Design

“Spot arbitrari” in occasione della Biennale di Architettura a Venezia

di Roberto Zanon

Venezia durante le Biennali è in particolare fermento. Nei giorni delle preview quando presentazioni, inaugurazioni, feste, incontri, convegni, vernici si susseguono e spesso si accavallano inesorabilmente, l'atmosfera diventa frizzante e dinamica riverberando su tutta la città. Così è stato anche quest'anno in occasione della 12. Mostra Internazionale di Architettura, apertasi ufficialmente domenica 29 agosto e che si protrarrà fino al 21 novembre 2010.

Arsenale. Amateur Architecture Studio

Arsenale. Anton Garcia Abril & Ensamble Studio

Arsenale. Transsolar & Tetsuo Kondo

Arsenale. Transsolar & Tetsuo Kondo

Arsenale. Transsolar & Tetsuo Kondo


Arsenale. Transsolar & Tetsuo Kondo

Giardini. Australia

Giardini. Repubblica Ceca

Giardini. Olanda

Giardini. Olanda


Giardini. Romania

Giardini. Ungheria

Mostra Giambattista Piranesi

Mostra Giambattista Piranesi

Mostra Giambattista Piranesi


Mostra Giambattista Piranesi

Mostra Giambattista Piranesi

Mostra Giambattista Piranesi

Palazzo Grimani

Palazzo Grimani

Le note che seguono vogliono evidenziare per “spot arbitrari” alcuni tra gli allestimenti più interessanti.
Ai Giardini della Biennale i padiglioni che si segnalano sono quelli dell'Ungheria, con l'elogio alla matita quale strumento per il disegno e oggetto iterato per una performance nello spazio; della Romania, con la riscoperta del volume bianco che annulla la percezione ambientale; dell'Australia, che esalta i propri paesaggi con l'uso della rappresentazione 3D; della Cecoslovacchia, che accoppia due materiali tradizionali quali il legno e lo specchio per restituire uno spazio intrigante; della Corea in cui è fatto interagire lo studio tipologico sulla città di Seul con la ricostruzione di un'abitazione tradizionale; dell'Olanda che sintetizza la complessità della città attraverso l'artificio scenico di un'incredibile sequenza di modelli “aerei” azzurri riprodotti in scala.
Alle Corderie dell'Arsenale l'opera che affascina maggiorente è di Transsolar & Tetsuo Kondo che permette, attraverso un'avvolgente passerella che si inerpica nello spazio, di attraversare una nuvola ricreata artificialmente, restituendo inedite prospettive e atmosfere. Anche Anton Garcia Abril & Ensamble Studio cercano nuove interpretazioni del “difficile” contesto delle Corderie dialogando con una struttura che spezza la prospettiva e mette in opera anche un (finto!) bilanciamento di forze gravitazionali. E poi Amateur Architecture Studio che ha ricevuto una menzione speciale da parte della giuria della Biennale in quanto è stata “apprezzata la saggezza del progetto la cui struttura - leggera, mobile ed estremamente semplice - può agevolmente essere assemblata o riportata all'inesistenza”.
Alla Fondazine Cini, nell'Isola di San Giorgio, la mostra ideata di Michele De Lucchi su Giambattista Piranesi (1720-1778) consente non solo di vedere una sequenza mozzafiato di incisioni dell'artista veneziano, ma anche l'interrelazione tra la sua dirompente modernità di allora con le tecnologie del contemporaneo. Ecco allora la realizzazione di alcuni suoi progetti attraverso raffinate tecnologie costruttive e la possibilità di esperire lo spazio raffigurato nelle “Carceri d'invenzione” attraverso il montaggio di un eccezionale video che dà la sensazione di entrare nella rappresentazione. Inoltre è offerto l'accostamento tra lo sguardo vedutista del Piranesi attraverso le sue visioni romane con le fotografie di Gabriele Basilico in un imperdibile gioco di comparazione.
A Palazzo Grimani, riaperto stabilmente per volere di Vittorio Sgarbi, oltre alla possibilità di ammirare lo splendido palazzo cinquecentesco da poco restaurato, si può assistere ad un'ardita, dissacrante, inedita e forse irripetibile esposizione di due capolavori di Giorgione (1477-1510) - La Vecchia e La Tempesta - posizionati a terra nella loro scatola di imballaggio a testimoniare la pretestuosità, la transitorietà ma anche l'eccezionalità dell'evento.