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Fa parlare di sé la mostra Bastoni. Materia Arte e Potere
Sull’allestimento di Bastoni. Materia, Arte, Potere

Sull'allestimento di Bastoni. Materia, Arte, Potere

Testo di Roberto Zanon, foto di Pietro Cinotti

La presentazione di una raccolta di oltre cinquecento bastoni - da passeggio, di comando, popolari, massonici, da maestro, religiosi, erotici ed etnici - è un tema singolare ed inedito per una mostra tematica. Un soggetto uniforme nella tipologia di prodotto presentato, il quale rischia, dal punto di vista dell’allestimento, di diventare monotono nel momento espositivo, schiacciando le forti potenzialità che i manufatti della collezione possiedono singolarmente.

Sala 1

Sala 1
Fotografia © Pietro Cinotti

Come talvolta avviene però, quando si riesce a dare la soluzione a problematiche vincolanti, il  progetto risultante può addirittura evolvere a modello di riferimento per la soluzione di analoghi soggetti allestitivi. È quello che è accaduto a Siena, per opera dell’architetto Stefano Amidei, con la mostra “BASTONI. Materia, Arte e Potere” all’interno della già definita partizione della sala di S. Leopoldo, nel complesso di S. Maria della Scala.

Sala 2

Sala 2
Fotografia © Pietro Cinotti

La serie di bastoni tutti simili - perché sempre hanno lo scopo funzionale di rapportarsi alla persona umana - ma al contempo completamente diversi per rapporti dimensionali, fattura, uso e caratteristiche intrinseche (molti nascondono al loro interno degli accessori i quali, se non evidenziati nel momento comunicativo dell’esposizione, perdono il significato delle loro proprietà formali) è ben scandita e sottolineata senza trasgressioni.

Sala 3

Sala 3
Fotografia © Pietro Cinotti

Favorendo una sequenza che pone in rassegna tutti i bastoni l’uno vicino all’altro in verticale, è stato studiato un apposito sistema di forcelle di differenti misure che li sorregge e mantiene leggermente inclinati sopra il loro baricentro. Un apparato flessibile, razionalizzato in pochi componenti realizzati in plexiglas, che si completa con i supporti per le didascalie ed alcune piccole mensole (a sostenere sia le impugnature singole e sia gli accessori che molte opere hanno a corredo) e che, ripetendosi, si aggancia ad una sorta di rastrelliera metallica fissata sul paramento verticale esistente. Un sistema di basi trapezoidali, poggianti a terra e modulate in altezza, realizzate in legno laccato grigio chiaro, ha permesso non solo di innalzare ed evidenziare i singoli manufatti, ma anche di creare un dinamismo del percorso nella disposizione planimetrica all’interno della vincolata sequenza perimetrale.

Sala 6 - Particolare

Sala 6 - Particolare
Fotografia © Pietro Cinotti

Sala 6 - Particolare bachec

Sala 6 - Particolare bacheca
Fotografia © Pietro Cinotti

A tale adattabile e caratterizzato “congegno” di ostensione è sovrapposto, in modo completamente autonomo e autoportante, l’impianto di protezione e di illuminazione delle opere. Un equipaggiamento questo, diventato la cornice unificante e qualificante di tutta la scenografia allestita. Una successione di vetri montati inclinati - diventando così paralleli ai bastoni interni alla teca - che segue, in pianta, i vari moduli delle pedane; tali schermi rimangono distaccati da terra tramite un profilato a cui sono ancorati due piedi regolabili, assecondando così le differenze di quota presenti sul pavimento.  Superiormente i vetri sono bloccati e distanziati dal muro tramite due mensole, anch’esse regolabili in altezza e munite di staffe finali modulabili in profondità. Su quest’ultime è predisposto - internamente alla superficie vetrata, in modo da evitare riflessi anomali - il fissaggio a “ponte” di un elemento in lamiera metallica sagomata che, per inerzia di forma, rimane rigido e supporta tutti i corpi illuminanti: semplici dicroiche anch’esse regolabili il cui cablaggio corre all’interno del profilo.

Sala 4 - Particolare appoggio bastoni

Sala 4 - Particolare appoggio bastoni
Fotografia © Pietro Cinotti

Un progetto di allestimento, questo di Siena, nel quale la risposta ai singoli problemi “museografici” e “museotecnici” viene data in modo puntuale, costruendo una sofisticata aggregazione di componenti che dialogano tra loro e che mantengono, al contempo, una propria autonomia formale dell’insieme. Un apparato che ricorda però la regola di “scomparire” in funzione del prodotto che viene posto in mostra. L’offerta cioè di una struttura non invasiva, completamento necessario e sufficiente affinché la raccolta esposta possa trovare una valenza sinergica e in cui le singole peculiarità di ogni bastone possano comunque emergere senza prevaricazioni.

Sala 6 - Particolare mensole e illuminazione

Sala 6 - Particolare mensole e illuminazione
Fotografia © Pietro Cinotti


BASTONI. Materia, Arte, Potere
Siena Complesso Museale del “Santa Maria della Scala” (sala San Leopoldo)
Dal 16 giugno al 26 agosto 2006