Design

Salone Internazionale del Mobile a Milano

Dal 13 al 18 aprile 2005 si svolge nel quartiere fieristico di Milano il Salone Internazionale del Mobile che, insieme al Salone Internazionale del Complemento d’Arredo, anche per questa edizione dedica particolare attenzione ai settori del Bagno e del Tessile per la casa. Grande l’attesa per la biennale Euroluce e per il SaloneSatellite. Particolarmente affascinante anche la mostra collaterale.
Quarantaquattro edizioni supportate da una crescita inequivocabile: il primo Salone apre i battenti il 24 settembre 1961 con 328 espositori su 11mila metri quadrati netti e oltre 12mila visitatori; alla quinta edizione (1965) gli espositori sono già più di mille (1073) su 38.000 metri quadrati netti e i visitatori oltre 27mila; nei cinque anni successivi gli espositori aumentano sino a quota 1552 e i visitatori a più di 49mila; ancora, un lustro - siamo al 1975 - e troviamo 1936 espositori e 70mila visitatori. Si passa rapidamente di record in record, fino alla scorsa edizione, quando i 1973 espositori dei Saloni vedono per la prima volta il numero dei visitatori esteri superare quello degli italiani (96.761 su un totale di 189.655) e il numero dei giornalisti arrivare a quota 3752 (1952 giornalisti di 640 testate italiane e 1800 giornalisti di 844 testate estere da 53 Paesi).
Ma i dati sono confortati da un discorso qualitativo di spessore: lungo tutti questi anni il Salone è diventato - da puro mercato - "luogo di pellegrinaggio". Qui le grandi imprese presentano le novità destinate a fare mercato; qui non possono mancare i designer, gli architetti e i progettisti che intendono tenersi aggiornati; qui si danno appuntamento ogni anno migliaia di giovani che nel progetto e nella forma vedono il proprio futuro personale e professionale. Al Salone, che resta una fiera specializzata per operatori e non una mostra mercato, c’è tuttavia la folla dei grandi eventi.
All’interno della medesima maglia espositiva e suddivisi per tipologie stilistiche, anche nel 2005 il Salone Internazionale del Mobile e il Salone Internazionale del Complemento d’Arredo propongono dai più innovativi pezzi di design alle migliori riproduzioni degli stili d’epoca, frutto dell’abilità industriale dei più importanti produttori del mondo e dei designer più creativi o della più abile maestria artigiana. Dal pezzo singolo ai coordinati, dagli accessori ai componibili, dal classico al moderno, dall’etnico al design, al fusion.
Dopo il successo incontrato nelle tre scorse edizioni, ritornano sempre più protagonisti della variegata scena dei Saloni i settori del Bagno e Tessile per la casa decisi a investire qui tutte le proprie forze ed energie, collocandosi rispettivamente al padiglione 14 con 97 espositori il primo e al 13 con 33 aziende espositrici il secondo. Entrambi confermano in tal modo la propria presenza in posizione strategica in quei padiglioni situati tra Euroluce e quelli dedicati al design, lungo un percorso che raccoglie le categorie di arredo tra le più significative del made in Italy.


SaloneSatellite
Al padiglione 9, l’unico aperto al pubblico per tutta la durata della manifestazione, ottava edizione del SaloneSatellite, mascotte dei Saloni ormai sulla scena anch’esso da protagonista.

E al Padiglione 9/1 una grande sorpresa tutta da… comprare!

Sono attesi 2200 espositori, 180.000 visitatori e 3.500 giornalisti.

A fianco delle manifestazioni fieristiche, due appuntamenti in città. La mostra "Entrez lentement",
su alcune case "simbolo" dell’architettura moderna e contemporanea interpretate da architetti di fama internazionale, accompagnata da una serie di
open lectures di grande interesse. E un evento dedicato alla cultura del progetto "luminoso" della luce.

SaloneSatellite: tutto esaurito
In occasione del Salone Internazionale del Mobile, ritorna con tutta la sua effervescente energia il SaloneSatellite, alla sua ottava edizione. Appuntamento, quindi, dal 13 al 18 aprile 2005 al Padiglione 9, aperto come sempre gratuitamente anche al pubblico.

