Design

PROVVISORIO FLESSIBILE

Unità abitativa ad alta flessibilità per esigenze a carattere temporaneo
di Alessandro Laterza e Angelo D’Ariano

Attualmente vi è sempre più la forte tendenza a costruire abitazioni durature e solide e insediamenti territoriali stabili e permanenti. Le abitazioni provvisorie rappresentano ancor oggi, però, un prodotto edilizio ugualmente indispensabile per lo svolgimento di molteplici attività umane, insostituibile per caratteristiche e per prestazioni, nel rispondere alle diverse esigenze abitative.

I moduli abitativi devono soddisfare molteplici richieste quali:

la facilità di trasporto
la facilità e velocità di posizionamento
la flessibilità
l’aggregabilità
l’autonomia funzionale
lo stoccaggio
il riuso

Apertura

Apertura

Tuttavia, alla luce, di quanto emerso dopo le varie emergenze che si sono susseguite nel corso degli anni in Italia e altrove, vi è la crescente esigenza di poter e dover andare oltre, mirando a nuovi obiettivi o all’effettiva messa in pratica dei punti precedentemente elencati, che purtroppo molto spesso ignorati.

Attualmente i soggetti preposti alla gestione della ricostruzione in zone colpite da disastri tendono a gestire il ripristino alla normalità secondo una successione, generalmente, di questo tipo:
tendaroulotte/containerprefabbricato leggero prima di arrivare alla definitiva ricostruzione delle preesistenze, ma spesso dopo svariati anni. Negli ultimi tempi però, il dibattito internazionale che si sta svolgendo sul tema propone ipotesi su alcune varianti rispetto al canonico schema, tra le quali quella di sostituire al binomio roulotte/container – prefabbricato un altro elemento, nato da un’attenta progettazione, che abbia le caratteristiche di "container evoluto". In questo modo si potrebbero evitare un passaggio, con notevole snellimento del processo produttivo, risparmio di tempo, di spazio e di fondi, che in tal modo potrebbero essere spesi per aumentare il comfort abitativo.


In conclusione, riteniamo di proporre una struttura in grado di costituire, nella fase di emergenza, una casa di "attesa", per poi passare con opportuna integrazione di altre strutture accessorie, a modulo componibile provvisorio di medio/lungo periodo per esigenze residenziali e lavorative. L’obiettivo della nostra ricerca è quello di definire un sistema dotato di un elevato potenziale di trasformabilità; ciò, pensiamo possa essere raggiunto attraverso un tipo di "oggetto" componibile nello spazio e nel tempo, caratterizzato cioè, dal presentare una spazialità diversa secondo le esigenze.

L’interesse verso queste tipologie nasce anche dal ruolo delle tecnologie "leggere" nel far fronte a situazioni di domanda abitativa, caratterizzata da particolari requisiti della committenza/utenza (mobilità insediativa, trasportabilità, ricuperabilità, etc.), dall’altra per la versatilità di queste tecnologie nei confronti della riconversione e delle razionalizzazioni produttive divenute indispensabili nelle realtà industriali di molti Paesi avanzati.

Planimetria della configurazione a quattro Moduli

Planimetria della configurazione a quattro Moduli

Una delle maggiori novità presenti oggi nel settore edilizio interessato alla realizzazione di sistemi abitativi per insediamenti provvisori, è certamente l’aver modificato l’idea corrente sulle caratteristiche tecnologiche di questi sistemi, considerati in genere alla stregua di edilizia precaria, scadente, a basso costo, in favore di una loro concezione più evoluta, che li vede come prodotti edilizi innovativi, in grado di fornire livelli di prestazione molto elevati.

In Germania, come in altri Paesi, esigenze quali strutture alberghiere come hotel, motel e ostelli, sistemazione di immigrati, abitazioni per anziani, studenti e operai, centri d’informazione, locali pubblici, laboratori e aule didattiche costituiscono più che mai una realtà in continuo sviluppo, le cui esigenze vengono già parzialmente soddisfatte da sistemi abitativi effimeri.

Vista prospettica

Vista prospettica

Uno dei traguardi, nel panorama generale delle applicazioni, verso cui ci siamo spinti è quello turistico, già di per sé risultato di una scelta abitativa temporanea, con standards abitativi necessariamente elevati e che spesso è dislocato in luoghi la cui frequentazione turistica è dettata, più che altro, da "mode passeggere" che si esauriscono nel giro di pochi anni. Conseguentemente, non è tanto utopico pensare a una struttura turistica che sia smontabile, trasportabile e riassemblabile in un altro luogo, quando questa diventi un investimento non più produttivo per l’operatore turistico che la gestisce.

