Design

L'albero delle luci
Progetto di conservazione e trasformazione
di cedro monumentale in faro urbano
di Claudio Onorato

"… Era necessario conservare il cedro del Libano aggiungendo e togliendo il minimo indispensabile…conservare, quindi, dove era possibile, i tronchi e le ramificazioni, la loro disposizione aerea definitasi nel tempo in relazione al sole e all’aria; mantenere il colore dei rami, una volta scortecciati, che variavano dal marrone scuro al rosso brunito, al tenue ocra; lasciare a vista gli infiniti segni che si erano fissati sulla superficie nel corso della vita dell’albero.

A tutto questo è stata aggiunta una ‘funzione oltre’: corpi luminosi, di diversa grandezza posizionati a diverse distanze, nella parte terminale dei rami. Ecco così nascere il primo ‘lampione arboreo’ o ‘totem della luce’, monumento naturale che illumina se stesso e lo spazio intorno di luce discreta, luce bianca e colorata, luce fissa e a intermittenza…"

Immagine del cantiere

Immagine del cantiere

L’intervento sul Cedro monumentale di Carugate è stata un’occasione unica per ridare vita ad un elemento del paesaggio urbano di forte impatto, venuto meno improvvisamente, durante i lavori di ristrutturazione della settecentesca Villa Cavazzi della Somaglia.

Immagine del cantiere

Immagine del cantiere

Al recupero è stata aggiunta la trasformazione, proprio come accade in presenza di un oggetto architettonico che necessita di nuove funzioni aggiunte. Accantonata una prima idea scultorea (lavorare il cedro a bassorilievo dopo averlo tagliato a cinque metri di altezza), si è deciso un intervento che prevedesse il mantenimento di una parte dei rami più lunghi e l’inserimento al loro interno di luci policrome, la creazione di una seduta circolare e di un camminamento alla base della pianta. Ecco così Natura e tecnologia convivere nel migliore dei modi. Il Cedro, è diventato, "faro urbano", emergenza naturale, oggetto elegante, "segno" nella cittadina di Carugate.

Immagine del cantiere

Immagine del cantiere

Il progetto è di grande semplicità costruttiva: al cedro con la sua bellezza innata è stato tolto e aggiunto il minimo indispensabile affinché la sua unicità non venisse meno: i tre tronchi principali, i nove rami sezionati a distanze prestabilite, proseguono con corpi in metacrilato opalino, dello stesso diametro dei rami, concludendoli delicatamente; internamente ai rami, invisibili all’occhio, sono posizionati i corpi illuminanti.

Immagine del cantiere

Immagine del cantiere

Le luci colorate che fuoriescono magicamente dai tre tronchi principali si sommano alle luci bianche dei rami laterali, accendendosi e spegnendosi giocosamente quando arriva la sera; i tre tronchi fluidi e ramificati, trattati con impregnante, la presenza di un gufo e di una foglia, scolpiti nello stesso legno di cedro, la grande seduta rivestita di beola e di legno di Teak e da un tappeto verde di Sedum, le guaine metalliche nella parte terminale dei rami con i loro riflessi argentati, danno al Cedro un immagine fiabesca e festosa, ben diversa dai neon pubblicitari e dalle immagini vistose inscindibili dal profitto che costeggiano le strade periferiche e le tangenziali.

Foto di Francesco Zanot

Foto di Francesco Zanot

Tempi di realizzazione (variante 15/12/2000)
Di fronte al rischio di una possibile marciscenza delle radici e della parte bassa del fusto, si è deciso, su indicazioni del consulente strutturista di tagliare la pianta, e di adagiarla a terra così da poterla trattare con resine speciali. Successivamente, una volta realizzata la fondazione in cemento armato, il cedro è stato posizionato lì dove è sempre vissuto.

Foto di Stefano Montresor

Foto di Stefano Montresor

Ad albero riposizionato, sono state montate le impalcature, e si è proceduto secondo il programma dei tempi di realizzazione precedentemente descritto.

Una volta montate le impalcature, finita la fase della scortecciatura, si è potuto prendere i diametri dei 12 rami nel punto di taglio, e quindi portare a termine i disegni esecutivi delle luci e dei corpi in metacrilato. Due sculture, una che rappresenta un gufo, con lo sguardo rivolto all’entrata della villa, l’altra una foglia, simbolo della vita, intagliate nello stesso legno di cedro, sono state posizionate nella parte terminale di due rami.

Foto di Stefano Montresor

Foto di Stefano Montresor

Si è passati all’incisione del legno, lungo i tre tronchi principali e lungo i nove rami secondari, al posizionamento delle guaine che ospitano i fili elettrici, e infine alla chiusura dei tagli stessi con strisce di legno di cedro.

Foto di Monica Rizzi

Foto di Monica Rizzi

Artemide ha fornito gli apparecchi di illuminazione, posizionati a gruppo di tre, internamente ai tre tronchi principali, o singolarmente in quelli secondari. Questo sistema di illuminazione, collegato ad un ripetitore con temporizzatore, combinando i tre colori fondamentali, permette di avere a disposizione tutti i colori della scala cromatica o i colori bianchi a seconda del tipo di manifestazioni che si tiene a Carugate.

Foto di Monica Rizzi

Foto di Monica Rizzi

Successivamente i corpi in metacrilato, di forma cilindrica irregolare, sono stati fissati ai 12 rami precedentemente tagliati grazie a guaine di acciaio, e leggermente distanziati, così da conferire più slancio ai rami che tendono al cielo.


Committente: Comune di Carugate (Mi)

Progetto: arch. Claudio Onorato

Direzione lavori: arch. Andrea Varrone

Consulenza: arch. F. Dell’Orto

Illuminazione: Artemide

Strutture: ing. Roberta Ansaldi, dott.agr. A. Cantù, D. Carelli

Sculture: Daniele Sala

Fotografia: Monica Rizzi, Francesco Zanot, Stefano Montresor

Tempi di realizzazione: 11-2000 / 04-2001