Fa centro per l’ottavo anno consecutivo quel microcosmo chiamato SaloneSatellite, il pianeta dei giovani designer e della creatività, luogo e momento di incontro tra i più importanti imprenditori e i più promettenti giovani progettisti.
Come nelle passate edizioni anche quest’anno le richieste di partecipazione superano largamente il numero dei posti disponibili: oltre 600 le nuove richieste, di cui 108 sono quelle selezionate. A questi 108 studi, alcuni formati da un solo designer altri da due o più fino a un massimo di nove componenti, si vanno ad aggiungere le 24 scuole di design invitate da tutto il mondo (3 in più rispetto a quelle dell’edizione 2004) e 100 degli studi che hanno già partecipato negli anni precedenti. Ad ogni studio, o designer, è consentito di partecipare al massimo tre volte.

Tocca alla Repubblica Ceca (Academy of Arts, Architecture and Design in Prague), al Cile (Escuela Diseño Industrial/Universidad Tecnológica Metropolitana, Santiago), a Hong Kong (School of Design/Hong Kong Polytechnic University) e al Messico (Centro Integral de Desarrollo Tecnológico/CIDETEM, Monterrey) rappresentare quest’anno quei Paesi che, attraverso le scuole internazionali, fanno il loro ingresso al SaloneSatellite per la prima volta. Tra le scuole di grande nomea, quest’anno saranno presenti il Central Saint Martins College of Art and Design di Londra e il Pratt Institute di New York.

La valutazione dei progetti è stata affidata, come sempre, a un prestigioso Comitato di Selezione, composto anche quest’anno da personalità di rilievo internazionale nel mondo del design, della progettazione e della comunicazione: Paola Antonelli (Design Curator MoMA – New York), Carlotta de Bevilacqua (imprenditore), Giulio Castelli (imprenditore); Aldo Cibic (architetto), Beppe Finessi (architetto e giornalista), Andrea Molteni (imprenditore), Giovanni Odoni (giornalista), Laura Salza (giornalista), Richard Sapper (architetto) e Marva Griffin Wilshire, curatrice del SaloneSatellite.

Il SaloneSatellite, nell’ambito della sua filosofia di sostegno dei giovani che si affacciano al mondo del design, ripropone l’accordo con l’ADI (Associazione per il Disegno Industriale) per uno speciale supporto a chi intende proteggere i propri lavori attraverso l’iscrizione al Registro Progetti. La protezione dei disegni è valida solo in Italia.

L’allestimento è curato dall’architetto Ricardo Bello Dias, che ne firma il progetto fin dalla sua prima edizione.



SaloneSatellite 2005: una scommessa su cui puntare con certezza!
Euroluce 2005: "La luce e la città"
Dal 13 al 18 aprile 2005 torna al quartiere fieristico milanese l’attesa biennale degli anni dispari, Euroluce, con un’edizione dove manifestazione fieristica e progetto culturale s’intrecciano negli stessi luoghi e momenti per esplorare un tema di grande attualità, "la luce e la città".
Con 508 espositori, 364 italiani e 144 esteri, su 35.140 metri quadrati, l’edizione 2003 ha confermato l’unicità e potenzialità di Euroluce, rafforzata dalla concomitanza con il Salone Internazionale del Mobile. Insieme, Euroluce e il Salone formano un aggregato decisamente vincente, riconosciuto come una grande kermesse internazionale, un vivace e costante indicatore di tendenze e propulsore di innovazione, un evento capace di diffondere cultura, un catalizzatore di idee e progetti.

Con Euroluce 2005 si avvia un progetto fieristico basato sul rapporto tra uomo e luce, declinato di edizione in edizione attraverso tematiche che diventano il leitmotiv della manifestazione: "La luce e la città", ovvero la luce come strumento di conoscenza e quindi di comunicazione è il tema per la prossima edizione della manifestazione.
Una proposta espositiva che affronta: il rapporto tra luce artificiale e il suo impatto con l’ambiente, dalla illuminazione domestica al sistema stradale, dai luoghi di lavoro agli spazi pubblici, dai beni architettonici alle stazioni, agli aeroporti, all’illuminazione museale; la luce e la vita di relazione sociale; la luce e le sue prestazioni e funzionalità; l’illuminazione naturale come fattore d’ispirazione.

