Design

Tra ferro e aria. Harry Bertoia, 1915-1978

San Lorenzo di Arzene (Pordenone) - Casa natale di Harry Bertoia
Dal 26 luglio al 28 settembre 2008

Le celebrazioni per Bertoia prendono il via dalla sua casa natale. A San Lorenzo di Arzene, una mostra ricorda i successi mondiali del designer e le sue origini friulane

Le celebrazioni che Pordenone dedica a Harry Bertoia, il “friulano più conosciuto negli Usa dopo Carnera”, prendono il via venerdì 25 luglio con l'inaugurazione di una mostra documentaria allestita proprio all'interno della sua casa natale, a San Lorenzo d'Arzene. La mostra, che sarà aperta al pubblico dal 26 luglio al 28 settembre, è promossa dalla Amministrazione Provinciale di Pordenone, dai Comuni di Pordenone e di Arzene con la collaborazione della Pro Loco di San Lorenzo di Arzene e il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e della Banca di Credito Cooperativo di San Giorgio e Medino. A curarla è Angelo Bertani con il coordinamento del Civico Museo d'Arte di Pordenone.

Harry Bertoia con sue sculture, 1956 - Foto John B. Willenbecher

Harry Bertoia - Asymmetric chair

Harry Bertoia - Diamond lounge chair con rivestimento

Bertoia chairs

Bertoia è noto in tutto il mondo specialmente per la sua progettazione nell'ambito del design (assolutamente innovativa la sua poltrona Diamond in tondino d'acciaio cromato, datata 1951- 1952), ma anche la sua produzione scultorea ha avuto prestigiosi riconoscimenti, specie negli U.S.A. Le sue opere fanno parte di importanti collezioni internazionali, private e pubbliche, tra cui quelle della Fondazione Solomon Guggenheim di New York e del Vitra Design Museum.
Arieto (Harry) Bertoia nacque a San Lorenzo di Arzene nel 1915, ma già nel 1930 emigrò con il padre negli Stati Uniti. Nel 1936, terminati gli studi di scultura e pittura alla Technical High School di Detroit, ottenne una borsa di studio alla prestigiosa e dinamica Cranbrook Academy of Art a Bloomfield Hills, nel Michigan, dove, tra il 1939 e il 1943, ebbe la cattedra di “Lavori in metallo”. Nel 1943 si trasferì in California dove lavorò nel campo del design con Charles Eames. Nel 1947 ottenne la cittadinanza statunitense. Nel 1950 iniziò a progettare mobili per la Knoll Associates di New York e in seguito collaborò pure con l'architetto Eero Saarinen (Cappella Kresge al MIT, Cambridge, Massachusetts). Su segnalazione di Josef Albers, nell'anno accademico 1953-54 venne nominato Visiting Critic per la scultura presso la Yale University. Tra i numerosi riconoscimenti da lui ottenuti vanno ricordati in particolare "Designer of the Year" (1955) e “Certificate of Merit, American Institute of Architects” (1962). Dalla metà degli anni cinquanta Harry Bertoia si dedicò quasi esclusivamente alla scultura in metallo. Si spense a Barto, in Pennsylvania, nel 1978.

La casa natale dell'artista, di proprietà privata, si presenta come una casa rurale con, sul retro, isolata rispetto all'abitazione, la stalla caratterizzata da una suggestiva volta ribassata a crociera.

Ai fini dell'esposizione sono stati utilizzati due vani al piano terra dell'abitazione e la stalla. Nel primo vano dell'abitazione, quello più spazioso, è stata allestita una mostra documentaria che dà conto del contesto d'origine di Harry Bertoia e più in generale della vita a San Lorenzo tra il 1915 (data della nascita di Harry Bertoia) e il 1930 (anno della sua partenza per gli Stati Uniti). Il materiale, frutto di una puntuale ricerca della Pro Loco di San Lorenzo, viene presentato sia in originale che in riproduzioni digitali. Nel secondo vano dell'abitazione, quello più intimo e raccolto viene riprodotto il video, riversamento di un filmato “storico”, prodotto nel 1971 su iniziativa dello stesso Bertoia, e presenta le sculture sonore da lui stesso realizzate e una serie di interviste di coloro che in loco hanno conosciuto Harry Bertoia e la sua famiglia. Infine nella stalla con volta a crociera, luogo estremamente significativo dal punto di vista antropologico, sono collocate quattro sedie progettate da Bertoia (Diamond, Bird, Asymmetric, Bench) che con la loro forma al tempo stesso raccolta e aperta, ancestrale e modernissima, evocano un simbolico ritorno a casa, un ritorno nella terra d'origine da parte del loro autore. Infatti, attraversate dall'aria e dallo spazio del luogo, quelle sculture-oggetto si impongono all'attenzione sia come emblema di una delle pagine più originali del design internazionale, sia come prodotto di una creatività che non ha dimenticato le proprie radici.
La presentazione delle opere è resa ancora più suggestiva dalla riproduzione della musica composta ed eseguita dallo stesso Bertoia utilizzando le sue sculture sonore.

