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Cinque Stelle. Si fa avanti Roberto Fico

Lo scacchiere prende pian piano una sua fisionomia.
Le truppe pentastellate che si scontrano e prendono posizione. Ieri i deputati alla Camera hanno eletto vicecapogruppo Roberto Fico, che diventerà secondo le regole del Movimento presidente del gruppo tra tre mesi.

di Emanuele Buzzi per "Corriere della sera"

Luigi Di Maio e Roberto Fico

Luigi Di Maio e Roberto Fico

Di fatto, gli ortodossi hanno imposto il loro leader alla guida dei Cinque Stelle di Montecitorio.
Un passo (elettorale) celebrato dall'ala dei falchi con post e tweet. Un passo che segna la discesa in campo di Fico (che su Facebook ha commentato: «Andiamo avanti per cambiare la cultura di questo Paese, tutti insieme, ognuno con il suo pezzo di responsabilità»), a tutti gli effetti e porta nuovi equilibri.
Il gruppo cerca di far sentire il proprio peso a livello parlamentare.
I rapporti tra i pragmatici - guidati da Luigi Di Maio - e gli ortodossi rimangono molto tesi, al limite della lacerazione.
Ma sono all'opera dei «pontieri» che stanno cercando di far placare le acque. Per ora con scarsi risultati. Tuttavia qualcosa, anche a livello politico, si sta muovendo. Secondo quello che filtra dai deputati presenti alla votazione, lo stesso Di Maio - forse in segno di disgelo - ha votato per Fico. Il vicepresidente della Camera negli ultimi due giorni è stato anche al centro di due vertici distinti. Il primo a Milano lunedì con Davide Casaleggio e i principali consiglieri regionali: sul tavolo la questione di un nuovo sistema per le rendicontazioni.
Ieri, poi, il bis a Genova con Beppe Grillo, prima della festa di Natale del Movimento ligure.
Facile ipotizzare che nei due incontri siano stati toccati anche gli argomenti di stretta attualità politica dopo giorni convulsi. Possibile anche che i vertici pentastellati abbiano discusso della questione del programma elettorale del Movimento per le Politiche. Casaleggio e Grillo considerano i tavoli di lavoro come una sorta di banco di prova per tastare le abilità dei parlamentari impegnati.
Il garante e l'imprenditore stanno cercando di ricompattare le fila del Movimento puntando sua visione comune in vista delle elezioni. Una mossa che passa anche dalla valorizzazione di volti nuovi.
Intanto i Cinque Stelle iniziano a preparare le contromosse in caso del via libera da parte della maggioranza parlamentare di una legge che loro ipotizzano come «fortemente penalizzante nei confronti del Movimento».
«Se ciò dovesse accadere - raccontano i pentastellati - se Matteo Renzi ci volesse danneggiare in un modo netto con una legge elettorale mirata, allora potremmo prendere in considerazione soluzioni che per ora restano ipotesi molto lontane dalla realtà». L'idea che serpeggia è quella di tastare gli umori della base (anche dopo le sollecitazioni ricevute in queste ultime settimane) e coinvolgere gli attivisti come extrema ratio in una votazione per decidere se aprire i Cinque Stelle alla possibilità di un' alleanza programmatica con qualche forza politica su alcuni punti.

21 dicembre 2016
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