PROGETTO
L’ipotesi progettuale avanzata punta a un sistema flessibile e confortevole che permetta di soddisfare la richiesta di "transitorietà" più generale, con evidenti differenziazioni a livello di finitura e di configurazione finale.

La ricerca si è incentrata su cinque requisiti fondamentali:

essenzialità morfologica
opportunità tipologica
necessità tecnologica
affidabilità prestazionale
operatività gestionale facilitata

Assonometria

Assonometria

Gli obiettivi del progetto sono:

Individuazione di un sistema che permetta un incremento del volume finito rispetto al volume trasportato, per aumentare lo spazio abitativo a disposizione e rispettare le restrittive norme di regolamentazione delle dimensioni di ingombro in fase di trasporto.

Progettazione di una cellula abitativa con moduli da 3, 6, 9, 12 m che, a seconda delle esigenze, possa garantire una flessibilità tipologica in sede di assemblaggio in fabbrica.

Individuazione di una tipologia abitativa con abbattimento delle barriere architettoniche.

Individuazione di un design dalle forme accattivanti.

Individuazione di subsistemi capaci di migliorare il comfort abitativo.

Progettazione di un modulo abitativo completamente arredato.

Progettazione di un sistema abitativo dalla manutenzione semplificata.

Progettazione di elementi strutturali (portanti e non) modulari.

Progettazione di pannellature modulari.

Individuazione di nuovi materiali costituenti i subsistemi di partizione.

Individuazione di un sistema che grazie a moduli, di circa 3x3m, aggregabili orizzontalmente consenta un’aggregabilità pressoché infinita, in configurazione mono e multipiano, su struttura reticolare indipendente.

Individuazione di subsistemi di fondazione che integrati ai moduli abitativi consentano una ridotta urbanizzazione.

Utilizzo di materiali che garantiscano la massima ricuperabilità e riciclabilità dei componenti.

L’obiettivo della nostra ricerca è stato sin dal principio cercare di progettare un’unità abitativa provvisoria che fosse estremamente flessibile e confortevole, in modo da allargare il campo di committenza/utenza potenziale.

Configurazioni tipologiche
Il sistema costruttivo, come già accennato precedentemente, permette di assumere differenti configurazioni a seconda che si tratti di emergenza o di provvisorietà. Nel primo caso si può parlare di un’unita abitativa con lunghezza minima di 3 m e massima di 12 m, mentre nel secondo caso si possono avere praticamente infinite soluzioni.

In caso di situazioni di urgenza vengono assemblate a secco, direttamente in fabbrica con lunghezza variabile a seconda delle configurazioni tipologiche richieste, le strutture portanti in alluminio e acciaio e successivamente corredate dei subsistemi di chiusura e dell’arredo.

Per quanto riguarda la transitorietà più in generale, di medio-lungo termine, possiamo pensare a un’aggregazione per sviluppo orizzontale potenzialmente illimitata. Con lo stesso sistema di assemblaggio a secco accennato precedentemente siamo in grado di aggregare le cellule portanti in tutte le direzioni creando una specie di "puzzle" ad incastro. Cosi facendo utilizziamo le strutture portanti per creare un "prefabbricato" provvisorio multipiano.

Tipologia per utilizzo da parte di disabili

Tra le varie soluzioni aggregative della fase d’emergenza, è stata progettata una tipologia che garantisse la fruibilità da parte di persone disabili non deambulanti.

È stato esaminato in particolar modo l’aspetto dell’accessibilità e della movimentazione di disabili e/o anziani all’interno della struttura provvisoria.

Per la determinazione degli spazi necessari al libero movimento di una carrozzina sono state considerate le dimensioni medie dell’ausilio di questo tipo, quindi il suo ingombro e infine gli spazi necessari per consentire le manovre di rotazione sul posto, di inversione di marcia, e, di variazione di direzione.

Le dimensioni di cui sopra trovano riscontro nel DM.n°236/89 Art. 8 – "Specifiche funzionali e dimensionali" nel quale sono prescritti al punto 8.2 "Spazi di manovra con sedia a ruote".