Valore aggiunto della manifestazione è la collaborazione con le più importanti associazioni italiane e internazionali di lighting designer: l’ELDA+ (European Lighting Designers’ Association), associazione di categoria collegata all’americana IALD (International Association of Lighting Designers), e l’italiana APIL, Associazione Professionisti dell’illuminazione.

Con APIL, Euroluce si propone di sperimentare e approfondire il tema "La luce e la città". Quattro gruppi di personaggi di varie discipline - ognuno composto da alcuni cives milanesi e da uno studio di lighting designer coordinati da un critico di design - realizzeranno in altrettanti spazi urbani vere e proprie "visioni luminose" in un evento dal titolo "A cielo aperto, (s)punti di luce a Milano".

ELDA+ invece ha scelto proprio Euroluce come sede e momento per la propria sesta conferenza internazionale sulla luce che si terrà il 16 aprile. Il 14 e 15 aprile ELDA+, insieme a Euroluce, organizzerà anche Light Focus, un momento di riflessione sempre sull’illuminazione urbana.
Let’s talk about… Light

Se i motivi per programmare una visita a Euroluce sono più che mai numerosi, a partire dalle
opportunità di incontro e di business con gli espositori più qualificati del settore illuminotecnico, altrettanto ricco e stimolante è il programma delle iniziative collaterali, pensate quale diretto omaggio alla luce.
Tra queste, un convegno e una conferenza.

ELDA+, insieme a Euroluce, organizzerà nei giorni 14 e 15 aprile Light Focus, un momento di riflessione sull’illuminazione urbana, in totale sinergia con il tema di Euroluce 2005, "la luce e la città".

Let’s talk about… Light, questo il titolo di 2005 ELDA+ Light Focus, vedrà a confronto un centinaio di lighting designer, selezionati esclusivamente da ELDA+, che proporranno soluzioni per l’illuminazione di qualità e approcci diversi al lighting design per un totale di 14 interventi, suddivisi in due giornate.

Gli interventi non contempleranno solo progetti esemplari di lighting design, ma metteranno a fuoco temi specifici collegati al lighting design in spazi chiusi o aperti e il ruolo chiave che un’illuminazione ben progettata gioca nel successo complessivo di un progetto.

Il 14 aprile, dalle 10.00 alle 18.00, al Padiglione 14 del quartiere fieristico, Galleria, Sala Europa e Oceania si affronteranno i seguenti temi: illuminazione per lavoro e tempo libero (come la luce può cambiare attitudini e vita delle persone negli spazi di lavoro e per il tempo libero attivo, come alberghi e impianti sportivi); illuminazione commerciale (illuminazione dei negozi; illuminazione dei centri commerciali; display lighting; nuove tendenze).

Il giorno seguente, il 15 aprile, sempre dalle 10.00 alle 18.00, al Padiglione 14, Galleria, Sala Europa
e Oceania verranno discussi invece i temi legati a: illuminazione urbana (nuove tendenze; progettare lo spazio urbano con il colore; light art & lighting design; ripercussioni economiche della illuminazione urbana); illuminazione naturale come fattore d’ispirazione (differenze culturali; importanza della luce naturale per gli esseri umani e la progettazione).
In lingua italiana e inglese.

Inoltre, ELDA+ ha scelto Euroluce, riconoscendola come partner europea, come sede e momento per la propria sesta conferenza internazionale sulla luce che si terrà il 16 aprile nel quartiere fieristico.



A cielo aperto, (s)punti di luce a Milano
Installazioni luminose e piccoli interventi urbani in un quartiere storico di Milano: un evento collaterale legato al tema specifico di Euroluce 2005, La luce e la città, illumina Milano durante la sei giorni dei Saloni.

La città può essere considerata la casa comune di tutti i cittadini e come tale presenta spazi "a cielo aperto" dove si svolgono le varie attività della vita pubblica e sociale.
I "piani della luce" individuano tipologie e vocazioni delle diverse zone urbane (commerciali, abitative, direzionali, sportive, fieristiche, universitarie, industriali, verdi...), segnalano la qualità viabilistica e, in base ad alcuni criteri coerenti ai servizi, propongono soluzioni per le diverse aree del territorio cittadino. Un buon piano della luce dovrebbe considerare la luce come materiale da costruzione: per cucire il tessuto urbano, dare continuità ai percorsi, collegare episodi, indicare luoghi, suggerire e accompagnare attività e soste, creare atmosfere, sottolineare pieni e vuoti, senza dimenticare che nel momento in cui non svolgono la propria funzione principale, gli apparecchi per l’illuminazione devono integrarsi visivamente con l’ambiente circostante.

