Biografie

Gino Valle

Nato a Udine nel 1923 e morto a ottant'anni nel 2003, Gino Valle è stato pittore, architetto, designer, docente universitario. La sua esperienza nel campo dell'industria iniziò, come raccontava egli stesso, in un campo di prigionia in Germania, durante la seconda guerra mondiale. È lì che Gino Valle mise in pratica le sue competenze utilizzando intelligenza e creatività per risolvere problemi nel settore in cui era stato inserito. Ritornato in patria, dopo la laurea a Venezia nel 1948, lavorò con Carlo Scarpa e Giuseppe Samonà, quindi nello studio d'architettura Valle, del padre Provino, a Udine.

Nei primi anni Cinquanta viene chiamato prima dalla società Solari (per la quale disegnò orologi a cifra, teleindicatori per aeroporti, cifra 3, premiati con il Compasso d'Oro nel 1957, 1963 e 1966 - riconoscimento dato ai migliori oggetti di design da Adi, Associazione per il disegno industriale) quindi fu designer e consulente per la Zanussi (a lui si devono per esempio il frigorifero piatto, ma anche la sede Zanussi di Porcia (Pn) realizzata nel 1959-61). Tra le sue opere architettoniche anche il complesso per gli uffici Olivetti (1978-90), la sede della Cassa di risparmio di Udine, la torre di Trieste.

L'operare di Gino Valle è legato allo sviluppo industriale del Nordest italiano del secolo scorso: i numerosi progetti da lui realizzati descrivono un processo di trasformazione del territorio del Friuli e del Veneto, da rurale a industriale, dimostrando di essere in grado di soddisfare allo stesso tempo tutti i requisiti tecnici ed economici imposti dalla committenza, un forte sperimentalismo delle soluzioni, una straordinaria attenzione alle relazioni con il contesto urbano e con il paesaggio agrario. La sua personalità è legata anche a una forte esigenza di conformare il progetto alla funzione, di ideare la forma architettonica o dell'oggetto industriale in stretta relazione al suo utilizzo e al suo fine. Un "pratico" dell'architettura e del disegno industriale che derivava l'estetica formale dall'utilità e dalla funzionalità: "non esiste un mondo della forma - dichiarò in un'intervista - la forma si trova attraverso il problema".