Anche per quanto riguarda il dimensionamento delle porte è stata rispettata la luce minima netta prevista nella citata legge che, per le porte interne, prevede 75 cm. e, per la porta esterna, 80 cm. Le relative maniglie sono ad altezza compresa tra 85 e 95 cm. (rif. al punto 8.1.1 del DM) e sono di forma adeguata per la manovra anche da parte di persone con limitata forza fisica nelle mani.

Nel posizionare i sanitari nei servizi igienici sono stati rispettati gli spazi richiesti sia per consentire l’accostamento laterale della carrozzina alla tazza wc sia per accedere senza problemi al piatto doccia ed infine per utilizzare il lavabo in quanto, per quest’ultimo, è stato rispettato sia lo spazio frontale sia quello sottostante. Corrimani, di dimensione e altezza dal pavimento adeguati, consentono sufficiente sicurezza per persone deambulanti con difficoltà (rif. al punto 8.1.6. del DM). La dotazione di una porta scorrevole consente la facile chiusura dell’ambiente senza gli inconvenienti generalmente indotti dalle normali porte incernierate che, a causa del loro ingombro durante i movimenti di chiusura e apertura, causano sempre problemi a chi si trova in carrozzina.

I terminali degli impianti (interruttori, pulsanti, rubinetti di intercettazione, regolatori di impianti, utenze varie, ecc…) sono stati collocati alle altezze comprese nei campi esposti al punto 8.1.5 del DM.

Nelle camere da letto vi sono gli spazi di manovra sufficienti per accostarsi senza problemi ai letti.

Anche nella cucina /soggiorno sono evidenti gli ampi spazi di manovra e la possibilità per una carrozzina di accostarsi alla zona adibita ad angolo di cottura in quanto vi sono gli spazi liberi sottostanti previsti dal citato DM in 70 cm.

Per quanto riguarda gli infissi esterni si è provveduto a collocare le relative maniglie all’altezza media tra i due valori di 100 e 130 cm. prescritti al punto 8.1.3 del DM.

Per consentire alla persona seduta la visuale verso l’esterno si è tenuto conto di questa esigenza e grazie alla flessibilità dei subsistemi verticali, è possibile limitare l’altezza della parte opaca del parapetto a circa 60 cm così come consigliato nello stesso punto 8.1.3. del citato Decreto.

DADO SYSTEM
Le caratteristiche fondamentali del progetto sono:

la flessibilità delle tipologie di aggregazione del modulo base, per cui a seconda delle esigenze si possono avere unità abitative d’emergenza preassemblate in fabbrica di 3, 6, 9 o 12 m di lunghezza;

il sistema di aggancio delle partizioni verticali, che consente il montaggio/smontaggio/spostamento delle pareti per manutenzione o riorganizzazione degli spazi con un semplice movimento a scatto, grazie alle proprietà elastiche dell’alluminio in spessori sottili;

la modularità delle partizioni verticali interne ed esterne;

il sistema che permette un incremento del volume finito rispetto al volume trasportato, per aumentare lo spazio abitativo a disposizione e rispettare le restrittive norme di regolamentazione delle dimensioni di ingombro in fase di trasporto;

la tipologia abitativa con abbattimento delle barriere architettoniche;

il design innovativo;

i subsistemi capaci di migliorare il comfort abitativo;

il modulo abitativo interamente arredato;

la progettazione di elementi strutturali (portanti e non) modulari;

il nuovo materiale ecologico costituente i subsistemi di partizione;

i materiali (vetroresina) con tecnologie di produzione innovative (poltrusione) per quanto riguarda i serramenti e le passerelle pedonali;

la copertura pneumatica dall’originale design, sgonfiabile in fase di trasporto e gonfiabile in assetto operativo;

il sistema che grazie a moduli, di circa 3x3m, unibili orizzontalmente consenta un’aggregabilità pressoché infinita, in configurazione mono e multipiano, su struttura reticolare indipendente;

i subsistemi di fondazione che integrati ai moduli abitativi consentono una ridotta urbanizzazione, con conseguente minor impatto ambientale (non è necessario asfaltare e interrare le tubazioni).

i materiali che garantiscano la massima ricuperabilità e riciclabilità dei componenti;

la possibilità di parziale o totale autonomia energetica;

rapporto qualità-prezzo (stimato) competitivo.