Design

Morto, il 16 settembre 2016, Giancarlo Iliprandi tra i più importanti graphic designer italiani

Vincitore di quattro Compassi d’oro nell’arco della sua professione: per il font tipografico Modulo e per la grafica strumentale della Fiat 131 Mirafiori nel 1979, per la copertina della rivista l’Arca nel 2004 e quello alla carriera del 2011. Iliprandi, nato a Milano il 15 marzo 1925, è stato anche professore, pittore, progettista e designer. Figura di spicco della «Scuola svizzera».
Tra il 1943 e il 1953 una formazione eclettica tra la facoltà di Medicina e l’accademia di Brera dove studiò pittura e scenografia ha favorito un approccio alla grafica singolare, multidisciplinare e graffiante. Ha curato storici allestimenti per la RAI con i fratelli Castiglioni. Ha fatto parte del mitico ufficio pubblicità de la Rinascente fino al 1968 con Max Huber e Bruno Munari.
Si diplomò in pittura nel 1949 e in scenografia nel 1953 presso l'Accademia di belle arti di Brera. Iniziò però da autodidatta l'attività di graphic designer, ispirandosi ad Antonio Boggeri, Max Huber, Albe Steiner e Bruno Munari. Riuscì ad ottenere a partire dai primi anni cinquanta importanti commissioni da aziende come Rai, La Rinascente, Roche, Honeywell, Standa, FIAT ed Electa.

Giancarlo Iliprandi

Giancarlo Iliprandi, RB Rossana poster

Giancarlo Iliprandi, DESIGN. Poster per l’Arflex, 1970

Giancarlo Iliprandi, Mitologia 2, 1967

Giancarlo Iliprandi, un'immagine della serie Basta, 2013


Giancarlo Iliprandi, copertina per Popular Photography Italiana. Ottobre 1969

Giancarlo Iliprandi, un'immagine della serie Basta, 2013

Giancarlo Iliprandi, copertina per Serigrafia, 1990/91

Giancarlo Iliprandi manifesto per l' AIED: "basta una pillola"

Giancarlo Iliprandi, manifesto ambientale, 1970


A partire dagli anni sessanta lavorò in qualità di art director per riviste quali ad esempio Popular Photography Italiana, Phototeca, Sci nautico e Interni. Disegna le copertine per I dischi del sole. Progettò inoltre l'immagine coordinata per le Cucine RB, per Ankerfarm e per Stilnovo.
Durante la propria carriera ottenne vari riconoscimenti tra cui il Gran Premio internazionale alla XIII Triennale di Milano (1964), un premio alla prima Biennale dell'Affiche a Varsavia (1966), il premio dell'ADCI (1967), il certificato di merito a Typomundus 20 (1969), il Premio Compasso d'oro (1979, per il font "Modulo" e per la grafica strumentale della Fiat 131 Mirafiori e 2004, per "l'Arca" di l'Arca Edizioni).
Nel 2002 il Politecnico di Milano gli aveva conferito la laura ad honorem mentre nel 2011 ADI lo aveva insignito del Compasso d’Oro alla carriera. Quando era stato eletto presidente dell’Associazione per il Design Italiano tra il 1999 e il 2001 avviò la realizzazione dell’ADI Design Index prezioso strumento di valorizzazione e comunicazione della cultura del progetto. Il suo archivio professionale è stato dichiarato d’interesse storico particolarmente importante dalla Soprintendenza Archivistica della regione Lombardia.
Pubblicò numerose monografie di grafica e fu docente presso l'Umanitaria di Milano, la Scuola superiore di Tecnica Pubblicitaria Davide Campari, l'ISIA di Urbino (del quale era stato uno dei fondatori), l'Istituto Europeo di Design e il Politecnico di Milano.
Viaggiatore curioso e instancabile, negli ultimi anni fece uscire molti carnet, libri di disegni e riflessioni 'di viaggio' .
Fu membro e per qualche tempo anche presidente dell'ADI (Associazione per il Disegno Industriale). È stato inoltre presidente dell'ICOGRADA (International Council of Graphic Design Associations) e dell'ADCM (Art Directors Club Milano).
19 settembre 2016