La sede espositiva è caratterizzata da alcuni interventi cromatici che riguardano gli infissi fronte strada. Il colore individuato per questi interventi è quella particolare tonalità di rosso acceso a suo tempo scelta dalla Knoll per i cuscini delle sedie e delle poltroncine Bertoia.

A supporto della mostra è stato pubblicato un catalogo di 64 pagine con riproduzioni in bianco e nero e a colori. In esso sono anche inseriti alcuni testi di Angelo Bertani, Elena Bertoia e Marco Salvador che riguardano la biografia di Harry Bertoia, il contesto sociale dell'epoca (1915-1930) e il suo lavoro di designer e di scultore.


HARRY BERTOIA 1915 - 1978
Designer e scultore
2008 - 2009. Un anno di approfondimenti
Dopo il Convegno, una serie di iniziative in Italia e negli USA, introduttive alla grande Mostra del prossimo marzo 2009.
Con Carnera, Bertoia è probabilmente il friulano più famoso negli Stati Uniti d'America. Egli non deve la sua notorietà al pugilato o ad altro sport ma al design e soprattutto ad un  oggetto ormai “mitico”: la sedia “Diamond” della Knoll, creata nel dopoguerra e che ancora oggi continua ad essere oggetto di culto in tutto il mondo.
Ma ciò che non molti, in Italia, sanno è che Arieto (Harry) Bertroia fu anche un importante artista con opere presenti in prestigiosi musei e collezioni private internazionali e attivo nella ricerca e sperimentazione di gioielli, grafica e scultura.

Nel trentennale dalla scomparsa di Bertoia, il suo territorio natale, quello di Pordenone, ha deciso di dedicargli un intero anno di manifestazioni destinate ad approfondire la sua vicenda di designer e di artista internazionale partito quindicenne da un paese di poche anime, San Lorenzo d'Arzene, nel 1930 per approdare prima in Canada e poi negli Stati Uniti dove trovò  istruzione, lavoro e successo.
Un'affermazione transitata attraverso l'esperienza alla Cranbrook University di Bloomfield Hills (Michigan) dove Bertoia si confrontò con gli amici Eero Saarineen, Charles Eames, Florence Knoll, la sua permanenza in California dove lavorò nello studio Eames, il solido rapporto con l'azienda Knoll che gli permise di progettare la celebre serie di sedute ed infine la sua personale ricerca in ambito scultoreo nella sua fattoria nei presso di Filadelfia.

Le celebrazioni, promosse dal Comune di Pordenone e dalla Provincia di Pordenone attraverso il Museo Civico d'Arte di Pordenone e il coordinamento scientifico - organizzativo del Direttore Gilberto Ganzer, hanno già avuto un  primo momento di approfondimento, lo scorso 23 novembre, con il convegno internazionale dedicato a Bertoia, convegno che ha riunito a Pordenone esperti che hanno analizzato tutti i suoi ambiti d'interesse (disegno, incisione, gioielleria, design e scultura), l'ampiezza del suo lavoro e l'originalità della sua visione creativa.


Nell'ottica di questo percorso volto a far conoscere la figura di tale artista e designer, dal 25 luglio al 28 settembre, nella sua casa natale a San Lorenzo d'Arzene, verrà allestita una mostra documentaria con alcuni pezzi della produzione di Bertoia, una delle sue celebri sculture sonore e altre opere. Il tutto integrato da testimonianze video di coloro che videro crescere Arieto e lo guardarono partire con il padre alla volta dell'America. La mostra, intitolata “Aria e ferro” è curata da Angelo Bretoni per iniziativa della Provincia di Pordenone, del Comune e della Pro Loco di San Lorenzo d'Arzene.

