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La biografia di Giuliano Vangi

Giuliano Vangi e l'allestimento dello spazio del Salone a Padova

di Roberto Zanon

Il manifesto all'ingresso del Palazzo della Ragione a Padova

Il manifesto all'ingresso del Palazzo della Ragione a Padova

Un grande piano inclinato grigio accoglie il visitatore della mostra dedicata allo scultore Giuliano Vangi (1931) all’interno del "Salone" nel Palazzo della Ragione a Padova.

Pianta dell'allestimento

Pianta dell'allestimento

Un’operazione espositiva ed allestitiva a grande respiro che ha il pregio di presentare le sedici sculture e i trenta disegni preparatori selezionati in un percorso di visita aperto ma scandito, guidato ma non vincolante, armonico e non neutrale. Un espediente, questo della rampa progettata dallo studio di architettura Barato, che diventa il pretesto per incontrare in modo più ravvicinato l’involucro della grande sala pensile affrescata. Viene stabilita una relazione spaziale inedita con il contenitore che ben si rapporta all’eccezionalità e alla temporaneità delle strutture allestite. Un percorso che ha come punto focale il grande cavallo ligneo - l’ospite quattrocentesco permanente, fresco di restauri, all’interno del palazzo delle Ragione - e che valorizza l’ingombrante presenza con un approccio percettivo differenziato. Attraverso una sorta di recinzione metallica costruita come filtro, il cavallo è staccato dal contesto dell’esposizione transitoria e recuperato come spettatore speciale.

La grande rampa di ingresso

La grande rampa di ingresso

La scultura C'era una volta con sullo sfondo il cavallo ligneo quattrocentesco

La scultura C'era una volta con sullo sfondo il cavallo ligneo quattrocentesco

A differenza del lungo cammino inclinato e avvolgente del Guggenheim Museum a New York di Frank Lloyd Wright (1867-1959), dove la grande rampa è sempre presente e fisicamente interferente con la visione delle opere, qui la salita diventa momento di decompressione iniziale. Tale atmosfera è l’introduzione alla visita che stempera l’attesa degli ospiti in un ambito apparentemente neutro, il quale si rivela invece di grande qualità, alloggiando pure degli spazi di sosta per sedersi in prolungata osservazione delle opere e del Salone. Il grigio della moquette a pavimento e il bianco delle balaustre, che possono sembrare delle scelte scontate, diventano l’equilibrato preambolo ad un percorso che a sorpresa introdurrà poi il color "salmone", evidentemente ripreso da una delle tonalità predominati degli affreschi presenti sulle pareti della grande aula. Arrivati in cima, nei pressi del cavallo, il percorso inverte la rotta e ridiscende, per mezzo di altre due rampe, al livello del pavimento, suggerendo successivamente un movimento perimetrale rispetto alla sala. Vengono calibrate con accuratezza una serie di "situazioni di rottura" del percorso, momenti fondamentali per una corretta interpretazione museografica, anche - e a maggior ragione - quando l’esposizione è temporanea come in questo caso.

La lunga rampa iniziale vista dall'alto

La lunga rampa iniziale vista dall'alto

Corridoio Nord visto dall'inizio del percorso

Corridoio Nord visto dall'inizio del percorso

Troviamo infatti in successione: la sala multimediale (per la verità un po’ sottotono con alcune meste immagini retroilluminate, un video troppo piccolo in relazione allo spazio e un susseguirsi di sedie per gli spettatori "ordinarie" e stridenti rispetto al contesto); il percorso che si snoda perimetralmente per linee rette, ma con le pareti di fondo modulate a scandire la sequenza dei grandi disegni esposti; la luce naturale che entra copiosa dalle ampie vetrate - specie nel corridoio finale posto a Sud - ed anche dai lontani lucernari posti nel soffitto carenato. L’apparato costruito ha permesso anche la realizzazione del supporto per la luce puntiforme, prodotta da una serie di faretti non invasivi che, inaspettatamente, non spezzano l’incanto della suggestiva spazialità esistente.

Corridoio Est; si nota il rapporto tra luce artificiale e naturale

Corridoio Est; si nota il rapporto tra luce artificiale e naturale

Uomo in piedi con i capelli rossi in primo piano

Uomo in piedi con i capelli rossi in primo piano

In contrasto con la scelta di interrompere la parete-quinta con una serie di prismi posti ad angolo, a sottolineare un ambito di pertinenza per ognuno dei grandi disegni presentati, è stato deciso di uniformare le cornici dei disegni di Vangi al colore "salmone" di fondo, ottenendo la corretta omogeneizzazione di un corpus di opere fondamentalmente eterogeneo.

Il supporto della grafica e delle informazioni parietali - un po’ in controtendenza rispetto all’attuale concezione dell’allestimento per le mostre d’arte - è quasi completamente assente, relegato al solo pannello introduttivo e alle concise didascalie. Non si legge però questa come una carenza, in quanto è valorizzata la costruzione di uno spazio che possiede architettonicamente una sua forte definizione formale e che trova una relazione con il carattere delle opere esposte proprio grazie al suo rigore.

Non si capisce se è un effetto ricercato oppure se una casualità, ma molte delle sculture - tutte posizionate in modo diradato operando delle scelte mirate - vengono assimilate, amplificate nella loro già forte espressività, grazie alla percezione del background composto dai personaggi degli affreschi quattrocenteschi. Le "geometrie rettificate" di questi ultimi - di improbabile drammaticità chiaroscurale - sembrano essere lo schiacciamento bidimensionale di uno dei personaggi di Vangi.

Informazioni

Vangi Sculture e disegni


Luogo: Padova - Palazzo delle Ragione

Periodo: 21 maggio - 24 luglio 2005

Info: tel. 049 8205006