Design

Abitare il Tempo. XXI Edizione. Giornate internazionali dell’arredo

Verona - Quartiere Fieristico
Dal 21 al 25 settembre 2006

Si terrà a Verona, dal 21 al 25 settembre la XXI Edizione di Abitare il Tempo, l’appuntamento con l’arredo di qualità, l’incontro tra l’alto artigianato e il design, la tradizione e l’avanguardia, il manufatto locale e l’esprit internazionale. Un’esposizione poliedrica e unica, che guarda oltre e che rappresenta la migliore vetrina internazionale dell’arredamento, ma con un’impronta marcatamente made in Italy.

16 categorie merceologiche, 650 selezionati espositori di cui 130 esteri, 7 padiglioni commerciali, dove sono rappresentati tutti i settori e il meglio di ognuno: mobili, imbottiti, cucine, arredobagno, illuminazione, tessuti, tappeti, tendaggi, arte della tavola,complementi di arredo, oggettistica, dipinti, arredo per l’infanzia, pavimenti e rivestimenti, porte, scale, maniglie, arredi per esterni.

Abitare il Tempo, che si snoda su 90.000 mq, è una fiera a misura d’uomo. Format allestitivi omogenei creano un ambiente raffinato ed elegante.

Protagoniste, accanto all’area commerciale, saranno le mostre e gli eventi culturali, che quest’anno - dopo le celebrazioni per il ventennale - iniziano un percorso di ricerca per scandagliare il nuovo pluralismo suggerito dalla mondializzazione e reso possibile dalle nuove tecnologie.

Guardare avanti senza dimenticare la tradizione anzi, partire proprio dalla ricchezza di quest’ultima per offrire nuovi spunti e occasioni di confronto.

Sintesi del percorso intrapreso è l’icona di Abitare il Tempo 2006, la "Knotted Chair" di Marcel Wanders, un oggetto che recupera un’antica lavorazione (il macramé) con le moderne tecnologie (fibra di carbonio, resine): fusione di tradizione e innovazione. Un’opera che riflette perfettamente la ricerca sui nuovi rapporti tra arte, artigianato e design.

La casa di Carlo Colombo

La casa di Carlo Colombo

Il recupero di tecnologia e tradizione, complessità e serialità, pluralismi linguistici fatti di contaminazioni, sono proprio i temi conduttori delle mostre realizzate nel Padiglione 8, percorsi di ricerca che si dipanano in differenti aree tematiche come nel caso di Patricia Urquiola, giovane e già molto affermata designer spagnola, formatasi con Bruno Munari e stimolata da designer milanesi come Achille Castiglione e Vico Magistretti, che presenta "Pelle d’asino" Sintesi sotto il manto. Ispirata alla fiaba della principessa cuoca dalle grandi capacità che si nascondeva sotto un mantello fatto di pelli diverse. Attraverso il recupero di differenti materiali, la Urquiola promuove un avvicinamento tra l’arte e l’industria per realizzare prodotti di elevata qualità artistica.

Vista la crescente attenzione per gli oggetti di uso quotidiano, ai quali viene richiesta qualità innovazione e design, Abitare il tempo ha deciso di dedicare a questo tema un momento di riflessione con Ultratavola: la presentazione di prodotti per la tavola scelti, per la loro funzionalità e attualità, da ADI Nord Est (Associazione per il Disegno Industriale) e ADI Nazionale, in collaborazione con Manuela Cifarelli.

Peculiarità di Abitare il tempo è quella di affiancare alla ricerca dei nuovi percorsi della contemporaneità il filone molto proficuo dell’analisi sulle avanguardie storiche del XX secolo. Così anche quest’anno proseguono nel Padiglione 1 le mostre curate da Giuseppe Albanese. Dopo "Mobili per tutti" - che nell’ultimo triennio ha raccontato l’esperienza post bellica con mobili alla portata di tutti sia in termini economici che di spazio ma progettati da grandi architetti italiani del Novecento - "Mobili per pochi", realizzata con il contributo della Camera di Commercio di Verona, quest’anno propone una rilettura di pezzi unici dell’Art Decò, che tra il 1910 e il 1940 a Parigi rappresentò l’ideale del lusso internazionale e disegnò l’immaginario collettivo di tutta Europa.

Per creare il continuum tra analisi del passato e ricerca nel futuro anche lo spazio antistante i padiglioni diventa un percorso conoscitivo sospeso tra tradizione e innovazione con The Design Mall : una struttura di tubi metallici lunga più di 170 metri, progettata da Maurizio Duranti, Luca Galmarini e Andrea Garuti, compone una sorta di passeggiata durante la quale ammirare e ricordare oggetti di design storico, attraverso 13 grandi teli-vetrina, che portano la firma dell’artista BROS.

Nel Padiglione 9 il visitatore inizia un autentico percorso di esplorazione della contemporaneità: le "Architetture di interni" sono l’occasione per scoprire le novità dell’abitare nel tentativo di formulare idee nuove che interpretino e insieme offrano risposte alla complessità del mondo moderno. Tanti i temi affrontati dai designer che firmano queste architetture a partire dal concetto d’impatto ambientale con Giampaolo Benedini che propone la "Benedini House", una struttura realizzata in legno massiccio e senza l’ausilio di sostanze sintetiche, che vuole abbattere quasi completamente i costi di gestione energetica. Un progetto che si’ispira all’ecologia, coniugando rispetto per l’ambiente, contenimento dei consumi energetici, design moderno e qualità del prodotto. Mentre Pierfrancesco Savona con sei linee di prototipi affronta, in "Biosfera", i temi della bioedilizia, del certificato biologico, dell’etica del costo e della sostenibilità ambientale: tutte espressioni di una razionalità costruttiva reinserita nel concetto ecologico d’utilizzo del legno coltivato o di legni riciclati.

