Car Design

KAR-A-SUTRA
Progetto del designer Mario Bellini per un'auto monovolume (1972)

di Umberto Panarella

Alla mostra "Italy: the New Domestic Landscape", organizzata nel 1972 a New York per lanciare negli Stati Uniti "l'Italian Style", esposero i migliori designer italiani, tra i quali: Joe Colombo, Gae Aulenti, Ettore Sottsass jr., Marco Zanuso e Mario Bellini.

In quella mostra furono esposti oggetti e progetti che mettevano in risalto le due tendenze imperanti nel design italiano: una, definita come teoria del "controdesign", ed una più vicina al razionalismo ed alla cultura strettamente progettuale della Bauhaus.
In questa seconda tendenza si inserisce l'architetto Mario Bellini con il progetto dell'auto "Kar-a-Sutra".

Prototipo dell'auto Kar-a-Sutra

Il designer italiano, utilizzando le metodologie progettuali di Le Corbusier, si riallaccia alla tradizione delle avanguardie di De Stijl e della Bauhaus.
Il progetto di Bellini si oppone a quella che era la tendenza in quegli anni di prediligere, nella progettazione delle auto, i parametri legati alla potenza, alla velocità ed alla opulenza delle carrozzeria a scapito dell'abitabilità interna.

Gli studi presentati alla mostra di New York furono molti, ma anche nell'unica tavola che presentiamo è evidente come la carrozzeria derivi dallo studio dello spazio interno.


Riproduzione fedele di uno dei disegni tecnici, del 1971, con misure per la costruzione del modello di Kar-a-Sutra.

Come nei progetti di altri designer ("auto Diamante" di Gio Ponti), anche Bellini predilige ampie vetrate per mettere in contatto i viaggiatori con l'ambiente esterno.
L'interno è pensato non solo per viaggiatori ma per agevolare la conversazione, per permettere lievi spostamenti e creare relazioni con l'ambiente esterno.

Il progetto di Bellini, anche se non ha portato alla realizzazione di alcun prototipo o auto di serie, ha notevolmente influenzato, qualche anno dopo, l'industria automobilistica.

L'auto in progetto è una monovolume e, anche se nella storia dell'auto erano già state realizzate alcune auto di questo genere, quali il prototipo Alfa Romeo di Castagna del 1913, la Fiat 600 multipla del 1956, o il pulmino Volkswagen, nessuna casa automobilistica aveva pensato di approfondire questo tema trovando la giusta soluzione tra stile e spazio.
Bellini conosce le esigenze degli americani che già da anni avevano decretato il successo delle Station Wagon e il suo progetto anticipa quella che sarà la naturale evoluzione di queste (le station wagon offrivano poco spazio in altezza e nella maggior parte dei casi erano dotate di sole due file di sedili, il che significava 5 o al massimo 6 posti a sedere).

I primi modelli di monovolumi trovano successo proprio negli Stati Uniti e pioniera fu la Mitsubishi che presentò nel 1975 la sua "Chariot"; nel 1981 seguì la Toyota con la "Tercel", poi nel 1982 la Nissan con la "Praizie", nel 1983 la Honda con la "Shuttle" ed infine nel 1985 quella più vicina ai concetti di Bellini, la Renault "Espace" (vedi appendice), cui si sono uniformati molte altre case automobilistiche (Fiat Ulisse, Kia Carnival).

La "Espace" ha misure più contenute di quella della Kar-a-Sutra ma si hanno gli stessi rapporti proporzionali e stilistici.

Come la Kar-a-Sutra (nel modello a tetto ribassato, part. 3) l'Espace (mod. 1985) è snella e slanciata grazie alla notevole inclinazione del parabrezza messa in evidenza in entrambe dal montante e dal finestrino fisso avanti alla porta anteriore.

La calandra, in entrambe, è inclinata all'indietro anche se in maniera più leggera nell'Espace.

Nel progetto di Bellini si ha un grosso montante centrale al limite della parte anteriore ed un unico grande finestrino posteriore; tali elementi si ritrovano nella Espace anche se, in quest'ultima, i finestrini sono due divisi da un montante di così ridotte dimensioni da sembrare un unico finestrino.

Anche nella parte posteriore ci sono varie analogie, tra cui il portellone posteriore, quasi completamente verticale, con apertura a filo, in cui la superficie vetrata si equivale alla superficie piana così come avviene anche nel progetto.

Anche l'abitabilità interna, eccezionale per la Espace e determinata da un pianale completamente liscio, con ampie possibilità di modifica dei sedili, è un elemento che Bellini ha anticipato.

Per concludere, anche Mario Bellini, come altri architetti, ha anticipato di molti anni non solo le nuove esigenze del mercato ma anche quelle di un pubblico di automobilisti che vuole ritrovare il piacere di vivere l'auto come si vive la casa.

Appendice

Renault "Espace" mod. 1985

Renault Espace mod. 1985

Caratteristiche:
Dimensioni
: passo 2,58 m - lunghezza 4,25 m - larghezza 1,77 m
Carrozzeria: vettura a 7 posti e 5 porte con scocca metallica e carrozzeria in resina elastica rinforzata con fibra di vetro
Motore: 4 cilindri di 1995 cc - potenza 79,5 kW - freni a disco anteriore e tamburo posteriore - velocità dichiarata 175 km/h