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La biografia di Paolo Portoghesi

Paolo Portoghesi architetto in Basilica a Vicenza

di Roberto Zanon

L’allestimento approntato in Basilica palladiana da Paolo Portoghesi per es porre il proprio lavoro di progettista e storico dell’architettura è la dimostrazione di come un esito figurativo può anche non trovare unanime condivisione, ma essere comunque giustificato da una strutturata e cosciente operazione concettuale.

L'architetto Paolo Portoghesi durante la presentazione della mostra

L'architetto Paolo Portoghesi durante la presentazione della mostra

La nozione di armonia è molto cara al progettista romano e il suo guardare alla storia dell’architettura - Borromini e Palladio in primis - è altrettanto costantemente presente nella sua attività di studioso. Nella mostra di Vicenza questi due aspetti vengono concretizzati con l’accompagnamento della musica organistica che accoglie già all’ingresso del volume carenato.

Vista generale

Vista generale

La sensazione immediata è di entrare all’interno di un grande strumento musicale, un organo - simulato da una serie di tubi di cartone modulati in altezza - disposto con un impianto planimetrico che riproduce la Basilica del Redentore, capolavoro architettonico del Palladio a Venezia.

Vista generale con il soffitto ligneo e la struttura allestitiva

Vista generale con il soffitto ligneo e la struttura allestitiva

L’idea è stata di portare una costruzione religiosa proprio nella città "simbolo" del Palladio, una tipologia architettonica che l’architetto cinquecentesco, paradossalmente, qui a Vicenza non aveva avuto l’opportunità di costruire. È un artificio compositivo efficace che - come anche tutta l’architettura di Portoghesi - rischia di essere criticato per l’aspetto formale che ne emerge quando si trasforma in figurazione.

Vista generale

Vista generale

Vista dei due lampadari circolari

Vista dei due lampadari circolari

Un rischio comunque supportato - e il discorso può essere esteso a tutta l’attività dell’architetto - da un pensiero forte, un impianto a cui non mancano certo i referenti storici, anche se forse questi sono spesso troppo espliciti.

Quella di Portoghesi è una riflessione sulle proporzioni in architettura. Una modulazione spaziale che, pur non legata ad un percorso vincolante, è giustificata sul piano iconografico ed è efficace nel collocare in ordinate concatenazioni l’eterogenea produzione progettuale esibita. Una scansione così limpida da diventare, forse, leziosa quando, lateralmente, come i piccoli altari laterali di una chiesa, vengono ambientate le vetrine-tempietto con i libri, le pubblicazioni e gli oggetti "di design".

Vista di uno dei due corridoi laterali

Vista di uno dei due corridoi laterali

Vista 'esterna' all'allestimento

Vista 'esterna' all'allestimento

L’"abbraccio" che Portoghesi legge nelle architetture del Borromini, e in maniera anticipatrice pure in quelle del Palladio, è messo qui in opera diventando spazio circoscritto e identificato. Pur con delle soluzioni espositive discutibili - in particolare la modesta sequenza di foto e disegni disposta a ricalcare la sagoma di un abside - la configurazione generale riesce ad essere sufficientemente caratterizzante. C’è armonia sia con lo spazio interno che con "l’astuccio", come è stato definito dallo stesso Portoghesi, l’"involucro" palladiano nel quale la basilica è rinchiusa.

Pannelli espositivi con foto e disegno nella parte absidata

Pannelli espositivi con foto e disegno nella parte 'absidata'

La musica in questo gioco di armonie è una componente necessaria. Come le canne d’organo, crescenti in altezza secondo una legge che permette un ampia gamma di frequenze, anche la ricerca sulle misure spaziali cerca - e Palladio in questo è un referente imprescindibile - una regola euritmica. Con il proposito quindi di trovare una coincidenza tra armonia architettonica e armonia musicale, l’espediente del suono diffuso nella basilica è componente necessaria.

Particolare di una teca con gli oggetti

Particolare di una teca con gli oggetti

Particolarmente gradevole la luminosità volumetrica presente nella mostra, gestita attraverso un corretto impiego delle fonti artificiali in abbinamento alla luce naturale, favorendo la declinazione dello spazio generato dall’allestimento. Se il soffitto ligneo è valorizzato con la luce diffusa dei faretti alogeni, tutti i modelli esibiti sono illuminati da specifiche luci localizzate, montate su dei supporti verticali, ben risolti nel layout espositivo. Una ulteriore luce d’ambiente è generata - con una soluzione già collaudata nella moschea di Roma - da una coppia di lampadari circolari giganti calati dall’alto che mediano, e al contempo suggellano, l’aspetto spaziale dell’impianto compositivo adottato.

Pannelli espositivi con foto e disegno nella parte absidata

Pannelli espositivi con foto e disegno nella parte 'absidata'

Una nicchia con un modello

Una 'nicchia' con un modello

Paolo Portoghesi, natura e storia, omaggio a Palladio
Basilica Palladiana - Piazza dei Signori - Vicenza
Dal 22 aprile al 25 giugno 2006
Info: 0444 322196