A cielo aperto, (s)punti di luce a Milano vuole quindi offrire e portare all’interno della città e dei suoi luoghi una nuova dimensione di percezione dello spazio risolta con la luce, assunta come "materiale di lavoro" per trasformare "dal giorno alla notte" quattro situazioni urbane. La luce diventa lo strumento di espressione per dare ai luoghi un alto grado di emozionalità.

Organizzato da Euroluce e Apil, nell’ambito delle collaborazioni avviate tra la manifestazione fieristica e le associazioni nazionali e internazionali di lighting designer che le riconoscono un valore aggiunto per la qualità dell’offerta espositiva, A cielo aperto, (s)punti di luce a Milano si propone di intervenire secondo questi principi in alcuni luoghi della città con installazioni luminose e interventi di piccola scala, inseriti e studiati per il tessuto urbano del vivere quotidiano. Per offrire alla città un contributo progettuale sia come puntuale intervento di light urban design, sia come possibile "modello" di riferimento da assumersi come metodo ripetibile per la riqualificazione del paesaggio urbano.

Nell’area prescelta, il quartiere Garibaldi e Brera, antico e di tradizione popolare, sono stati individuati quattro luoghi: l’antico Teatro Fossati, con i suoi due fronti sul lato del Nuovo Piccolo Teatro e su corso Garibaldi; il piccolo giardino con resto di chiostro romanico e il passaggio pedonale tra piazza Paolo Grassi e corso Garibaldi; la via dei Cavalieri del Santo Sepolcro; la piazzetta Mirabello.

A progettare e realizzare le installazioni luminose sono chiamati quattro gruppi, ognuno formato da noti lighting designer insieme a cives milanesi che abbiano in qualche modo e sotto varie forme contribuito a far grande Milano, coordinati da altrettanti critici di design.

I critici di design: Alberto Bassi, Manolo De Giorgi, Enrico Morteo, Matteo Vercelloni.
I lighting designer: Piero Castiglioni e Chiara Baldacci, Cinzia Ferrara, Massimo Iarussi e Paola Urbano, Marinella Patetta e Claudio Valent.
Collaborano con i lighting designer: Francesca Cinquini, Eugenia Marcolli, Sergio Padula.
I cives: Gabriele Basilico, Gianni Berengo Gardin, Philippe Daverio, Sergio Escobar, Antonia Jannone, Paola Valeria Jovinelli, Beppe Modenese, Carlo Orsi, Piero Pinto, Davide Rampello, Giuseppe Varchetta, Guido Vergani, Marco Vitale.


Designing Designers
Convegno Internazionale tra le scuole universitarie di design
6ª edizione: Design Evolution by East & West. Nuovi spazi, nuovi prodotti, nuovi designer.
16 aprile 2005, dalle 10 alle 17
Fiera Milano, Padiglione 16, Sala Bolaffio

La sesta edizione del Convegno Internazionale tra le scuole universitarie di design Designing Designers mira a porre le basi per un percorso dialogico tra Oriente e Occidente, indagando il ruolo del design, in termini di analogie e differenze, nelle due aree del globo, così come di potenzialità nel costruire un sistema di relazioni di tipo culturale, economico e sociale tra questi due mondi.
La struttura del convegno sarà organizzata in forma di presentazioni provenienti dalle università, progetti concreti in cui risulta evidente il fecondo incontro tra culture lontane, a cui farà seguito un momento di discussione in forma di tavola rotonda.

Questi i temi:
Il ruolo del design nelle università: attraverso la presentazione di progetti di collaborazione tra "East" and "West" (western and eastern universities, western and eastern students, western and eastern companies, western and eastern markets or combinations of them like eastern students in western universities, western universities for eastern companies, etc.) si intende mettere a confronto le modalità di formazione dei designer nei diversi paesi, l’approccio al mercato del lavoro, il ruolo del design all’interno dei sistemi produttivi dei singoli paesi al fine di discutere in merito alle possibilità di scambio di conoscenza e di collaborazione tra università.
Le politiche per il design: questa sezione, che si terrà in forma di tavola rotonda, vedrà la partecipazione di istituzioni, imprese, progettisti e università chiamati e confrontarsi riguardo alle politiche istituzionali, alle strategie imprenditoriali e ai progetti formativi volti a costruire, attraverso il design, un sistema di relazioni di tipo culturale, economico e sociale tra East e West.