Sempre d’attualità il tema della sperimentazione che con "Il buon luogo", proposto da Nucleo + Piergiorgio Robino presenta uno spazio per cercare nuove strade, nuovi punti di vista, differenti modi di affrontare l’abitare liberandosi dalle limitazioni socioculturali che velano la creatività e spontaneità. Una casa lussuosa come luogo per allontanarsi dalla logica della produttività e ritrovare la propria dimensione emotiva è la proposta di Simone Micheli, che con la sua la "Sim.Home" firma quella che definisce la casa del presente futuro.

Il desiderio di una casa su misura trova la sua applicazione pratica nei progetti di Carlo Colombo che racconta il living, lo spazio per la cottura e per il pranzo, lo studio, l’area per la cura del corpo e la camera, come grandi spazi che si susseguono in un connubio di eleganza e sensualità dal gusto minimale mentre ne "La Maison Cubiste" Roberto Semprini crea un habitat ideale per l’artista, uno spazio descritto da superfici irregolari, un gioco di volumi che si scompongono alla ricerca di un nuovo equilibrio estetico.

In uno scenario etereo e astrale con giochi di luce e sinestesie di musica, la mostra "Sedotti dal freddo", curata e messa in scena da Denis Santachiara, propone alcune interpretazioni della tecnologia TH20 di DSL, azienda specializzata in componenti tecnologici refrigeranti, realizzata da quattro creativi, Marco Lucchi, Simone Micheli, Marco Piva e Luca Scacchetti.

Viaggio nel Salento completa il panorama delle architetture di interni proponendo cinquanta elementi d’arredo disegnati per Leomar da Luca Scacchetti, che raccontano la storia di una terra capace di sorprendere per la qualità dei suoi materiali e delle sue tradizioni.

Anche per questa XXI edizione il panorama d’eventi e proposte di Abitare il tempo si avvale di prestigiose collaborazioni con il mondo della produzione: una scelta costante nella storia della Fiera che nel tempo si è dimostrata un importante strumento per rispondere alle domande e alle esigenze dei diversi settori.

Il ruolo del colore e della decorazione tessile, tema oggi d’assoluta attualità, è al centro di "Incontri con il colore - Cromatismi d’autore", mostra progettata da Vittorio Locatelli in collaborazione con Incontri - Aneta. Ventidue stanze, aperte una sull’altra in una lunghissima galleria raccontano ciascuna una storia diversa con variazioni sul tema: il colore, la decorazione, il tessuto che, teso su una o più pareti, prende forma in un tendaggio, un paravento, un imbottito. A chiudere il percorso, un’altra stanza identica alla prima, piena di luce e senza colore, filtra l’uscita verso l’esterno.

Tra le due mostre, un cubo disegnato da Alessandro Mendini: un segno, un’elaborazione contemporanea (affidata alla metafora del "Craquelé) che richiama una fase in cui alcuni designer, una trentina di anni fa, si aprirono a nuove contaminazioni linguistiche, fino a teorizzare, proprio con Mendini, la circolarità di arte e design.

Dalla ormai storica collaborazione fra Abitare il Tempo e Marmomacc nasce la mostra "Stone & Marble Hospitality" a cura di Vincenzo Pavan, Pongratz Perbellini Architects e Luca Scacchetti. Un allestimento dedicato agli spazi collettivi dell’hotel (accoglienza, benessere, relax e intrattenimento) dove sperimentare la coesistenza virtuosa di materiali antichi come pietre e marmi, trasformati da recenti ricerche, con legno, vetro, metalli e tessuti per formare ambienti in grado di comunicare nuove qualità percettive ed estetiche dello spazio architettonico e degli oggetti di design.

Federmobili proporrà un convegno per approfondire uno dei principali punti critici per il settore: le sfide competitive imposte dai giganti asiatici. Nell’incontro "La Cina e il futuro del sistema arredo-italiano. Reti leggere o linea Maginot"?, che si terrà lunedì 25 settembre in Sala Rossini, i diversi protagonisti del settore, dagli industriali ai distributori, si interrogheranno sulle strategie e i comportamenti da tenere in quella che si prospetta come una sfida a tutto campo. Il convegno è coordinato da Renato Brunetta,

Novità anche per il Premio Abitare il Tempo 2006, che per la prima volta viene assegnato ad un designer non italiano: il comitato scientifico e quello di indirizzo tecnico culturale hanno scelto un grande progettista, Ingo Maurer, il poeta della luce. Il Premio verrà consegnato giovedì 21 settembre presso la Sala Rossini all’interno della Fiera.

Abitare il Tempo rinnova il legame con la città di Verona con nuove proposte tra arte, architettura e design:"Panchine d’autore per sguardi d’amore", progetto promosso dal Comune di Verona in collaborazione con Abitare il Tempo, prevede la realizzazione di sette panchine per alcuni scorci caratteristici della città, ideate da Aldo Cibic, Michele De Lucchi, Marco della Torre, Alberto Garutti, Franco Purini, Denis Santachiara e Luca Scacchetti. Le panchine saranno presentate ad Abitare il Tempo 2006 e installate nei luoghi per i quali sono state concepite, il prossimo anno nel giorno di San Valentino.

Oltre a portare le firme di noti designer per le strade di Verona, Abitare il Tempo invita così a riscoprire le bellezze artistiche ed architettoniche della città scaligera.

Informazioni

Abitare il Tempo


Luogo: Verona - Quartiere Fieristico
Viale del Lavoro, 8 - Verona

Periodo: dal 21 al 25 settembre 2006

Orari: 9.30-18 - Apertura al pubblico: domenica 24 settembre, 9 -18.30

Info: tel. + 39 051 864310