contemporaneo che costituisce per Vianello un riferimento
importante per la svolta verso modalità ideative e produttive proprie dell'industrial
design. Nasce allora la serie dei vasi “variante”, che saranno premiati con il
Compasso d'oro Adi nel 1957. Nello stesso anno, l'assegnazione del Grand Prix
dell'XI Triennale di Milano è un significativo riconoscimento al valore dei
suoi oggetti.
Alla fine degli anni cinquanta si assiste a un'ulteriore apertura: Vianello
brevetta e produce lampade in vetro soffiato concepite come oggetti industriali
di serie. Frutto di questa scelta progettuale e tecnologica sono la Nelson del
1957 e numerosi modelli di quegli anni, a cui si affiancano forniture
specifiche di elementi d'illuminazione per interventi di scala urbana e
architettonici.
Nel 1970 Giulio Carlo Argan cura una pubblicazione dedicata all'attività
condotta nel settore del vetro e del disegno industriale.
Se la metà degli anni Settanta coincide con un nuovo fronte di attenzione
progettuale verso gli apparecchi a energia solare, rimasti allo stadio di
prototipo, l'interesse verso il vetro si rinnova nel 1986 con alcuni vasi
realizzati in occasione di una mostra a Venezia.
Vinicio Vianello, poliedrico e ingegnoso artista-designer, muore nell'aprile
1999.
Informazioni
Vinicio Vianello: il design del vetro
Luogo: Verona - Museo di Castelvecchio, Sala Boggian
Periodo: dal 25 novembre 2007 al 30 marzo 2008
Inaugurazione: sabato 24 novembre 2007, ore 11,30
Orari: 8.30 - 19.39 lunedì 13.30 - 19.30
Cura della mostra e del catalogo: Alberto Bassi, Paola Marini, Alba Di Lieto
Allestimento: Toni Follina, con la collaborazione di Costanza Zocchi
Coordinamento: Fiorella Bulegato con la collaborazione di Valeria Anzivino
Catalogo: Marsilio