Design

Paolo Buffa e la Eredi Marelli: design e artigianato

La Eredi di Angelo Marelli di Cantù, naturale prosecuzione della originaria bottega fondata a Cantù nel lontano 1934, è un’azienda artigiana che fin dalle origini si è cimentata con mobili di disegno nuovo, progettati da importanti architetti milanesi, curandone la qualità esecutiva e la specificità di materiali (dai legni pregiati all’ottone, dall’alluminio all’acciaio).



Negli anni recenti, l’azienda ha iniziato a riscoprire alcuni dei grandi progettisti attivi a metà del Novecento e in primo luogo Paolo Buffa, figura estremamente interessante e innovativa nel panorama della progettazione d’arredo nazionale, di cui ha realizzato alcune riedizioni di importanti mobili dal valore estetico ancora molto attuale.

Ora, una mostra allestita presso lo show-room dell’azienda in via IV Novembre consente di accostarsi alla ricerca e ai prodotti di Buffa sia attraverso mobili e disegni originali, sia attraverso le riedizioni eseguite, oggi come ieri, con la grande maestria artigianale tipica dei laboratori canturini.



L'estro e lo slancio progettuale di Buffa - testimoniato da un disegno del 1945 - rivive oggi in un mobile bar unico e sorprendente, animato dalla luce che si posa su innumerevoli sfaccettature e l’intarsio di un ricco fogliame fiorito, disegnato da Giovanni Gariboldi, si materializza in un mobile tutto da scoprire nei colori, nelle geometrie, fin nella delicatezza delle soluzioni interne.
Particolarmente intrigante è la magia dei metalli, in particolare l’ottone, fuso in appositi stampi a ricavare pomoli, chiavi e maniglie, lucidi e opachi, ma sempre diversi ed originali, come i profumi e i colori dei legni, pregiati, introvabili, simbolo di un passato ormai remoto e dimenticato.
La sapienza artigianale nell’utilizzo e nell’accostamento dei materiali, la cura dei dettagli, il ricorso ad antiche lavorazioni ormai scomparse, si valorizzano in mobili e oggetti dal disegno moderno e attuale, in grado di uscire dalla ridondante riproposizione degli stili del passato, per diventare interpreti aggiornati di quella cultura del fare tutta italiana, conosciuta, apprezzata e invidiata nel mondo.
La qualità del design di Buffa e la capacità artigianale (originaria, ma anche di oggi) della Eredi di Angelo Marelli costituiscono un binomio inscindibile di garanzia di un prodotto che sta richiamando l’attenzione non solo di un raffinato pubblico italiano, ma anche di acquirenti d’oltreoceano.
La rassegna si articola in alcune giornate di "porte aperte" (il week-end 11-14 novembre e tutti i sabati successivi fino al 18 dicembre) e nella possibilità di visita individuale della mostra su appuntamento (tel. 031.714712) in tutti gli altri giorni dall’11 novembre al 22 dicembre.