I protagonisti
Il convegno vedrà la presenza di esperti provenienti da paesi occidentali che hanno già instaurato rapporti con l’Oriente (di tipo commerciale e produttivo, ma anche di scambio culturale con le Università e gli Istituti di formazione) così come da paesi emergenti orientali, caratterizzati da una crescente domanda di "design".

Designing Designers è una iniziativa di Cosmit spa realizzata da Fondazione Cosmit Eventi; è promossa dalla Facoltà del Design del Politecnico di Milano in collaborazione con Federlegno-Arredo, con il patrocinio della Fondazione ADI.
Case di ieri, visioni di oggi

In un prestigioso ex spazio industriale milanese in via Stendhal 36, la tradizionale mostra collaterale
dei Saloni affronta quest’anno il tema della casa e dell’abitare in un confronto diretto tra otto indiscutibili maestri dell’architettura moderna e altrettanti importanti progettisti di oggi. Dal 13 aprile al 7 maggio.

Una mostra dove l’architettura si intreccia alla vita, dove l’architettura è soggetto narrante di storie e curiosità, dove otto tra le più famose case d’autore diventano il pretesto per riaprire il dibattito tra standard e genius loci, tra multiplo e unicum, tra valori assoluti e preesistenze ambientali.

Questa è in sintesi "Entrez lentement", ovvero entrate lentamente, mostra che deriva il suo nome
dalla scritta che Le Corbusier incluse all’ingresso della maison en bord de mer di Eileen Gray a Roquebrune Cap Martin sulla Costa Azzurra mentre realizzava una serie di pitture murali che avrebbero modificato radicalmente l’aspetto della stessa casa (1938).

La mostra si svolgerà in un ex ampio spazio industriale milanese e sarà articolata in un percorso suddiviso in otto stanze che si affacciano su un grande viale. In ciascuna stanza dialogheranno "la storia" della casa d’autore - che otto maestri dell’architettura del Novecento hanno costruito per sé o per amici stretti, liberi da committenze ingombranti e vincoli progettuali - attraverso immagini d’epoca, testi critici e descrittivi e filmati, e "l’interpretazione" della stessa fatta da otto architetti contemporanei.

Queste interpretazioni, diverse tra loro per approccio progettuale, spaziano dalla affinità con l’edificio storico o con la personalità del Maestro alla rielaborazione dei materiali che compongono il paesaggio in cui l’edificio sorge; dalla lettura del dettaglio di un arredo all’astrazione di un elemento essenziale, alla trasposizione di alcuni elementi attraverso cambiamenti di scala e inversioni.

Le abbinate case-maestri-architetti sono: la maison en bord de mer (E1027, 1926/1929) di Eileen Gray e Jean Badovici interpretata da Kengo Kuma e il vicinissimo Cabanon (1952) di Le Corbusier a Roquebrune Cap Martin riproposto da Pierluigi Nicolin; Villa Mairea (1938/39) di Alvar Aalto a Noormakku ripensata da Steven Holl; la casa ad Arzachena (1962/66) di Marco Zanuso restituita da Pierluigi Cerri, la casa personale di Rudolf M. Schindler (Los Angeles, 1922) da Michael Maltzan; l’abitazione di Luis Barragán (Città del Messico, 1947) da Juan Navarro Baldeweg; Casa das Canoas (1950/53) di Oscar Niemeyer a Rio de Janeiro da Álvaro Siza Vieira e l’Upper Lawn Pavilion a Fonthill Abbey (1958/62) di Alison and Peter Smithson da Tony Fretton.

Curatore è Pierluigi Nicolin, il progetto d’allestimento e l’immagine sono dello Studio Cerri & Associati /Pierluigi Cerri e Alessandro Colombo.

