Design

MeCa chair: un esempio di metaprogetto tra slow e fast production

di Ermanno Aparo e Liliana Soares

Oggi l'argomento stampanti 3d balza agli onori della cronaca probabilmente per motivi che non danno una reale nozione di questo “fenomeno” e molte volte trascurano l'impatto di queste tecnologie nelle metodologie di progetto.
Autori come Chris Anderson descrivono l'introduzione delle 3d printers come una nuova rivoluzione industriale, paragonandola a quella delle macchine filatrici e all'influenza che queste hanno avuto nella società industrializzata del 1700.

Immagine del nodo connettore del piano seduta<br>Fotografia di H. Barreiros

Immagine del nodo connettore trai l piano seduta e lo schienale<br>Fotografia di H. Barreiros

Immagine complessiva della sedia MeCa<br>Fotografia di H. Barreiros


Immagine del processo di produzione dei nodi per mezzo della 3d printer<br>Fotografia di H. Barreiros

Fase di montaggio dei componenti della sedia<br>Fotografia di L. Soares

Immagine complessiva della sedia MeCa<br>Fotografia di H. Barreiros

L'espansione e la facile fruizione di hardware e software di produzione rapida, in molti casi su piattaforme freeware, ha aperto le porte per la nascita di una nuova produttività diffusa, creando logiche di economie d'impresa a micro-scala che facilmente sono apparse nel panorama internazionale.
Questa nuova realtà apre nuovi interrogativi sul ruolo di queste tecnologie e sui metodi di progetto che possono qualificare l'azione produttiva senza che s'incorra ad un uso capriccioso o, peggio, futilmente autocelebrativo della tecnologia come tecnologia.
Uno dei ruoli della ricerca in design può essere sinteticamente descritto come quello di analizzare, di approfondire e di servirsi al meglio delle capacità che hanno i diversi scenari progettuali e quindi di poter contribuire alla valorizzazione del prodotto.
La ricerca quindi può essere molto importante per la corretta applicazione delle tecnologie in grado di migliorare l'offerta di un prodotto o di un'azienda. L'integrazione nella produzione tradizionale, che possiamo definire una slow production, di nuovi scenari produttivi come i rapid production tooling può offrire nuove prospettive di mercato utilizzando al meglio la possibilità di replicare qualità oggettive.
Il progetto MeCa, sviluppato nei laboratori di Design del Politecnico di Viana do Castelo, ha coinvolto la Limaca, un'impresa del nord del Portogallo specializzata nella produzione di manici in legno per utensili domestici e per il giardinaggio. La produzione di questa piccola impresa a carattere familiare si foca fondamentalmente di “bastoni” che si differenziano nel diametro e nella lunghezza, dipendendo dal tipo di oggetto che poi vanno a integrare. Il tipo di legno utilizzato è principalmente l'eucalipto, essenza importata in Portogallo negli inizi del 1800 e che nel corso degli anni è prosperato esponenzialmente in tutto il territorio lusitano. Il rapido ritmo di crescita ha assunto l'eucalipto come specie ideale per sostituire gli alberi bruciati durante gli incendi, dall'altro lato le proprietà di questa specie lo hanno reso un materiale d'elezione per l'industria della carta.
Viceversa, per la fabbricazione di mobili l'eucalipto non trovava una sua collocazione. L'idea sorge quando si è cercato di capire come, sfruttando le proprietà e le caratteristiche dell'eucalipto, si potesse pensare all'introduzione del legno prodotto da questa specie arborea nell'industria dei mobili e eventualmente aprire nuovi scenari di mercato per un'impresa molto specifica come la Limaca.
MeCa è la materializzazione di un metaprogetto che comincia da un'ipotesi di compatibilità tra due poli produttivi passando per differenti fasi di sperimentazione analitica e progettuale. La prima fase di ricerca si è concentrata sulle possibili forme sistemiche di incrociare le due realtà produttive, esplorando i livelli di compatibilità progettuale tra le due tecnologie da un punto di vista meccanico, dimensionale e formale. Nella seconda parte del progetto si è deciso di utilizzare come tipologia di riferimento la sedia, come forma d'eccellenza per la sperimentazione del progetto ed in particolare dell'abitare. La sintesi progettuale delle due fasi ha dato come risultato un sistema di riferimento per l'avallo di un'ipotesi soddisfacente ed esauriente di seduta, che si riassume in un semplice sistema di aste e nodi. Le aste sono in legno di eucalipto ed escono dalla produzione della Limaca, con 3 diametri differenti a secondo della posizione e quindi del tipo di sforzo che l'elemento deve sopportare. I nodi sono prodotti con una stampante 3d del tipo Prusa Mendel e utilizzando PLA (Acido Polilattico, una “bioplastica” notoriamente utilizzata come materiale per la produzione di 3d printers). Per la realizzazione della tipologia MeCa dono stati utilizzati 3 tipi di nodi, con 2, 3 e 4 connessioni.
La configurazione scelta, proprio per manifestare lo spirito sperimentale del progetto, si presenta tutti i componenti senza nessun tipo di finitura. Ogni parte accompagna il suo grado di sviluppo a secondo della sua funzionalità all'interno dell'insieme seduta. In questo modo si vuole dimostrare che il sistema non reprime i gradi di libertà del singolo componente, che può essere modificato e alterato a seconda delle esigenze. Tutte le modificazioni possono incontrare motivazioni valide, perché sempre soddisfatte da un sistema capace di applicarle.
Il progetto MeCa vuole dimostrare che creare una connessione tra slow e fast production può significare trovare nuovi scenari, nuove qualità, nuovi processi creativi che partendo dal locale possono espandersi ed essere applicati nel globale.

MeCa chair
Designers / ricercatori autori del progetto: Ermanno Aparo & Liliana Soares
Materiali: legno di eucalipto e PLA
Produzione: Officina di Design IPVC e Limaca