PAOLO BUFFA. NOTA BIOGRAFICA
Paolo Buffa (Milano 1903-1970), architetto e "designer" , ha operato con intensità e continuità nel campo della progettazione d’arredo. Formatosi nello studio di Ponti e Lancia, da dove mutua gli elementi di ispirazione neoclassica, nel 1928, Buffa apre con Cassi Ramelli un proprio studio. Pur dedicandosi professionalmente anche alla realizzazione di opere di edilizia, soprattutto abitativa, per singole ville e per edifici residenziali, e riserva le sue energie migliori al disegno per l’arredamento, ambito dove rimane fedele, quasi per connaturata vocazione, ad un repertorio stilematico e figurativo di evidente classicità, che ha la sua origine nel neoclassicismo tipico della "scuola milanese".
Nella seconda metà degli anni’20, la non istituzionalizzata "scuola milanese", composta da Ponti, Lancia, Alpago Novello, Fiocchi, Buzzi, Cassi Ramelli, Gigiotti Zanini, Marelli, Reggiori, il primissimo Albini, lo stesso Buffa, proponeva oggetti di castigata eleganza, propri di un linguaggio neoclassico che aveva trovato a Milano con Muzio, una sua definizione architettonica.
Nel 1930 con Cassi Ramelli, Buffa partecipa alla IV Esposizione Internazionale delle Arti Decorative (futura Triennale), con un progetto elaborato nell’ambito del concorso per una "villa moderna", e realizza una sala da pranzo in noce del Caucaso e palissandro con guarnizioni in bronzo argentato.
La partecipazione alle triennali prosegue nel 1933, questa volta singolarmente, con un progetto di angolo di studio in pero, ottone ed ebano per la "mostra dell’arredamento"; compare poi con Buzzi, Albini e Pollini tra i firmatari dell’allestimento delle sale dell’ENAPI (Ente Nazionale Artigianato e Piccole Industrie) e disegna, per la sezione "tessuti, pizzi, ricami", stoffe e tessuti per l’arredamento.
Nel 1936 alla "mostra dell’arredamento" della VI Triennale, presenta un progetto di stanza di soggiorno in marmi policromi, ed una serie di mobili per la sala dell’ENAPI, fra cui un canterano a sei cassetti in palissandro e filettature di ottone ed una serie di sobri tavolini da salotto in palissandro e piani in marmo. Nel corso degli anni ’30 progetta l’interno del negozio "Vini Tipici Italiani", il Bar Plaza, la pasticceria Buzzi a Milano, la case Lietti a Cantù ed una serie di arredamenti privati soprattutto per la media e alta borghesia prevalentemente milanese.
Nel 1945 partecipa alla "Prima Mostra dell’Arredamento", organizzata a Como da Ico Parisi, con il quale progetta una decina di ambienti, allestiti e curati nei minimi particolari, come se fossero vere e proprie stanze di un’abitazione; la mostra replica l’anno seguente a Milano con il nome di "Mostra Mercato per la Ricostruzione", e fra i partecipanti, oltre a Parisi e Buffa, ci sono Cassi Ramelli, Ponti e Ulrich, che progettano mobili significativi della collaborazione fra architetto ed esperto artigiano.
Nel 1947 è invitato da Fede Cheti, creatrice milanese di tessuti per l’arredamento, a prendere parte insieme ad Albini, Buzzi, Chiesa, Lacca, Minoletti, Mollino, Parisi, Rava, Ulrich, alla mostra "Lo stile nell’arredamento moderno", che celebra la rinascita della qualità esecutiva, della perfezione tecnica, dell’estrosità, dell’esplosione inventiva, del preziosismo, dell’eleganza classica del mobile italiano.
Fede Cheti dopo il successo di questa prima manifestazione, la ripeterà a Parigi nel 1948, organizzando il padiglione italiano al 34° Salon Des Artistes Decorateurs, esponendo mobili e soprammobili, stoffe, tappezzerie, opere di pittura e scultura: i mobili di Buffa colpiscono il pubblico francese per il bel disegno e la perfetta esecuzione, frutto di un’esperienza ed una perizia tutta italiana.
Intenso sarà il rapporto di lavoro con Mario Quarti, celebre azienda milanese, per il quale Buffa progetterà, più di ogni altro architetto, un’ampia sequenza di arredamenti di interni sia privati che pubblici: dal Palazzo Reale di Re Zoc di Albania (1940), alle parti di rappresentanza dell’Hotel Quirinale a Roma (1947/51), sino ad importanti arredi navali, tra cui gli ambienti pubblici della motonave Leonardo Da Vinci (1950 c.a.), le sale di rappresentanza e le camere reali del "Mahroussa", yacht di re Farouk d’Egitto (1951/52).
Considerato uno dei più autorevoli arredatori dell’area milanese, a partire dagli anni’50 diviene l’architetto di fiducia dell’ing. Carlo Pesenti, per il quale progetterà diverse filiali dell'Istituto Bancario Italiano e della Banca Provinciale Lombarda, passando per la realizzazione di abitazioni e arredamenti di interni esclusivi e raffinati per la medio-alta borghesia, maggiormente predisposta a comprenderne le sottili implicazioni culturali e la sobria eleganza.

Informazioni

Paolo Buffa e la Eredi Marelli: design e artigianato


Luogo: Cantù - Show Room Eredi di Angelo Marelli s.a.s.
Via IV Novembre, 11 - Cantù

Periodo: dall'11 novembre al 22 dicembre 2004

Orari: Porte aperte (ore 9.30 - 12.30 / 15.00 - 19.30) 4, 11 e 18 dicembre. Altri giorni: su appuntamento

Info: tel. 031 714712 - fax 031 3516029