I protagonisti della mostra daranno vita a un convegno nel quale, attraverso la presentazione della rispettiva installazione, esprimeranno il proprio punto di vista su casa, abitazione, design e stile di vita. Il convegno si terrà all’interno del quartiere fieristico il 13 aprile alle ore 14.30. Nella sede della mostra, ogni giovedì alle 18,30 per l’intera durata della stessa, si svolgeranno quattro open lectures dal titolo "Spostarsi lentamente: forme del nomadismo" organizzati con il Politecnico di Milano Facoltà del Design ed Editoriale Lotus.


Lo sapevate che …?
… "Entrez lentement" è scritta in caratteri "cuba"? … E 1027, la casa di Eileen Gray e Jean Badovici, è una sorta di acronimo dove "E" sta per Eileen e i numeri corrispondono alle iniziali dei nomi (10=J come Jean, 2=B come Badovici, 7=G come Gray)? … Villa Mairea prende il nome da Maire Gullichsen, cofondatrice con il marito Harry e Alvar Aalto della Artek? … l’archivio di Barragán è di proprietà della Vitra? … la Casa ad Arzachena non aveva né acqua né luce? … Villa Mairea fu utilizzata come showroom dei prodotti della Artek? … Alvaro Siza è un grande estimatore di Niemeyer? … Richard Neutra ha abitato insieme a Schindler nella sua casa? … Gropius chiese a Niemeyer se la Casa das Canoas fosse riproducibile? … Aalto ha fatto 2000 disegni per progettare Villa Mairea? … Le Corbusier nel suo Cabanon dipingeva nudo? … Le Corbusier è morto a 20 metri dal Cabanon? … il Cabanon è un regalo di compleanno di Le Corbusier a sua moglie? … Gio Ponti è stato il primo in Italia a "scoprire" Barragán? … il lavandino del Cabanon è delle ferrovie svedesi? … l’E 1027 è in rovina e i mobili sono stati venduti all’asta nel 1980? … Le Corbusier ha avuto un feroce litigio con Eileen Gray a causa dei propri graffiti? … Casa Schindler è di proprietà del MAK di Vienna? … Casa das Canoas è la location di un videoclip dei Simply Red? … e, sempre Casa Canoas è stata replicata in Costa Azzurra per Giorgio Mondadori? … gli Smithson non avevano il frigorifero nel loro Upper Lawn Pavilion?


E lo sapete che …?
… l’omaggio di Nicolin al Cabanon diventa un’interpretazione contemporanea della capanna primitiva e della sua traduzione nell’architettura delle favelas e delle cardboard degli homeless? … Cerri per Casa Zanuso ad Arzachena inventa un abaco di materiali - pietre, mirto, sabbia, acqua di mare - tipici del paesaggio mediterraneo? … attraverso la lettura del dettaglio di uno dei celebri arredi della casa di Eileen Gray Kengo Kuma sviluppa un’interpretazione dello stile sportivo-vacanziero caratteristico della nota designer irlandese? … la trasparenza del fogliame del giardino di Casa Barragán viene rievocata da Navarro Baldeweg attraverso una struttura sospesa entro un perimetro racchiuso da muri dove una seduta suggerisce una dimensione contemplativa? … la forma del tetto, la monumentale chaise longue e il profilo dei morros di Casa das Canoas vengono restituiti da Siza Vieira attraverso varie trasposizioni con cambiamenti di scala, dislocazioni, inversioni? … il dissolversi della forma architettonica di Villa Mairea nell’immagine del bosco che la circonda è il punto di partenza dell’interpretazione di Steven Holl? … l’accostamento di due unità abitative vissute da ultimo separatamente dai coniugi Schindler porta Michael Maltzan a mettere in scena un’installazione dedicata ai conflitti di genere maschio/femmina? … l’interpretazione di Tony Fretton è un omaggio al culto del recente movimento architettonico inglese che idealizza il metodo progettuale degli Smithson?


