I pensieri preziosi di Graziano Visintin
di Roberto Zanon
L'annuale rassegna di gioielleria contemporanea "Pensieri Preziosi", che il Comune di Padova organizza negli spazi dell'Oratorio di San Rocco, è quest'anno interamente dedicata a Graziano Visintin. Tra gli esponenti storici di quella che dal 1983 è stata definita da Fritz Falk, allora direttore dello Schmuckmuseum di Pforzheim, la "Scuola orafa padovana", l'artista orafo Visintin allestisce, con il proprio lavoro retrospettivo, a partire dal 1974, una mostra dove l'oro - materiale rinnegato dall'oreficeria contemporanea - torna ad essere portato prepotentemente in primo piano.
Graziano Visintin, a destra, durante l'inaugurazione della mostra
Un'esplorazione sul materiale che le parole di Paolo Pavan, nel suo saggio,
all'interno del catalogo che accompagna la mostra, abilmente sintetizzano:
«La tensione compositiva è ora ben lontana dall'ordine apollineo degli anni
settanta e ottanta. Vi è un vero capovolgimento 'funzionale' dell'uso dei
materiali: il centro figurativo occlude la vista della brillantezza dell'oro;
il godimento del gioiello, della preziosità del metallo che lo compone, è dato
solo a coloro che ne sanno scorgere i pochi e rarefatti lacerti delle
brillantezze che emergono sotto la superficie del niello».
Vetrina 1 in primo piano
Un racconto, quello custodito nei pezzi in mostra, che finalmente ritorna a
focalizzare l'attenzione sull'oreficeria con un uso etimologicamente corretto
del termine, offrendo l'opportunità di vedere in successione cronologica una
sequenza di artefatti che, seppur solo attraverso la visione monografica di un
singolo autore, è la testimonianza di una ricerca che accoppia l'eccellenza di
un pensiero progettuale raffinato alla magistralità dell'esecuzione.
L'ineccepibile rigore formale dei gioielli di Visintin restituisce alla
necessaria arbitrarietà del proprio segno un sapiente valore compositivo che,
materializzandosi nell'oggetto realizzato diventa assoluto e non più
modificabile.
Vetrina 8 in primo piano
Un parallelo che forse si potrebbe instaurare con un altro grande compositore,
con Carlo Scarpa e la sua sensibilità nella definizione di situazioni
tridimensionali in cui la tecnica è fondamento alla costruzione dell'opera la
quale però riscatta poi il proprio valore concettuale.
Uno svolgimento coerente che vede in Graziano Visintin il discepolo e
successore ideale del suo maestro Mario Pinton e che Mirella Cisotto Nalon
riesce bene a correlare nello scritto critico del catalogo: «Pietro Estense
Selvatico, critico d'arte e architetto a cui si deve la nascita nel 1967
dell'Istituto che ancora oggi porta il suo nome, fu fervido assertore del
principio che l'abilità pratica non potesse esistere quale entità distinta
dall'idea che la governava, mentre pensiero cultura e ricerca non potevano
esprimersi se non supportati e avvalorati da una profonda padronanza tecnica.
Vetrina 16 in primo piano
Così Pinton, che da subito assimilò e fece suoi questi principi, seppe comunicare ai suoi allievi che è il pensiero a conferire forma e senso alla pratica, allo stesso modo in cui è la pratica a suffragare l'idea, conferendole consistenza e veridicità». Un processo questo che nella ricerca contemporanea sul gioiello, seppur molte volte tradito, vede in Visintin un portabandiera e conserva una valenza di assoluto valore e di attualità, basti pensare al fenomeno dei "makers" le attività dei quali sono un punto di rifermento per chi si avvicina al mondo del progetto realizzato.
Informazioni:
Pensieri preziosi - Monografie
Graziano Visintin. I giorni e le opere
Luogo: Oratorio di San Rocco, via Santa Lucia, Padova
Periodo: Dal 29 novembre 2014 al 15 febbraio 2015
Info: 049 8753981