Francesco Messina
Francesco Messina nasce il 15 dicembre 1900 a Linguaglossa, nei pressi di Catania ma nel 1901 la famiglia raggiunge Genova, dove lo scultore vive un'infanzia poverissima. Tra il 1907 e il 1909 inizia l'apprendistato nelle botteghe Rigacci e Callegari, dove si lavora il marmo, quindi frequenta i corsi di disegno presso le scuole serali della Confederazione operaia.
Tra il 1913 e il 1914 lavora nello studio dello scultore genovese Giovanni
Scanzi. Nel 1915 la prima collettiva al Ristorante Olimpia di Genova. Dopo la
Grande Guerra a Genova stringe amicizia con poeti come Camillo Sbarbaro,
Adriano Grande, Eugenio Montale. Nel 1921 è presente alla I Biennale di Napoli.
Nel 1922 partecipa con il bronzo Cristo morto alla XII Biennale di Venezia,
dove sarà presente in tutte le edizioni fino al 1942, anno in cui si
aggiudicherà il Primo Premio, per tornare nel 1956 con una sala personale. A
Venezia conosce Carlo Carrà e Adolfo Wildt. Del 1922 è anche la conoscenza con
Bianca Fochessati Clerici, la sua Bianca.
Nel 1925 partecipa alla III Biennale di Roma e all'Exposition des Arts
Décoratifs et Industriels Modernes di Parigi. Nel 1926 espone a Milano alla
Prima Mostra del Novecento Italiano e conosce Arturo Martini. Nel 1927
soggiorna a Parigi con Marino Marini. Nel 1929 partecipa alla Seconda Mostra
del Novecento Italiano.
Negli anni Trenta sue opere sono acquistate dalle Gallerie d'Arte Moderna di
Roma e di Torino e dal Kunsthistorische Museum di Vienna. A Milano, dove vive,
diviene amico di Salvatore Quasimodo, Alfonso Gatto, Sergio Solmi. Nel 1934
ottiene la cattedra di scultura all'Accademia di Brera, già di Wildt. Due anni
dopo è nominato direttore dell'istituzione braidense. Nel 1936 esegue su invito
di Giovanni Agnelli la statua di Sant'Edoardo per la chiesa di Sestrière mentre
nel 1937 per la città di Pavia esegue il monumento equestre del Regisole. Nel
1938 per l'Ospedale Maggiore di Niguarda a Milano realizza il gruppo
monumentale San Carlo reca il perdono ai deputati ospitalieri. Nel 1943 è
nominato Accademico d'Italia. Nel 1947, dopo un periodo di ostracismo,
riottiene la cattedra di scultura all'Accademia di Brera.
Negli anni 50 Messina, oltre a numerose mostre personali, realizza opere e
gruppi scultorei per il Cimitero Monumentale di Milano, la chiesa romana di
Sant'Eugenio e la Cittadella di Assisi. Tra il 1961 e il 1962 viene collocato
sugli spalti di Castel Sant'Angelo il grande monumento dedicato a Santa
Caterina da Siena, tra il 1963 e il 1965 realizza il monumento a Pio XII per la
Basilica di San Pietro. Riceve a Firenze il Premio Michelangelo per la
scultura. Il 1966 è l'anno del grande Cavallo morente della RAI. Sullo scorcio
degli anni Sessanta esegue il monumento a Pio XI per il Duomo di Milano, la
poderosa Via Crucis e la grande Madonna con bambino in marmo di Carrara per San
Giovanni Rotondo.
Nel 1973 nella Galleria di Arte Sacra Moderna nei Musei Vaticani gli viene
dedicata la Sala Borgia. Nell'estate del 1978 quaranta opere vengono esposte al
Museo Puskin di Mosca e all'Ermitage di San Pietroburgo. Nel 1982 lo scultore
modella la Resurrezione di Cristo, ultima tappa della Via Crucis di San
Giovanni Rotondo. Il 10 agosto 1983 si spegne la moglie Bianca.
Gli anni Ottanta vedono mostre di Messina nei musei di Vienna, Parigi,
Washington e Tokyo. Nel 1989 al Museo Nazionale del Bargello di Firenze si
inaugura la mostra della sua donazione. Del 1993 è la personale Francesco
Messina. Dio nell'uomo allestita nel braccio di Carlo Magno in Piazza San
Pietro.
Francesco Messina muore il 13 settembre 1995 nella sua casa di Milano.