Il Mall del Salone Internazionale del Mobile
Al padiglione 9 una novità anche per i non addetti ai lavori: un occhio informatico per essere informati in diretta su cosa succede all’interno dei Saloni e un luogo dove fare shopping, bere un calice di vino o persino rilassarsi in una modernissima Spa. Come in una micro-città ideale.
Il Padiglione 9 è per tradizione l’unico sempre aperto gratuitamente anche al pubblico per tutta la durata dei Saloni e "casa" da otto anni del celebre SaloneSatellite, il pianeta dei giovani designer e della creatività, luogo e momento d’incontro tra i più importanti imprenditori e i più promettenti giovani progettisti.
E spesso il piano terreno è stato la sede di alcuni eventi collaterali. Quest’anno, invece, questo ampio spazio polifunzionale viene trasformato, attraverso l’allestimento dell’architetto Ricardo Bello Dias, che già firma la mise en scène del SaloneSatellite, in uno spazio esclusivo che richiama il tema di Euroluce, ovvero quello della città.
Un angolo ideale di città dove ci si può rilassare, informare e rigenerare. Nella lounge si può staccare la spina o - se non si è operatori del settore e quindi impossibilitati a visitare il quartiere espositivo essere informati attraverso video informativi su cosa succede all’interno dei Saloni, avere un’anteprima sulle iniziative collaterali dei Saloni organizzate in città o visitare virtualmente il nuovo quartiere fieristico di Rho-Pero, che dal 2006 ospiterà i Saloni.
Si può poi passeggiare tra i negozi, distribuiti liberamente su un ampio viale e acquistare prodotti
di vario genere, che spaziano dall’abbigliamento alla gastronomia, dai gioielli all’oggettistica fino agli attrezzi per il fitness. Oppure degustare un bicchiere di vino al wine bar.
Colori naturali giocati sulle tonalità del beige, sabbia, écru creano un’atmosfera particolarmente rilassante, forse molto lontana da quella caotica delle nostre città. Insomma, una piccola città-ideale.



Come si arriva al quartiere fiera?
Dalla città con i mezzi pubblici:
metropolitana Linea 1 (rossa) fermata Amendola Fiera o Lotto Fiera 2 (direzione : Molino Dorino)
tram n. 19 fermata Domodossola e Piazza 6 Febbraio
tram n. 27 capolinea Piazza 6 febbraio
tram n. 1 e 33 e autobus 57 e 61 fermata angolo Corso Sempione/Via Domodossola
autobus n. 78 fermata via Colleoni
autobus n. 68 fermata piazzale Giulio Cesare
autobus n. 48 fermata via Colleoni/viale Scarampo
filovia 90, circolare destra, fermata viale Serra/viale Scarampo

Radiotaxi:
E' possibile prenotare un taxi chiamando uno dei seguenti numeri telefonici:
028585 Autoradiotaxi
024040 Radio Taxi
026969 Radio Taxi

Dall'aeroporto di Linate:
Bus navetta di collegamento (a pagamento) con il quartiere Fiera Milano.
Partenza e arrivo in Aeroporto: uscita zona Arrivi Nazionali
Partenza dalla Fiera: all'interno del quartiere
Arrivo in Fiera: in prossimità degli ingressi delle mostre
Autobus n. 73 fermata San Babila + metropolitana Linea 1 (rossa) fermata Amendola Fiera o Lotto Fiera 2 (direzione : Molino Dorino)

Dall'aeroporto di Malpensa:
Treno "Malpensa Express" per stazione Cadorna (con partenza ogni mezz'ora e tempo di percorrenza 40 min.) fermata stazione Milano Domodossola Fiera
Autobus "Malpensa Shuttle" che collega Malpensa alla Stazione Centrale con fermata intermedia presso Fiera Milano (viale Teodorico)

Dalle stazioni Centrale e Garibaldi:
metropolitana Linea 2 (verde) fermata Cadorna + Linea 1 (rossa) fermata Amendola Fiera o Lotto Fiera 2 (direzione : Molino Dorino)

Con i treni delle Ferrovie Nord
Tutti i treni delle Ferrovie Nord fermano alla stazione Milano Domodossola Fiera

Da piazzale Cadorna:
Metropolitana linea 1 (rossa) fermata Amendola Fiera o Lotto Fiera 2 (direzione : Molino Dorino)

In auto:
dalla A4 MI-Torino/A4 MI-Venezia /A8 MI-Laghi: uscita Certosa, poi Fiera Campionaria
dalla A7 MI-Genova: tangenziale ovest (direzione Torino, Como, Varese) uscita Certosa, poi Fiera Campionaria
dalla A1 MI-Bologna: tangenziale ovest/uscita Certosa, poi Fiera Campionaria