Il lungo filo rosso di eventi che porterà sino alla grande mostra che a Bertoia sarà dedicata, a partire dal prossimo marzo a Pordenone, propone, il 26 luglio, nel Ridotto del Teatro Verdi di Pordenone alla presentazione degli Atti del Convegno di Studi dello scorso novembre. Nell'occasione verrà presentato, in prima nazionale, il documentario su Bertoia realizzato dal regista Bruno Mercuri, prodotto da Videe  e curato  da Gilberto Ganzer e Marco Minuz

Il 14 ottobre le celebrazioni si sposteranno negli Stati Uniti ed esattamente a New York. Qui, per iniziativa dell'Istituto Italiano di Cultura e del Museo Civico d'Arte di Pordenone, la figura di Bertoia sarà ricordata da studiosi italiani e statunitensi. Nella medesima occasione sarà presentata anche l'edizione internazionale del documentario di Mercuri.

In autunno, di Bertoia si discuterà a Roma in un momento pubblico che coinvolgerà anche le istituzioni culturali americane della capitale.

Infine, a marzo 2009, la grande mostra. Documenterà tutti gli aspetti della attività creativa di Bertoia e sarà ospitata, in contemporanea, dal Civico Museo d'Arte di Pordenone e dai vicini spazi espositivi della Provincia.
Verrà esposto un ampio nucleo di opere provenienti da collezioni internazionali che descriverà il variegato percorso creativo di Harry Bertoia. Le sculture, i disegni, la serie di sedie prodotte per la Knoll e i gioielli si vedranno riuniti per la prima volta in Europa.
La mostra è curata da Gilberto Ganzer, coordinatore scientifico dell'intero progetto con il coordinamento operativo e curatoriale di Marco Minuz.
 
Gli organizzatori stanno anche vagliando le proposte di portare l'esposizione, dopo Pordenone, in altre realtà europee e nord americane, a conferma della notorietà più internazionale che italiana di Harry Bertoia.


HARRY BERTOIA CELEBRATO A NEW YORK
14 ottobre 2008 - Istituto Italiano di Cultura
In occasione delle manifestazioni atte a celebrare, nel trentennale della sua scomparsa, la straordinaria figura di Harry Bertoia (San Lorenzo d'Arzene (PN) 1915 - Barto, Filadelfia 1978), il prossimo 14 ottobre presso l'Istituto Italiano di Cultura di New York si terrà una presentazione pubblica dell'intero progetto.
L'occasione permetterà di illustrare l'intero ciclo di manifestazioni che si dipana dal novembre 2007, in cui si è tenuto un primo ed importante convegno dedicato alla sua poliedrica produzione che abbraccia il design, la scultura, la gioielleria e il disegno e la primavera del 2009, quando presso Palazzo Ricchieri sede del Museo Civico di Pordenone e negli spazi espositivi della Provincia di Pordenone, si inaugurerà la prima grande mostra in Europa dedicata alla produzione di Harry Bertoia. Nell'occasione verrà proiettato in anteprima assoluta il documentario video dedicato a questo artista, diretto da Bruno Mercuri, prodotto da Videe e curato da Gilberto Ganzer e Marco Minuz. Il filmato, realizzato nell'ottobre 2007 fra Italia, Canada e Stati Uniti d'America, raccoglie tutta una serie di testimonianze con figure connesse alla vita personale ed artistica di Harry Bertoia.
Sempre in tale occasione, presso la sala convegni dell'Istituto Italiano di Cultura di New York verranno esposte una selezione delle celebri sedie disegnate  da Harry Bertoia per l'azienda Knoll nel 1952.
Alla presentazione è confermata ad oggi la presenza del direttore dell'Istituto Italiano di Cultura di New York, Renato Miracco,  del coordinatore scientifico dell'iniziativa, dei referenti istituzionali di Comune, Provincia di Pordenone e della Regione Friuli Venezia Giulia,  del regista del filmato, oltre alla realtà culturale americana e a quella italiana operante negli Stati Uniti d'America.

Informazioni

Tra ferro e aria. Harry Bertoia, 1915-1978


Luogo: San Lorenzo di Arzene (Pordenone) - Casa natale di Harry Bertoia
Via Blata, 12 - San Lorenzo di Arzene (Pordenone)

Periodo: dal 26 luglio al 28 settembre 2008

Orari: venerdì e sabato, ore 17-22; domenica, ore 10-12 e 17-22

Ingresso: libero

Catalogo: a cura di Angelo Bertani con interventi di Elena Bertoia e Marco Salvador, edito dalla Pro Loco di San Lorenzo; progetto grafico: Studio Montanari, Udine

Info: Museo Civico d'arte Pordenone, tel. 0434 392311 - fax 0434 522507