Design

di Giovanna Eghenter

Visitare uno studio come quello di Radi Design, Inc. in Beverly Hills è un'esperienza che ci aiuta a capire quanto la tecnologia possa aiutare anche l'arte e la creatività a trovare possibilità infinite di sviluppo in ogni campo e per ogni prodotto, da quello per l'elettronica a quello per la casa. Nella cornice affascinante di disegni di nuovi prodotti tradizionalmente gettati sulla carta in un momento di felice ispirazione e di computers in azione per dar loro una vita nella tridimensionalità, abbiamo incontrato l'ing. Robert Radi, un giovane Industrial Designer nato a Bolzano ma negli Stati Uniti dal 1991,cittadino americano dal 17 marzo 2000. Lo abbiamo incontrato in occasione del più recente successo: Quattro Good Design Awards conferiti dall’Ateneo di Chicago.

Roberto Radi può essere considerato figlio d'arte. Gli stabilimenti Radi di Rovereto (Trento) hanno dato lavoro a generazioni di operai. Il nonno di Roberto, Serafino Radi, fondatore della ditta, aveva progettato nel 1926 una fabbrica d'avanguardia per la produzione di stufe e lampade al neon ma nel 1933 l'aveva già trasformata in un grande stabilimento per la produzione di scaldabagni elettrici intuendo che l'epoca dell'artigianato era finita , che avanzava a grandi passi quella dei consumi di massa , che in quel periodo la disponibilità di acqua calda nelle case era una delle cose più necessarie da proporre e che il mezzo per averla avrebbe avuto grandi possibilità di successo. Gli stabilimenti Radi continuarono a crescere sotto la direzione del padre di Roberto, l'ing. Mario, e tutto faceva supporre che quella sarebbe stata la strada aperta anche per il futuro di Roberto, ma la morte prematura di suo padre cambio' completamente le carte in tavola, tanto che Roberto, finite le scuole superiori, decise di continuare la sua formazione in America dove era convinto di poter crescere professionalmente molto di piu' di quanto gli sarebbe stato possibile restando in Italia, e soprattutto libero da condizionamenti positivi o negative legati alla sua famiglia. Ci racconta che scelse la California e in particolare Los Angeles inseguendo un sogno infantile nato da racconti altrui, ma maturato in lui attraverso gli anni.

A Los Angeles Roberto inizia a lavorare in un ristorante per affrontare le sue spese e approfondire la conoscenza della lingua, ma si propone di iscriversi all'università.

Superato l'esame di ammissione, trova un nuovo lavoro all'aeroporto di L.A. e lì conosce l'architetto Alberto Marucchi che , affascinato dalla conoscenza del computer che Roberto dimostra d'avere, gli propone una collaborazione ; cosi' Roberto inizia a lavorare con sistema CAD work-station. Ora, fra studi e lavoro, Roberto tocca le 80 ore alla settimana, ma continua con tenacia. Il 13 maggio 1993 Roberto, pur continuando gli studi, fonda la Radi Design. E' un grosso rischio, ma lui e' abituato alle sfide difficili e non teme un insuccesso. Infatti ,dopo I primi piccoli clienti, pian piano arrivano le grandi società, attirati da questo nuovo intelletto capace di esprimere e modellare quanto in loro e' solo un'idea o un indirizzo. La prima ditta importante e' la EMI –Electro Mechanical Imagineering in Pocaima (CA) che gli affida la progettazione di sistemi di installazione e protezione di sistemi di sicurezza. Nel corso di questa collaborazione, Roberto Radi, ancora unico impiegato della Radi Design, produce il design e tutta la documentazione tecnica iniziando da concetti di design e ingegneria per la fabbricazione fino alle istruzioni per la linea di assemblaggio e alle informazioni per i clienti. Dopo questo primo grosso impegno il lavoro incomincia a ingranare , mentre Roberto accumula "A" nei suoi corsi guadagnandosi la stima del prof. Dazois, capo della facoltà di ingegneria di Glendale dove Roberto ha ottenuto il certificato in Electro Mechanical Design.

Successivamente, dopo corsi sia alla UCLA che alla CSULA, Roberto passa all'università privata UofB di Berkley Michigan dove per 4 volte viene nominato nella Dean List e dove si laurea in Industrial Tecnology il 14 maggio del 1997 ( tesi finale di 250 pagine: "Un'analisi della tecnologia industriale applicata all'ingegneria e al design".) La laurea corona tutti i suoi sforzi, ma già nel corso della sua carriera erano arrivati dei riconoscimenti al suo impegno: nel 1995 era stato invitato a far parte del Rotary di West Hollywood ; nello stesso anno aveva ricevuto una membership dell'ASME e nel 1996 il prof. Dazois lo aveva chiamato a far parte del Consiglio Industriale del Glendale College. Nel 1997 e' stato invitato a insegnare Toy Design all'OTIS College of Art and Design dove continua attualmente a prestare la sua opera. Anche in Italia ci si era accorti di questo connazionale d'eccezione e nel 1997 Roberto era stato onorato dalla rivista UCT con una targa d'argento come "Personaggio Per Il Futuro".

A soli 33 anni Roberto Radi ha dimostrato di valere veramente molto, di aver saputo utilizzare al massimo quel talento che gli e' stato regalato con l'impegno e la determinazione che si e' imposto e molte ora sono le grosse società operanti in ogni campo, dal commerciale all'elettronico a quello delle telecomunicazioni via satellite che chiedono la sua collaborazione desiderando approfittare di quanto questo ingegnoso italiano può offrire. I clienti della Radi Design, Inc. ora sono moltissimi e fra loro molti i nomi importanti: DAIMLER CHRYSLER- SAINT GOBAIN - MATTEL - APEX DIGITAL -WARNER MUSIC- HONDA- TWINRAY - AVERY - BERKSHIRE HATAWAY - DERMANEW - DISNEY - HONEYWELL - BOEING e molte altre ancora; inoltre Radi Design, Inc. ha collaborato in parte notevole alla realizzazione del simulatore di volo Star Trek Experience in Las Vegas .

Gli abbiamo chiesto quanto la sua educazione differenziata fra Europa e America abbia potuto influire sul suo successo o se l'abbia addirittura determinato e lui ci ha risposto : "Questa combinazione e' stata certamente fondamentale perché l'Italia mi ha dato la mentalità, il gusto e lo spirito dello style Italiano, mentre negli Stati Uniti ho imparato a come portare sotto lo stesso tetto arte e tecnologia. Essere artista e' ben diverso infatti dall'essere designer. Un designer ha a che fare con la produzione di massa e ha sempre dei vincoli, dei programmi da rispettare, mentre un artista e' libero di esprimersi nella sua opera che e' unica e che lui puo' imporre cosi' come la sente."