Design

Arne Jacobsen. L'architetto e designer celebrato in tutto il mondo a cent'anni dalla nascita
di Claudia Redaelli

Il 2002 è l'anno che celebra il grande architetto e designer danese. Ha aperto il centenario il Danish Design Centre che ha inaugurato, l'11 febbraio sorso, l'esposizione " Evergreens & Nevergreens ", che chiuderà i battenti il 9 giugno del 2002. L'esposizione è organizzata individuando tre categorie principali dell'universo formale di Arne Jacobsen: le forme naturali, le forme geometriche e le forme curve ed ondeggianti, con gli "evergreens", oggetti ed opere di design diventati dei classici e ormai familiari a milioni di persone e i "nevergreens" i lavori meno conosciuti o totalmente ignorati che mai, o solamente in minima parte, sono entrati in produzione.

Ant -

Arne Jacobsen
Ant (Formica) - Fritz Hansen, 1950

Municipio di Rodrovre, presso Copenhagen,  1954-56

Arne Jacobsen
Municipio di Rodrovre, presso Copenhagen, 1954-56

La mostra esplora anche un profilo personale ed inedito di Arne Jacobsen attraverso la proiezione di interviste, video clip, fotografie, schizzi e disegni, che svelano anche l'autore di acquerelli e l'amorevole passione per la botanica.

Altre città quali Amsterdam, Praga, Berlino, Roma, New York, Washington, a Parigi, Madrid, Helsinki e Oslo celebreranno Arne Jacobsen con varie mostre, pubblicazioni, simposi e molti altri eventi.
Arne Jacobsen dominò la progettazione, dai complessi edifici al più piccolo cucchiaio in una serie di posate.

Series 7 - Fritz Hansen, 1955

Arne Jacobsen
Series 7 - Fritz Hansen, 1955

Swan

Arne Jacobsen
Swan "Cigno"- Fritz Hansen, 1957

L'approccio di "progetto totale" trovò nella personalità di Arne Jacobsen un grande interprete, attento modernista, per il quale nessun dettaglio era banale. Arne Jacobsen, nato nel 1902 a Copenaghen, fece l’apprendista muratore e poi studiò alla Kongelige Danske Kunstakademi di Copenaghen, dove si laureò nel 1927. Per quanto isolata fosse la natia Danimarca nella sua tradizione neoclassica, Jacobsen ebbe fin da giovane nuove esperienze: da studente, nel 1925, vinse una medaglia d’argento per una sedia che venne esposta all’"Exposition Internationale des Arts Décoratifs" di Parigi del 1925, dove vide il padiglione dell'Esprit Nouveau" di Le Corbusier rimanendone estasiato.

Nel 1929 Jacobsen aprì un proprio studio di design a Hellerup.
Le sue prime opere furono influenzate da Le Corbusier, Gunnar Asplund e altri grandi architetti del Movimento Moderno, come Ludwig Mies van der Rohe.
Jacobsen fu uno dei primi a introdurre il Modernismo nel design danese, attraverso progetti come la "Casa del futuro", realizzata in collaborazione con Flemming Lassen, nel 1929. Il suo primo progetto importante di architettura fu il complesso Bella Vista di Copenaghen (1934) e la casa funzionalista Rothenborg di Ordrup (1930).

L'architetto Arne Jacobsen si distinse per la conoscenza delle possibilità industriali. Iniziò ad occuparsi di mobili già dagli anni Trenta.

Sedia Egg (Uovo) - Fritz Hansen, 1957-58

Arne Jacobsen
Sedia Egg (Uovo) - Fritz Hansen, 1957-58

Posate AJ in acciaio inossidabile per George Jensen, 1957

Arne Jacobsen
Posate AJ in acciaio inox per George Jensen, 1957

Nel 1950 realizzò una sedia leggera a tre gambe, con piedi sottili in tubo di acciaio ed un guscio pressato in legno compensato. Questo modello, diventato famoso col nome di Ant (La Formica), costituì il passo decisivo per la modernizzazione dei mobili scandinavi. Era evidente che Jacobsen si fosse orientato sull'esempio dell'americano Charles Eames per l'uso del compensato ricurvo, ma il carattere dell'oggetto era chiaramente scandinavo.

Del 1955 è la Series7 che, assieme alla Ant, è tutt'oggi un grande successo commerciale.

Altri design memorabili sono le luci create per Louis Poulsen, gli articoli in metallo per Stelton e Michelsen, i tessuti per August Millech, Crautex e C. Olesen e gli arredi da bagno per I. P. Lunds.

Serie Cylinda

Arne Jacobsen
Serie Cylinda
Line in acciaio inossidabile per Stelton, 1967

Nel 1956 realizzò il Municipio di Rodrovre, presso Copenhagen, creando un pregevole esempio di costruzione in acciaio e vetro, contrapponendosi, con forza, alla tradizione architettonica dominante in Danimarca, ai materiali da costruzione naturali, legno e mattone, e alla tradizionale preferenza per il colore.

Tra il 1956 e il 1960 realizzò l'Air Terminal SAS e il Royal Hotel di Copenaghen, la sua opera più famosa, ove Jacobsen progettò ogni particolare: tessuti, arredamento, le sedie Swan (Cigno) e Egg (Uovo), del 1957-1958, luci, posaceneri e le posate della serie AJ. La sedia Egg, dalla valenza scultorea, è il risultato della ricerca di Arne Jacobsen sulla leggerezza, e sulle forme fluide di sedute che richiedono il minimo di imbottitura.

Dal 1956 al 1965 fu professore straordinario alla Skolen per Brugskunst di Copenaghen.

Lo studio di Jacobsen fu attivo soprattutto in patria. Fra i diversi progetti realizzati all'estero, memorabili sono quelli del St Catherine's College's a Oxford e dell'ambasciata danese a Londra, realizzati negli anni '60.

Negli anni '60 il più importante progetto realizzato da Jacobsen fu il St Catherine's College di Oxford, concepito, come altre sue opere precedenti, come un insieme totalmente integrato. Jacobsen combinò forme scultoree e organiche con le tradizionali caratteristiche del design scandinavo, integrità dei materiali e delle strutture, producendo design semplici, eleganti e funzionali dotati di un fascino straordinario che dura nel tempo.

Nel 1971 iniziò la realizzazione della Banca Nazionale Danese che verrà completata nel 1978, sette anni dopo la sua morte. L'edificio di sei piani è caratterizzato da un atrio alto 20 metri. L'interno, una delle ultime opere di Jacobsen, mostra la maturità e la sicurezza del grande architetto - designer.

Banca Nazionale Danese, 1971, Copenhagen

Arne Jacobsen
Banca Nazionale Danese, 1971, Copenhagen

In un'intervista rilasciata al Danish daily Politiken nel 1971, anno in cui morì, Arne Jacobsen disse:
"Quasi ogni volta che realizzo un edificio, alcune persone lo manderebbero diritto all’Inferno. Nel 1934, quando la Stelling's House fu terminata, un giornale scrisse che sarei dovuto essere interdetto all’architettura per la vita. Quando il SAS Royal Hotel fu inaugurato, un periodico promosse un concorso per l'edificio urbano più brutto, ed io vinsi il 1° premio per la costruzione del SAS. Naturalmente, uno è sconvolto per le critiche che si ricevono, quasi sempre, quando appare qualche cosa di nuovo".